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Politica | 09 maggio 2023, 15:48

PNRR, Cgil, Cisl e Uil in Regione: "Istituire tavoli di settore e vigilare sulle ricadute occupazionali"

Oggi l'incontro per conoscere lo stato di avanzamento dei lavori. Toti: "Lavoro immane, Liguria perfettamente in linea con il cronoprogramma"

PNRR, Cgil, Cisl e Uil in Regione: "Istituire tavoli di settore e vigilare sulle ricadute occupazionali"

Si è svolto oggi in Regione l'incontro tra le organizzazioni sindacali confederali rappresentate dai Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil Liguria Maurizio Calà, Luca Maestripieri e Mario Ghini, gli assessori regionali e il presidente Giovanni Toti sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Negli scorsi mesi, Regione e sindacati avevano sottoscritto un protocollo per il confronto sul PNRR e sul piano nazionale per gli investimenti complementari, intesa con la quale sono stati istituiti anche tavoli periodici a oggi mai convocati.

Cgil, Cisl e Uil hanno quindi sollecitato l'incontro odierno per dare seguito al protocollo e conoscere lo stato di avanzamento dei lavori e le ricadute occupazionali e di sviluppo sul territorio.

Alla Liguria sono stati assegnati circa 7 miliardi di euro, tra gli investimenti maggiori del PNRR in Italia, rispetto alla popolazione, suddivisi su diversi settori, identificati dal Piano come "Missioni": sanità, trasporti, scuola, energia, gestione rifiuti, digitalizzazione e telecomunicazioni, ecc.

Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto alla Regione lo stato di avanzamento dei lavori di competenza diretta della REgione per singolo progetto e il coordinamento e il monitoraggio dei progetti gestiti da altri soggetti pubblici e privati. Per il sindacato è indispensabile che per risorse del Piano abbiano ricadute occupazionali importanti, soprattutto per i giovani e per le donne che sono tra gli obiettivi primari del PNRR. Il tema centrale, infatti, è il lavoro, la sua qualità e quantità, la formazione e la gestione del sistema degli appalti a tutela di legalità e sicurezza, contro la precarietà: l'applicazione dei protocolli firmati nei singoli appalti, nei tavoli territoriali convocati con i Comuni e dal protocollo regionale sugli appalti devono trovare concretezza nell'azione messa in campo da Regione Liguria.

“Abbiamo tutta l’intenzione di portare avanti questo confronto – afferma il presidente della Regione - e ringrazio i nostri uffici per il gigantesco lavoro svolto, finalizzato non solo, come doveroso, a monitorare attentamente l’andamento dei progetti di cui Regione è soggetto attuatore ma anche ad avere contezza degli altri progetti in fase di realizzazione sul nostro territorio ma gestiti da altri soggetti attuatori, come, ad esempio, Rfi per quanto riguarda le infrastrutture ferroviarie, o l’Università, o l’Autorità Portuale per la nuova diga. Certamente possiamo dire che la Liguria sta pienamente rispettando il cronoprogramma: è stato centrato il target del 3% che era stato fissato a livello nazionale, nella consapevolezza che nei prossimi mesi e soprattutto nel 2024 ci sarà un’accelerazione importante nella realizzazione delle opere e degli interventi fino ad avvicinarsi alla cifra complessiva dei 6,67 miliardi di euro. Certamente nel momento in cui metteremo a terra tutte queste risorse, la Liguria farà un bel balzo in avanti, con positive ricadute sulla nostra economia e sui posti di lavoro”.

“Lo schema che vi abbiamo consegnato oggi - prosegue il governatore rivolgendosi ai sindacati - ritengo sia molto ben fatto, per i dati che abbiamo a disposizione: quelli sulla piattaforma nazionale ReGiS sono gli unici ufficiali disponibili, considerato che il Pnrr è, ahimè, un piano Nazionale, pensato fin dall’inizio con una governance molto verticistica, senza alcun coordinamento degli enti territoriali, per cui Regione è un soggetto terzo e i soggetti attuatori, ad esempio i piccoli Comuni, accedono direttamente ai bandi nazionali. L’elemento positivo, è la proiezione dei risultati che tutto questo produrrà e sta già producendo in termini di Pil e occupazione, con previsioni che rientreranno già nel prossimo Defr. Già lo scorso anno – ricorda - secondo quanto emerso anche dai dati Excelsior-Unioncamere, si è registrata un’inversione di tendenza per cui la Liguria è cresciuta più del Paese, trovandosi quindi in una situazione sovra-congiunturale: nel 2022, l’occupazione e il Pil sono cresciuti del 3,6% rispetto al 2021 (+2,4% occupazione a livello nazionale). Abbiamo quindi la straordinaria opportunità di sfruttare al meglio questa crescita – conclude il presidente - per creare lavoro di qualità e sviluppo per la Liguria”. 

 

Redazione

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