Con la partecipazione complessiva di più di 1400 visitatori si è conclusa, subito dopo Pasqua, la mostra “Archeoplastica. 50 anni di rifiuti spiaggiati. Vizi e virtù della plastica tra design di prodotto, pubblicità e ecosostenibilità” allestita al Palazzo del Commissario del Priamàr di Savona. Alla mostra è seguito un webinar tra Corepla (Consorzio Recupero Plastiche) gli organizzatori e curatori della mostra e gli studenti
Archeoplastica è un progetto nazionale di sensibilizzazione ambientale ideato da Enzo Suma per sensibilizzare sul problema dell’inquinamento da plastica e promuovere un uso più consapevole e responsabile di questo materiale. Per la prima volta è stata proposta in Liguria, dopo il successo della mostra a Pisa in collaborazione con National Geographic.
“Il grande afflusso di visitatori registrato in poche settimane per noi è motivo di grande orgoglio e di speranza nell’ottica di una presa di coscienza collettiva che abbia come risultato un comportamento quotidiano più consapevole e sostenibile. Soprattutto tra i giovanissimi c’è stato forte interesse e curiosità nel comprendere da vicino le tematiche chiave della mostra, che puntava a sottolineare come il concetto di sostenibilità̀ oggi sia una delle priorità̀ su cui le nostre comunità devono riflettere - dice Monica Brondi curatrice della mostra, allestita da Punto a capo comunicazione. E prosegue -: L’intento della mostra è stato quello di utilizzare un espediente spesso usato nell’arte contemporanea, a cominciare dai ready-made di Duchamp: creare straniamento e sorpresa nel visitatore presentando dei rifiuti come reperti museali di Archeoplastica “
Una mostra che si è sviluppata come un percorso nella storia della plastica, del design Made in Italy e della ecosostenibilità, e che ha saputo valorizzare le esperienze di istituzioni ed aziende che credono e lavorano per uno sviluppo più consapevole e rispettoso dell’ambiente come Consorzio Corepla, First Corporation e SAT servizi.
“Siamo contenti di aver contribuito a diffondere anche nel savonese un progetto educativo che fin dagli albori ha riscosso un’importante eco mediatica, dal Tg1 al programma GEO di Rai3 fino alla Community social da mezzo milione di followers”, afferma Fabio Mordeglia, presidente dell’associazione Visioni che ha portato la mostra a Savona.
“Visto il grande successo che la mostra ha riscosso, in particolare tra le scolaresche, abbiamo deciso con grande piacere di organizzare un evento collaterale rivolto proprio ai giovani studenti delle scuole savonesi che hanno partecipato attivamente con grande interesse”, afferma Giorgio Quagliuolo, presidente di Corepla. Come attività collaterale alla mostra è stato previsto un webinar a scopo didattico tenuto dalla responsabile comunicazione e formazione di Corepla Monica De Giovanni, per alcune classi delle scuole superiori di Savona, con l’obiettivo di approfondire le tematiche promosse dalla mostra, quali l’importanza di un corretto smaltimento dei materiali in plastica e le potenzialità delle attività di riciclo, un processo che Corepla svolge quotidianamente e da cui si possono ottenere diversi oggetti di uso comune.
“C’è ancora poca consapevolezza dell'impatto che la plastica ha sull'ambiente che non è dovuta tanto alla produzione quanto al suo smaltimento e siamo orgogliosi di aver contribuito con la nostra partecipazione a fare un po' di chiarezza. L'elevato impiego di questo materiale, soprattutto monouso, ha causato il cosiddetto 'inquinamento della plastica' sull'ambiente dovuto ai rifiuti abbandonati. Questo non significa che la plastica debba essere bandita in ogni sua forma, ma che è necessario affrontare adeguatamente il problema del suo smaltimento e scegliere quando è davvero vantaggioso utilizzarla. I nostri prodotti durano nel tempo e sono riciclabili al 100%”, conclude Omar Mantelli, vicepresidente Gruppo First.
L’edizione Savonese della Mostra Archeoplastica è stata un’iniziativa dell’Associazione Visioni, promossa e curata da Punto a capo comunicazione, con il patrocinio di Comune di Savona e del Provveditorato agli Studi della Liguria. Promossa in collaborazione con Auser Savona per la custodia, il vicino Museo Archeologico di Savona e le Associazioni Anteas, La rosa dei venti, Next Nuova Economia, Associazione Giovani per la Scienza e Assonautica Savona e l’Istituto ITIS Leon Pancaldo per la diffusione dell’iniziativa.