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Politica | 28 aprile 2023, 13:55

Albenga, la minoranza dopo aver abbandonato il Consiglio comunale: "Via per non incorrere in un atto illegittimo"

I dubbi dell'opposizione sul bilancio: "Non ci siamo sentiti di mettere a rischio le casse comunali con tanta disinvoltura come avrebbe voluto fare la maggioranza"

Albenga, la minoranza dopo aver abbandonato il Consiglio comunale: "Via per non incorrere in un atto illegittimo"

"Ieri sera, durante il consiglio comunale,  dopo aver chiesto dai banchi della minoranza un intervento urgente del sindaco, fortunatamente votato all’unanimità, per l’abbattimento di una barriera architettonica all’ingresso dell'ufficio del gas (ex edigas) in via Papa Giovanni XXIII, abbiamo assistito ad uno spettacolo indegno di una sala consigliare". Lo affermano in una nota stampa i capigruppo di minoranza del consiglio comunale di Albenga Eraldo Ciangherotti, Gerolamo Calleri, Cristina Porro e Diego Distilo

"Un bilancio comunale pieno zeppo di vizi formali e sostanziali, per i quali la minoranza ha deciso di lasciare l’aula del Consiglio per non incorrere in un atto illegittimo su cui vi è consolidata giurisprudenza - proseguono - Lo stesso Presidente del Consiglio ha condiviso le perplessità sollevate e non si è sentito di firmare la delibera del bilancio per l’approvazione. Ci siamo resi conto che i nostri consiglieri di maggioranza, in primis il Sindaco, non conoscono neppure le basilari norme del regolamento del Consiglio comunale e avrebbero preteso la nostra partecipazione al voto, pur se illegittima. Non ci siamo sentiti di mettere a rischio le casse comunali con tanta disinvoltura come avrebbe voluto fare la maggioranza".

"A conferma della nostra posizione il fatto che, a seguito delle nostre dichiarazioni, l’amministrazione ha sospeso il consiglio per due ore, forte delle perplessità che sono state sollevate dalla minoranza in aula. Alla fine, il consigliere 'anziano' Giorgio Cangiano, nel ruolo di presidente del Consiglio, essendo uomo di legge ha ben compreso il profilo illegittimo che avrebbe assunto la votazione e non si è sentito di compiere atti illegali e ha pertanto ritirato la pratica, nonostante la scadenza obbligatoria di approvazione prevista per legge il 30 aprile" continuano dalla minoranza.

"Forse, e diciamo forse, anziché dare spettacolo di così tanta superficialità, sarebbe stato più opportuno maggiore studio da questi amministratori pubblici 'dilettanti allo sbaraglio' che, anziché amministrare rispettando le norme vigenti, preferiscono passare le giornate a controllare le presenze dei consiglieri di minoranza agli eventi pubblici e a chiedere a destra e a manca le dimissioni di chi non è loro complice" concludono Eraldo Ciangherotti, Gerolamo Calleri, Cristina Porro e Diego Distilo .

Comunicato Stampa

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