Politica - 27 aprile 2023, 19:36

Bollette dell'acqua in Val Maremola, Carrara: "Gravate di una depurazione che non viene fatta, da altre parti indaga la Procura"

Il consigliere di minoranza ritorna sul tema della tassa di depurazione delle acque

Mario Carrara, consigliere di minoranza a Pietra Ligure, torna ad affrontare il tema della tassa di depurazione delle acque: un servizio che, secondo quanto dichiarato dall'esponente di minoranza, "Il 70% di Pietra Ligure, il 20% della frazione Ranzi ed il 100% di Borgio Verezzi e dei Comuni della Valmaremola paga pur non essendo fatto". Questa volta Carrara cita il caso della "Girgenti Acque", società che gestiva il servizio idrico nella provincia di Agrigento, al centro di una inchiesta della Procura di Agrigento: fra i reati contestati l'associazione per delinquere, il concorso esterno, l'abuso di ufficio e la truffa.

"Siamo in Sicilia - osserva Carrara citando la vicenda - la depurazione delle acque fognarie non viene fatta, ma viene ugualmente richiesta in pagamento, nelle bollette dell'acqua; depurazione che, tuttavia, come detto, non c'è! Quindi, i reflui, dopo un 'sommario' trattamento, finiscono direttamente in mare, con la stessa intensità inquinante così come sono usciti dalle toilettes delle abitazioni. È una situazione che anche noi conosciamo da vicino, o sbaglio?".

Carrara evidenzia poi "il caso clamoroso accaduto nel Consiglio comunale di Pietra Ligure il 30 Luglio 2021, quando, per bocciare e respingere una Mozione (presentata da Carrara stesso ndr) che chiedeva di assumere una posizione ufficiale 'ferma' per la sospensione dell'inserimento delle voci di depurazione in bolletta, il Sindaco Luigi De Vincenzi ha 'tuonato' che la depurazione si debba 'comunque' pagare 'soltanto che ci fosse il progetto del depuratore'. In questi termini è una cosa non veritiera, perché sostiene solo il concetto del 'pagare sempre ed in ogni caso' (tanto caro a De Vincenzi verso i suoi cittadini), basta che ci sia 'un progetto' senza, peraltro indicare quale norma stabilisca una cosa del genere. Invece, il pagamento della depurazione, pur senza un depuratore, sarebbe corretto e dovuto ma solo e soltanto in presenza di un progetto esecutivo approvato, per l'attuazione del quale fosse stato approvato il relativo cronoprogramma di realizzazione come prevede e stabilisce la Legge 13/2009".

"Bisogna prendere atto che, come s'è visto precedentemente, su certi Sindaci non si può contare perché fanno più che altro 'manfrina' per avere titoli sui giornali; ad esempio, a Marzo 2021, quelli di minaccia dell'apertura di cause legali per gli inadempimenti nell'esecuzione dei lavori concernenti l'adeguamento del depuratore ed il suo collegamento con Pietra e la Valmaremola; seguiti da quelli, all'opposto, 'trionfalistici', con tanto di foto sorridenti, della fine di Maggio 2021, di tripudio e soddisfazione per le intese ottenute dalle Società gerenti i servizi idrici, circa le garanzie ricevute sulla realizzazione delle stesse opere; per, poi, tornare di nuovo a lamentarsi, come prima e più di prima, a Luglio 2022, sostanzialmente per le medesime inadempienze", continua ancora Carrara.

"Al di là di tutto questo, rimane il fatto di quale conclusione trarre per poter avere risultati concreti e far finire questo scandalo. Siamo ancora all'inizio, saranno i cittadini, resi edotti e coscienti della situazione, a farsi carico delle iniziative più appropriate in merito. Tenendo conto che non c'è solo l'esigenza di giustizia di far cessare questo stato di cose delle bollette caricate delle voci della depurazione laddove non venga ancora fatta, ma anche valutare se 'andare indietro' nel tempo per richiedere la restituizione dei tanti soldi ingiustamente pagati, qualora l'ingiustizia fosse dimostrata come tale", conclude infine il consigliere di minoranza.

Redazione