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savonanews.it | 10 maggio 2023, 12:16

"Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti", i sindacati scendono in piazza: il 13 maggio manifestazione nazionale

Le segreterie savonesi di Cgil, Cisl e Uil prenderanno parte alla protesta in programma a Milano

"Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti", i sindacati scendono in piazza: il 13 maggio manifestazione nazionale

Sanità, fisco, salari, sicurezza, lavoro delle donne: Cgil, Cisl e Uil scrivono il programma per una nuova Italia, a sostegno della mobilitazione di maggio

"L’aumento dei salari, la riforma fiscale, l’eliminazione di subappalti e precarietà. Obiettivi alti e di sicura efficacia, un programma economico e sociale di un sindacato che non smette di essere ambizioso, di volere un Paese forte e non l’Italietta che il governo sembra prefigurare", spiegano Andrea Pasa (Cgil), Simone Pesce (Cisl) e Sheeba Servetto (Uil).

“Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti”: questo il documento unitario che Cgil, Cisl e Uil hanno posto a fondamento della mobilitazione in corso, che vedrà tre grandi manifestazioni interregionali svolgersi lo scorso 6 maggio a Bologna, a Milano (13 maggio) e a Napoli (20 maggio). Il territorio savonese sarà impegnato a Milano sabato 13 maggio assieme a tutta la Liguria.

"Una mobilitazione che inizia, anche su Savona, con assemblee in tutti i luoghi di lavoro, attivi unitari e che intende sostenere le richieste di Cgil Cisl e UIL anche per il rinnovo dei contratti nazionali pubblici e privati, la riforma della previdenza, il potenziamento del welfare, la sicurezza sul lavoro. Vogliamo coniugare il cambiamento del Paese e dell’Europa con il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, dei giovani e delle donne che in questi anni, anche a causa della pandemia e della guerra, sono invece peggiorate sia in Italia sia in Europa", aggiungono. 

Salari e contratti - "Il primo punto del documento è l’emergenza per i redditi di lavoratori e pensionati, colpiti dall’aumento dei prezzi, dal rialzo dei mutui, dalla stagnazione di stipendi e assegni previdenziali. A tenere giù i salari sono anche le politiche aziendali volte al dumping contrattuale e il ritardo dei rinnovi dei ccnl. Senza dimenticare che l’occupazione irregolare e precaria rende povero anche chi lavora".

“Va aperta una vertenza generale per l’aumento dei salari. Occorre agire abbassando il carico fiscale, rinnovando i contratti nazionali, riducendo immediatamente il cuneo contributivo di cinque punti fino a 35 mila euro di reddito annuo e ponendo fine alla diffusione dei contratti pirata". 

Politiche industriali e Mezzogiorno - "Per una crescita sostenibile servono politiche industriali e investimenti pubblici e privati, anche attraverso il pieno utilizzo delle risorse del Pnrr e dei fondi di coesione europei e nazionali. La transizione digitale, green ed energetica va governata in modo partecipato e condiviso, unitamente a quella sociale. Occorre agire, infine, su fiscalità di vantaggio e incentivi alle imprese, strumenti che vanno condizionati al mantenimento e alla crescita dell’occupazione". 

Salute e sicurezza - "Basta morti, malattie professionali e infortuni sul lavoro": Cgil, Cisl e Uil lo dicono esplicitamente: "Un obiettivo da centrare mediante la cancellazione dei subappalti a cascata, l’eliminazione della precarietà e dell’irregolarità contrattuale, il contrasto all’età avanzata nei lavori gravosi e usuranti, l’inadeguata sorveglianza sanitaria, la scarsissima tutela dei lavoratori e della gig economy".

"L’intervento va fatto su più fronti: investire nella formazione e nella medicina preventiva, moltiplicare il numero di ispettori e tecnici Asl, garantire presenza e ruolo dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. E poi bisogna sanzionare le imprese che non rispettano leggi e contratti, collegando gli incentivi alle imprese agli investimenti in salute e sicurezza", proseguono i sindacati. 

Fisco - "La legge delega di riforma fiscale deliberata dal governo è velleitaria negli obiettivi di copertura, pericolosa per il rischio che gli squilibri finanziari vengano colmati attraverso una riduzione della spesa sociale, iniqua a causa dell’obiettivo di riduzione della progressività". 

"Siamo contrari sia alla flat tax sia alla riduzione del numero delle aliquote (che invece andrebbero riviste, assieme alle detrazioni, a beneficio dei redditi medi e bassi). E chiedono di eliminare i privilegi costituiti a favore dei percettori di redditi diversi da quelli da lavoro dipendente e da pensioni". 

"Il mix di misure prevede anche la restituzione del drenaggio fiscale (fiscal drag), l’incremento della lotta all’evasione e all’elusione (favorendo la completa tracciabilità), la fine di nuovi condoni o condoni mascherati, l’incremento della tassazione su rendite, grandi ricchezze ed extraprofitti, l’armonizzazione a livello europeo della tassazione sulle imprese". 

Sanità - "L’analisi dei sindacati è severa: la sanità è in piena emergenza, la pandemia ha evidenziato gli effetti dei tagli che si sono prodotti negli ultimi vent’anni, il blocco delle assunzioni non renderà davvero efficaci i fondi del Pnrr. La condizione sia di medici, infermieri e operatori sia dei cittadini che ne hanno bisogno non è più sostenibile. È necessario, in primis, l’incremento del Fondo sanitario nazionale. Non è più rinviabile un piano straordinario di assunzioni e stabilizzazione del personale precario, così come va garantito il rafforzamento della sanità territoriale e dei servizi di prevenzione e ospedalieri. Infine, la legge sulla non autosufficienza, che va sostenuta con risorse adeguate". 

Pensioni - "La legge Monti-Fornero va cancellata - i sindacati partono da qui - Una riforma è necessaria, ma la direzione è altra: estendere la flessibilità in uscita, permettendo di scegliere quando andare in pensione, senza penalizzazioni per chi ha contributi prima del 1996, a partire dai 62 anni di età anagrafica o 41 anni di anzianità contributiva (a prescindere dall’età). È necessario poi valorizzare sul piano previdenziale il lavoro delle donne e il lavoro di cura, riconoscere il lavoro gravoso e allargare la platea dei lavori usuranti, introdurre la pensione contributiva di garanzia per i giovani e i percorsi lavorativi poveri e discontinui, sostenere la previdenza complementare e l’adesione ai fondi pensione negoziali". 

Politiche per la casa - "Anche qui c’è un’emergenza: i costi delle abitazioni aumentano, gli sfratti sono ricominciati, in particolare nelle aree metropolitane e a maggiore tensione abitativa. È quindi necessario un vero piano di edilizia residenziale pubblica, la messa a disposizione del patrimonio pubblico di abitazioni inutilizzate e il rifinanziamento dei fondi per l’affitto e la morosità incolpevoli", concludono i sindacati. 

Redazione

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