"E' una fase estremamente delicata, al momento le posizioni sono distanti e quindi bisogna verificare se c'è la possibilità di trovare una soluzione condivisa. Vedremo nelle prossime settimane se ci sarà la possibilità di trovare una sintesi".
Il sindaco di Savona Marco Russo ha aggiornato il consiglio comunale sullo stato dell'arte per la costituzione dell'ato unico idrico, con la fusione dei tre soggetti, Consorzio Depurazione Acque, Sca e Servizi Ambientali, in Aps. Entro il 31 dicembre 2023 le tre società e i comuni azionisti devono obbligatoriamente dar vita ad un unico soggetto giuridico con la fusione per incorporazione nelle Acque Pubbliche Savonesi tramite la trasformazione della stessa in una società per azioni. Scongiurando l'avvio di una gara europea per la gestione dell'acqua nel savonese.
Però le tensioni non sono mancate nelle ultime settimane tra il comune capoluogo, il comune di Alassio e i comuni di Borghetto Santo Spirito e Loano.
Il tempo stringe e le perplessità da parte della Sca di Alassio in merito proprio alla bollettazione (oltre alla situazione del bilancio del Consorzio Depurazione Acque) con la decisione di non partecipare all'ultima assemblea, hanno rischiato di far saltare il banco.
Gli animi si erano "raffreddati" in una riunione informale convocata lo scorso 27 marzo dal primo cittadino savonese ad Alassio cercando di risolvere così il nodo della bollettazione: potrebbe restare in capo ad Acque Pubbliche Savonesi con le altre società affidatarie della riscossione e quindi liberi di incamerare le risorse derivanti dalle bollette. Con le stesse che a loro volta girerebbero ad Aps la quota di sua competenza.
Dovrà inoltre essere affidato, in breve tempo, ad una primaria società di consulenza societaria di livello internazionale, uno studio sulle migliori modalità di unificazione societaria, prendendo in considerazione anche soluzioni diverse dalla fusione. Lo studio dovrà essere sottoposto alle valutazioni delle società socie e dell'assemblea dei soci, entro luglio 2023. Entro la fine di aprile l'assemblea di Aps doveva essere riconvocata e doveva essere portato nuovamente in approvazione il Piano Annuale 2023 presentato dal consiglio di amministrazione e approvato dalla maggior parte dei comuni dell'Ato.
Solo che una quadra non è stata trovata, anzi. Con il comune di Alassio ancora sugli scudi e le altre due amministrazioni che hanno proposto uno schema consortile transitorio (leggi QUI), sono sempre perplesse in merito al ruolo del presidente di Aps Nanni Ferro. Nei giorni scorsi la presidente di Servizi Ambientali, Barbara Balbo e Emanuela Preve di Sca, avevano chiesto un rinvio della seduta del cda, vista la convocazione arrivata con poco preavviso da parte di Ferro. Una richiesta non accettata, tanto da portare le due presidenti ad abbandonare il cda.
"Consideravo concluso un accordo che potesse consentirci di arrivare prontamente all'approvazione del piano in tempi brevi, purtroppo è emerso un dissenso del comune di Alassio più ampio e per quello hanno formalizzato la loro posizione con una lettera, a cui ha fatto seguito una lettera dei comuni di Borghetto e di Loano. Noi stiamo facendo delle verifiche" ha spiegato Russo.
Il primo cittadino savonese ha così riunito i comuni soci del Consorzio Depurazione Acque per il prossimo 2 maggio per fare una valutazione complessiva e dare un riscontro alle lettere dei sindaci Marco Melgrati, Giancarlo Canepa e Luca Lettieri alla quale si è aggiunta una nota del presidente della Provincia Pierangelo Olivieri.
"Ad oggi la fretta è la scadenza del 31 dicembre, non la fretta di approvare questa delibera (sull'azzeramento e ricostituzione del capitale sociale per perdite di Aps. ndr), è una fuga in avanti che non aiuta a rasserenare gli animi ma li complica ulteriormente. Chiediamo di ritirare la pratica" ha commentato il capogruppo di PensieroLibero.zero Fabio Orsi.
"L'attuale presidente del cda è la persona meno idonea a guidare questa fase delicata che richiede misura. Per questo ha senso soprassedere ed effettuare ulteriori approfondimenti e valutazioni se vedere se le varie proposte, alternative sul tavolo sono perseguibili dal punto di vista giuridico-amministrativo, dell'efficienza economica, dal punto di vista politico" ha continuato il capogruppo del M5S Manuel Meles.
"Non facciamo nessuna fuga in avanti, non è una forzatura. Oggi io vi chiedo di conferirmi i poteri per poter rispondere positivamente alla domanda se sciogliamo la società o la teniamo in vita - risponde Russo - non seguo logiche territoriali, 'politiche', ho un solo obiettivo di consentire al nostro territorio una gestione dell'acqua pubblica con un assetto societario efficiente ed equlibrato. Occorre ci sia però consenso di tutti gli altri. Dovrà essere costruito con pazienza senza interporre interessi particolari ad un interesse generale".