Attualità - 17 maggio 2023, 07:55

"Noi e il ‘68", il cinema entra nell'Istituto "Patetta" di Cairo: gli studenti realizzano un documentario con materiali d’archivio

Un progetto sviluppato con la partecipazione del Ferrania Film Museum

Continuano gli appuntamenti formativi e culturali previsti a Cairo Montenotte per il progetto “Noi e il ‘68”.

L'iniziativa è finanziata dal bando “Il linguaggio cinematografico e audiovisivo come oggetto e strumento di educazione e formazione" nell'ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da MIC e MIM: da gennaio 2023 studenti e docenti sono attivamente impegnati in corsi di approfondimento sul mondo del cinema e dell’educazione visiva. 

A maggio è toccato al regista e montatore Samuele Wurtz e alla producer Giulia Iannello (che di recente ha presentato il documentario da lei prodotto I misteri al Nuovofilmstudio di Savona) insegnare ad un gruppo di studenti e studentesse del "Patetta" come realizzare un documentario a partire da materiali d’archivio. 

Il progetto - che vuole creare un ponte tra la realtà attuale e la storia locale - si sviluppa con la partecipazione del Ferrania Film Museum ed è stato possibile grazie al coinvolgimento di esperti, locali e non solo, in modo da valorizzare le risorse culturali presenti sul territorio.

Hanno partecipato Alessandro Carnevale, esperto di cultura visuale e artista di livello internazionale, che ha tenuto i corsi di educazione all’immagine sia per i docenti che per studenti su arte e sviluppo storico sociale, evidenziando la necessità per le nuove generazioni di un’educazione al pensiero critico in relazione alla dimensione visuale in cui sono immerse, e Alberto Bellavia, compositore e pianista, che ha coinvolto gli studenti e le studentesse nell’analisi critica del rapporto esistente tra musica e cinema.

Giulia Iannello, che è anche responsabile scientifica del progetto, ha dato l’avvio alle attività con il corso online per docenti “Il cinema per raccontare la realtà” e sottolinea in particolare l’interesse per il ruolo della Valbormida nell'industria cinematografica del passato: “Si tratta di un territorio unico nel suo genere. La vicinanza degli stabilimenti Ferrania ha sicuramente portato gli abitanti a sviluppare una spiccata sensibilità all’audiovisivo e al bisogno di immortalare con foto e video la storia della propria famiglia e del proprio paese. Inoltre il ‘68, movimento rivoluzionario che ha infiammato le città italiane, ha nella provincia cairese risvolti diversi che i materiali d’archivio ci raccontano ancora oggi, e che porteremo all’attenzione dei ragazzi e della cittadinanza".

Ai corsi hanno partecipato circa 30 docenti e 60 studenti, ma le attività proseguiranno anche nel periodo estivo con una mostra fotografica aperta al pubblico e la proiezione di film in pellicola degli anni ‘60 e ‘70 a cura dell’associazione Laboratorio Probabile Bellamy, che da anni promuove la cultura cinematografica attraverso proiezioni in analogico e incontri con tecnici del cinema.

Comunicato stampa