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Attualità | 02 maggio 2023, 17:40

Mobilitazione nazionale Cgil, Cisl e Uil: anche la Cgil Savona in piazza a Milano il prossimo 13 maggio

L'obiettivo della mobilitazione è quello di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali, occupazionali e socio sanitarie

Mobilitazione nazionale Cgil, Cisl e Uil: anche la Cgil Savona in piazza a Milano il prossimo 13 maggio

La Cgil di Savona sarà presente con centinaia di lavoratori, lavoratrici e pensionati in manifestazione a Milano il prossimo 13 maggio nel corso della mobilitazione che vedrà manifestazioni anche a Bologna e Napoli. A darne notizia è il segretario Andrea Pasa.

"La mobilitazione intende sostenere le richieste unitarie avanzate da CGIL, CISL e UIL e dalle Categorie nei confronti del Governo e del Sistema delle Imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali, occupazionali e socio sanitarie - spiegano dalla Cgil attraverso una nota stampa - Sono quattro mesi che non c'è confronto con i sindacati. Questa è una questione di metodo e di sostanza. Sul cuneo contributivo hanno parlato di un provvedimento da luglio a dicembre: non ha una prospettiva, dura qualche mese. Non c'è la restituzione del fiscal drag e con il sistema di oggi c'è il rischio che non aumenti il netto, ma solo la tassazione. Manca la tassazione sui profitti e gli extra-profitti. Questo è il momento di varare un contributo straordinario a tutela di salari". 

"Il Def del governo è inadeguato a rispondere ai bisogni vere del Paese: mancano le risorse per i redditi di lavoro e pensione, non si affronta l'emergenza salariale. Tutta una serie di questioni resta senza risposta. Per questo la Cgil esprime giudizio negativo e conferma la mobilitazione a partire dalle prossime settimane - continua la nota - In generale, ancora una volta viene scelta una politica di bilancio restrittiva, mancano quelle risposte strutturali per limitare i prezzi e sostenere i redditi da lavoro e pensione anche per via fiscale interventi necessari per sostenere la coesione sociale. Male anche sul nodo degli investimenti: non rileviamo il sostegno di risorse nazionali aggiuntive al Piano di ripresa e resilienza e ai Fondi strutturali. Inoltre, non si aggrediscono extraprofitti e profitti, mentre troppa è l’attenzione dedicata ad evitare la spirale salari-prezzi e non a contrastare quella profitti-prezzi".

"Entrando nel dettaglio, la nostra bocciatura affronta le seguenti questioni - continuano dalla Cgil - La prima è l'emergenza salariale e di reddito. Qui viene annunciato un provvedimento di riduzione del cuneo fiscale per circa tre miliardi di euro nel mese di maggio. È una richiesta della nostra organizzazione ma per essere efficace servono due condizioni: che si arrivi al 5% del cuneo sui redditi medi e bassi e che tali interventi siano strutturali e quindi finanziati con almeno 10 miliardi da collocare in legge di bilancio e accompagnati dal meccanismo di fiscal drag".

"Poi ci sono i capitoli su istruzione, sanità, non autosufficienza si programma una riduzione delle risorse disponibili in rapporto al Pil. Per il 2023 c’è una discesa delle risorse dello 0,3 nella sanità. Stessa fotografia per l’istruzione. Mentre per la non autosufficienza nonostante la legge delega approvata, non ci sono le risorse adeguate a sostenerla. Poi c’è quindi il nodo della delega fiscale. Il testo si pone obiettivi  da noi non condivisi, di intervento sulle imposte personali, Iva e Ires. Invece di contrastare l'evasione si prosegue con misure che vanno nella direzione di nuovi condoni o addirittura di non punibilità penale dell’evasione".

"Arriviamo alla questione dei contratti pubblici. In estrema sintesi si prevedono i rinnovi senza le risorse per il biennio 2022-2024. Altra questione è l’impatto sulla crescita degli investimenti del Pnrr, stimata a fine 2026 di circa 3,6% punti di Pil, però questo impatto non determina una significativa riduzione dei livelli di disoccupazione e un aumento consistente dell’occupazione. Male anche sulle pensioni: il superamento della cosiddetta legge Fornero è ulteriormente rimandato, e anche le piccole misure (quota 103, opzione donna), da confermare per il prossimo anno, non hanno copertura sufficiente. Davanti a tutto ciò il giudizio della Cgil è fortemente negativo. Ci mobiliteremo, già dalle prossime settimane, con manifestazioni a Bologna, Milano e Napoli" concludono dall'organizzazione sindacale.

Redazione

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