“Salta l'incontro con la Regione Liguria per discutere le indennità riguardanti il personale dipendente assegnato permanentemente o temporaneamente ai servizi di pronto soccorso, DEA di I e II livello, Obi, MECAU e alle strutture di pronto soccorso ostetrico-ginecologico e pediatrico delle Asl di tutte le provincie, nessuna esclusa. Continuano nel frattempo i disservizi causati dalla carenza di personale, nonostante le Asl come la Asl2 stiano assumendo, le difficoltà per le persone che necessitano di accedere ai servizi sanitari del territorio e la riapertura di reparti importanti come ad esempio il Punto di Primo Intervento nell'ospedale di Albenga restano lettera morta”. Il sindacato degli infermieri Nursind si scaglia contro la sanità regionale.
“A gestire la sanità regionale servono tecnici capaci e non politici – tuona Davide Canetti, segretario di Nursind Savona – Nell’ultimo incontro avuto con la Regione Liguria nel 2023, i politici alla guida del territorio si sono presentati con dati aggiornati al 31/12/21, dati del personale non attendibili per stimare i fondi a pagare le indennità interessate. Con informazioni cosi obsolete non è possibile porre le basi per lavorare,bisogna sapere quanto personale serve e di conseguenza non si possono stimare quali siano i costi di gestione. Avevamo un appuntamento programmato proprio questa settimana ma all'ultimo momento è stato cancellato e riprogrammato per il prossimo 19 maggio, in attesa che le asl forniscano gli organici corretti".
In merito alle assunzioni effettuate, i numeri parlano da soli: “C'é carenza di personale sanitario in Liguria. C'è qualche assunzione,ci si sta impegnando ad assumere ma è poca cosa, serve un piano di investimenti e delle proposte concrete che incentivino il personale a continuare a lavorare in realtà critiche, e nuove leve che possano venire a studiare e a lavorare in Liguria, oltre che a rimanerci a lungo – precisa Davide Canetti - La crisi della carenza di personale infermieristico e delle sue specializzazioni se non affrontata organicamente, e adeguatamente, porterà inevitabilmente in poco tempo ad una crisi del sistema con ripercussioni importanti sul nostro sistema sanitario e sulla qualità dei servizi”.
Il problema è che gli infermieri e non solo loro come figure sanitarie non ci sono e quelli che ci sono non sono sufficienti. “Ci aspettavamo un forte investimento nei percorsi formativi ed una incentivazione rivolta ai giovani affinché potessero intraprendere la professione, sempre meno appetibile sia dal punto di vista salariale che delle condizioni di lavoro. Ci aspettavamo un segnale sul fronte degli stipendi sventolata più volte nei periodi più cupi della pandemia che desse un segnale a chi già svolge questa professione e sta pensando di abbandonarla e a chi vuole intraprenderla. Tutte chiacchiere che non si sono concretizzate – tuona il segretario di Nursind Savona - Per la ricerca delle risorse professionali è già iniziata una vera e propria guerra e presto se non si agirà con una seria programmazione ed un investimento adeguato di risorse sarà il caos. Per continuare a far funzionare i servizi o per tenerli aperti, ognuno giocherà per se stesso con una inevitabile ricaduta sulla qualità delle prestazioni. Vediamo cosa accadrà al prossimo incontro. Sempre che non venga nuovamente rinviato”.