Politica - 18 maggio 2023, 13:00

Collettamento al depuratore di Borghetto, i comuni della Val Maremola e Borgio diffidano la Servizi Ambientali: "È il momento di dire basta, vogliamo dei fatti" (FOTO e VIDEO)

I sindaci compatti: "Un segnale forte, la situazione non è più procrastinabile"

Un collettamento al depuratore di Borghetto Santo Spirito che da troppo tempo si attende, con tanto di protocollo d'intesa concordato con la Servizi Ambientali, ma che da troppo tempo non arriva.

E così i comuni della Val Maremola e Borgio Verezzi hanno deciso di compiere un atto forte: la diffida ad adempiere a quanto previsto dal protocollo d'intesa, preannunciando che - in caso contrario - verranno valutate le più idonee azioni a tutela delle situazioni soggettive delle Amministrazioni interessate.

"Dobbiamo dare un segnale forte, soprattutto uno stimolo a Servizi Ambientali o ad APS affinché partano con la pratica del collettamento di questa zona - spiega il sindaco di Pietra Ligure - abbiamo aspettato tutto questo tempo, tempo che per noi adesso è scaduto. Chiediamo il rispetto di quello che è stato il protocollo d'intesa sottoscritto con tutti gli altri comuni facenti parte della Servizi Ambientali già un anno e mezzo fa. Con questo atto vogliamo iniziare una procedura che ci porterà certamente ad essere in contrasto con Servizi Ambientali e APS, ma sicuramente a tutelare i nostri territori".

L'iniziativa legale è stata presentata questa mattina, oltre a De Vincenzi erano presenti anche i sindaci Renato Dacquino (Borgio Verezzi), Mauro Boetto (Giustenice), Enrico Lanfranco (Magliolo), mentre in rappresentanza di Tovo San Giacomo era presente il vicesindaco Luciano Cesio.

"È il momento di dire basta, vogliamo dei fatti" il pensiero del sindaco Dacquino.

Il sindaco Boetto dopo aver sottolineato come i Comuni della Val Maremola e Borgio Verezzi abbiano sempre onorato l'assemblea dei soci negli anni accettando in buona fede ciò che veniva deciso, ha ricordato che proprio in ottica della realizzazione del collettamento i sindaci interessati avevano sottoscritto nel 2010 l'accensione di un mutuo per il finanziamento: "Soldi che negli anni sono stati spesi per altre attività - ha spiegato Boetto - nel tempo non ci siamo limitati solo a protestare, ma siamo andati in Regione per trovare finanziamenti alternativi che ci sarebbero potuti anche essere (tramite "Acqua bene comune" ndr). Nonostante ciò siamo ancora fermi al palo con il protocollo d'intesa, di cui la Provincia si era fatta garante, disatteso".

"Il Comune di Magliolo è diventato socio dell'allora Ponente Acque (oggi Servizi Ambientali ndr) proprio per il collettamento, oggi siamo ancora ad nulla di fatto" ha evidenziato il sindaco Lanfranco ricordando che l'accantonamento economico trentennale relativo alla gestione della chiusura della discarica è praticamente finito. "Magliolo dovrà prendere altri provvedimenti, a quel punto sono pronto a consegnare la fascia tricolore al Prefetto".