Attualità - 30 aprile 2023, 14:21

Sicurezza, il sindacato di polizia Siap "Serve un Patto sulla sicurezza"

"Comprensibili le richieste di sicurezza, ma non serve militarizzare la città, solo slogan di propaganda"

Il sindacato di polizia Siap interviene ancora una volta sulla questione della sicurezza con un comunicato:

"Quello che in questi giorni emerge a Genova sul fronte dell’argomento sicurezza è l’ennesima conferma di quanto il Siap sostiene ormai da molti anni, ovvero che manca un ragionamento politico sociale approfondito e coordinato necessario per la città che è il capoluogo della Liguria".

Roberto Traverso, segretario del Siap prosegue nel comunicato: "Leggo la preoccupazione di Presidenti di Municipio o comitati di cittadini che chiedono aiuto contro lo spaccio dilagante che crea paura e disagio sociale auspicando la presenza di più divise un po’ dappertutto per poter avere un segnale di tranquillità.

Richieste assolutamente comprensibili da parte di chi vive in prima persona questo disagio e che deve essere ascoltato ma la risposta seria a questo fenomeno non potrà mai essere quella di puntare alla militarizzazione della città, perché a prescindere dal taglio demagogico della linea, sarebbe impensabile per una città che conta quasi 600 mila abitanti".

Ma chiarisce che, se è comprensibile la richiesta di sicurezza e tranquillità, la strada deve passare per un piano sistemico: "La Liguria ha bisogno di mettere in campo un “Patto sulla sicurezza” per mettere al centro della discussione il fatto che nel capoluogo ligure esiste uno dei porti più importanti di tutto il editerraneo e che è un dato pressoché matematico il fatto che da Genova transita e/o si ferma una quantità enorme di sostanze stupefacenti. 

Situazione che senza alcun ombra di dubbio determina la presenza della criminalità organizzata di alto calibro sul territorio ligure, anche naturalmente di stampo mafioso.

Criminalità che ovviamente alimenta quello spaccio di stupefacenti che alimenta quel degrado sociale che rende invivibili molti quartieri oltre che il Centro Storico genovese".

"Questa certezza, mentre è stata assolutamente recepita a livello centrale dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza è stata invece sottovalutata a livello locale perché da troppi anni l’argomento sicurezza, sotto il profilo di fenomeno sociale che deve essere preservato da infiltrazioni criminali che intossicano la vivibilità dei quartieri, non è al centro delle linee politiche messe in campo negli ultimi anni.

A dimostrazione di quanto sosteniamo ricordo che la Regione Liguria, circa un anno fa ha istituito un tavolo regionale sulla sicurezza, escludendo incredibilmente i Questori dalla discussione: scelta che il SIAP durante una specifica audizione ha oggettivamente stigmatizzato".

E aggiunge con disappunto come i tavoli di incontro siano stati disertati a livello locale: "Ebbene ad oggi non ci risulta che il tavolo si sia mai riunito.

Gli ultimi Patti sulla Sicurezza sottoscritti in Liguria  furono quelli sottoscritti nel 2007 dal Presidente della Regione Burlando e dal Sindaco di Genova Vincenzi della gestione di Marta Vincenzi, quando tali accordi rientravano in una progettualità governativa messa in campo in quegli anni nelle città più importanti.

Purtroppo quei “Patti” furono un fallimento perché anche in quell’occasione si guardò il “dito davanti alla luna” visto che non si pensò di investire realmente sui presidi di sicurezza di prossimità come i Commissariati ma si puntò a sterili slogan propagandistici come per esempio quello di buttare via denari pubblici per acquistare inutili macchinine elettriche per la Polizia di Stato. Inoltre non si approfitto per creare una cabina di regia permanente per arginare il già presente fenomeno delle infiltrazioni mafiose".

"Oggi abbiamo un altra occasione da non perdere ovvero quella di creare le condizioni politiche per cercare di creare le condizioni istituzionale necessaria a riuscire a far modificare il piano di ridistribuzione delle risorse della Polizia di Stato sul territorio ligure che andrà in vigore nel 2027 - prosegue Traverso - Ci sono quattro anni di tempo per dare al Dipartimento della Pubblica sicurezza la possibilità, attraverso un convinto sostegno politico istituzionale locale, di far aumentare quei numeri che ad oggi metterebbero ancor più in difficoltà chi dovrà garantire la sicurezza sul territorio".

E conclude "Ridurre in modo esponenziale gli organici di Commissariati genovesi come quelli di Pre o Sestri o quelli ci Sanremo e Ventimiglia sarebbe un ulteriore indebolimento ad una Polizia di Stato che ha bisogno di mantenere i propri presidi sul territorio e che soprattutto deve puntare su importanti investimenti su fronte dell’attività investigativa".

Redazione