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Attualità | 13 maggio 2023, 12:16

Manifestazione Nazionale a Milano, Pasa: “Cgil Savona presente per denunciare il malessere che aumenta”

“Crescono precarietà e lavoro povero, ma c’è di più”

Manifestazione Nazionale a Milano, Pasa: “Cgil Savona presente per denunciare il malessere che aumenta”

“La risposta alla mobilitazione è stata fortissima, a Bologna sabato scorso come questa mattina qui a Milano. Le piazze si sono riempite di lavoratori, di pensionati e di giovani. Si è sentita in modo esplicito la denuncia del malessere che aumenta. Perché crescono la precarietà e il lavoro povero, ma non è solo questo”. Ad affermarlo il segretario Cgil Savona Andrea Pasa.

“Flat tax, voucher e riduzione del finanziamento alla sanità pubblica violano la Costituzione. Una Carta che viene violata anche con la diffusione dei voucher e la deregolamentazione dei contratti a termine, che vanno contro l'articolo 1 della Costituzione. Questo è quello che stanno facendo, questo è ciò che dobbiamo impedire. Il mondo del lavoro ci chiede di non fermarci – spiega Pasa -. Servono risposte a livello nazionale, ma servono risposte anche a livello provinciale, sulle vertenze industriali ancora irrisolte: Piaggio Aerospace, LaerH, Sanac, Alstom e Funivie, sugli investimenti in sanità, scuola e infrastrutture, come sulle risorse per creare sviluppo e lavoro di qualità”.

“Un governo che aumenta la precarietà e le disuguaglianze, l’unica risposta è continuare la mobilitazione – prosegue -. La mobilitazione ha sostenuto le richieste unitarie avanzate da Cgil, Cisl e Uil e dalle categorie nei confronti del Governo e del sistema delle imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali, occupazionali e socio sanitarie”.

“Sono quattro mesi che non c'è confronto con i sindacati - sottolinea -. Questa è una questione di metodo e di sostanza – spiega il segretario Cgil Savona -. Sul cuneo contributivo hanno parlato di un provvedimento da luglio a dicembre che non ha una prospettiva, dura qualche mese. Non c'è la restituzione del fiscal drag e con il sistema di oggi c'è il rischio che non aumenti il netto, ma solo la tassazione. Manca la tassazione sui profitti e gli extra-profitti. Questo è il momento di varare un contributo straordinario a tutela di salari”.

“Il Def del governo è inadeguato a rispondere ai bisogni veri del Paese: mancano le risorse per i redditi di lavoro e pensione, non si affronta l'emergenza salariale. Tutta una serie di questioni resta senza risposta. Per questo la Cgil esprime giudizio negativo e conferma la mobilitazione a partire dalle prossime settimane. In generale, ancora una volta viene scelta una politica di bilancio restrittiva, mancano quelle risposte strutturali per limitare i prezzi e sostenere i redditi da lavoro e pensione anche per via fiscale interventi necessari per sostenere la coesione sociale”.

“Male anche sul nodo degli investimenti: non rileviamo il sostegno di risorse nazionali aggiuntive al Piano di ripresa e resilienza e ai Fondi strutturali. Inoltre, non si aggrediscono extraprofitti e profitti, mentre troppa è l’attenzione dedicata ad evitare la spirale salari-prezzi e non a contrastare quella profitti-prezzi – continua -. Entrando nel dettaglio, la nostra bocciatura affronta diverse questioni.

La prima è l'emergenza salariale e di reddito. Qui viene annunciato un provvedimento di riduzione del cuneo fiscale per circa tre miliardi di euro nel mese di maggio.

È una richiesta della nostra organizzazione ma per essere efficace servono due condizioni: che si arrivi al 5% del cuneo sui redditi medi e bassi e che tali interventi siano strutturali e quindi finanziati con almeno 10 miliardi da collocare in legge di bilancio e accompagnati dal meccanismo di fiscal drag.

Poi ci sono i capitoli su istruzione, sanità, non autosufficienza, si programma una riduzione delle risorse disponibili in rapporto al Pil. Per il 2023 c’è una discesa delle risorse dello 0,3 nella sanità. Stessa fotografia per l’istruzione. Mentre per la non autosufficienza, nonostante la legge delega approvata, non ci sono le risorse adeguate a sostenerla.

Poi c’è quindi il nodo della delega fiscale. Il testo si pone obiettivi da noi non condivisi, di intervento sulle imposte personali, Iva e Ires. Invece di contrastare l'evasione si prosegue con misure che vanno nella direzione di nuovi condoni o addirittura di non punibilità penale dell’evasione.

Arriviamo alla questione dei contratti pubblici. In estrema sintesi si prevedono i rinnovi senza le risorse per il biennio 2022-2024. Altra questione è l’impatto sulla crescita degli investimenti del Pnrr, stimata a fine 2026 di circa 3,6% punti di Pil, però questo impatto non determina una significativa riduzione dei livelli di disoccupazione e un aumento consistente dell’occupazione.

Male anche sulle pensioni – prosegue -. Il superamento della cosiddetta legge Fornero ulteriormente rimandato, e anche le piccole misure (quota 103, opzione donna), da confermare per il prossimo anno, non hanno copertura sufficiente. 

Entro l'estate si devono approvare la delega fiscale e la conversione del ‘decreto lavoro’, mentre a settembre si definirà la legge di bilancio. È qui che si gioca la partita del futuro”.

“Oggi viene messo in discussione anche il diritto allo studio, c'è un disagio abitativo che inizia fra gli studenti e diviene una condizione più generalizzata in assenza di un piano edilizio che riguardi tutti. Non è garantito il diritto alla casa, quando si poteva cominciare col rendere disponibili le strutture pubbliche dismesse”.

“Questo governo discute di riforma fiscale senza dialogare con chi paga le tasse. Parla di lavoro senza i lavoratori. Abbiamo in tutto il Paese oltre tre milioni di lavoratori con contratto a termine e altri tre con il part-time involontario, e in Provincia di Savona oltre il 90% dei nuovi occupati è precario, ma il Governo ha esteso i voucher e ripristinato il Jobs Act con le sue misure peggiori. Non va bene. Davanti a tutto ciò il giudizio della Cgil è fortemente negativo – conclude Andrea Pasa -. Senza risposte continueremo la mobilitazione”.

Redazione

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