“Aumentano i traffici e le attività doganali ma diminuiscono mese dopo mese gli occupati delle Dogane e questo accade solo in provincia di Savona. Dovrebbe essere un problema comune, di istituzioni , aziende , sistema portuale , aereoportuale e delle associazioni datoriali, invece le nostre continue denunce sembrano cadere nel vuoto”. A lamentare questa situazione, Andrea Pasa di Cgil Savona e Giancarlo Bellini di Fp Cgil Savona.
“I dati positivi che fanno da cornice al Forum sui porti di Savona/Vado, che si terrà nella giornata di domani, venerdì 12 maggio, presso la Sala della Sibilla a Savona - sono da accogliere con soddisfazione e sono la dimostrazione di come, in questo caso, la nostra comunità sia stata capace di lavorare nell’interesse generale del territorio e dei suoi cittadini – proseguono -. Sono dati che confermano previsioni e tendenze in atto da tempo. Sarebbe però il caso di sottolineare anche i punti deboli di questo sistema, rispetto ai quali risulta ancora più inaccettabile la situazione nella quale versa la dogana di Savona”.
“Sono anni che, insieme alle altre organizzazioni sindacali, denunciamo una grave carenza di personale che non è mai stata affrontata dall’Agenzia delle dogane con la dovuta attenzione e dalle istituzioni locali. Attendiamo da tempo, troppo, una convocazione da parte della Provincia di Savona dopo un primo incontro in cui abbiamo fornito tutti i dati provinciali – continuano Pasa e Bellini -, basti pensare che la dotazione organica prevista per la dogana di Savona è ancora quella vigente prima dell’avvio dell’operatività della piattaforma Apm di Vado Ligure”.
“Oltre ai vertici dell’Agenzia, ai quali compete la soluzione del problema, nel corso degli ultimi 4 anni sono stati coinvolti nella vertenza la Prefettura, i sindaci, la Provincia, l’Autorità Portuale e parte dell’imprenditoria legata al sistema portuale fuori dalla nostra provincia, il tutto senza alcun risultato apprezzabile – spiegano -. L’attività doganale risulta molte volte una lavorazione oscura e poco nota al pubblico, ma è centrale nell’attività economica e sociale del territorio su cui operano i vari uffici doganali”.
“Nel caso savonese l’ud opera su accise e gestione tributi, portualità (Vado Ligure e Savona), antifrode e, tramite il punto controlli di Villanova d’Albenga, effettua il servizio viaggiatori presso l’aeroporto internazionale “Riviera Airport” oltre alle operazioni doganali. Per la “Piaggio Aerospace” e gli altri operatori del comprensorio albenganese, e ogni attività resta strettamente interconnessa con le altre”.
“Le poche episodiche risposte, spesso solo temporanee, si sono rivelate del tutto insufficienti e nemmeno in grado di arrestare l’emorragia di personale che continua a cessare dal servizio – proseguono -. Con l’ulteriore incremento delle attività, che solo negli ultimi mesi ha visto un aumento del 20% dei traffici e del 30% dei controlli, il servizio è al collasso e i lavoratori non sono più in grado di far fronte”.
“Per contro, rispetto ad una previsione teorica di personale (anacronistica e inadeguata) di 90 unit, attualmente gli uffici doganali di Savona, Vado Ligure e aeroporto di Villanova possono contare solo su 60 unita. Ritenendo superfluo ricordare, soprattutto agli addetti ai lavori e alle istituzioni, il ruolo imprescindibile e insostituibile che svolgono gli operatori doganali – concludono Pasa e Bellini -, riteniamo urgente ed improcrastinabile che tutti gli attori istituzionali e non, interessati alle attività che ruotano attorno ai porti e all’aeroporto agiscano anch’essi al fine di porre rimedio a questa situazione che oggi sta determinando una sempre maggiore mancanza di competitività in settori strategici per l’intera provincia”.