Albenga è una città meravigliosa, motivo di orgoglio per tutta la nostra amata Liguria”: così ci scrive stamattina da Genova uno storico ben noto e così si può definire l’argomento del volume che sarà presentato giovedì 27 aprile alle 18 presso l’Auditorium San Carlo ad Albenga, da parte dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri.
Scritta dal grande archeologo Nino Lamboglia nel 1957, ristampata numerose volte con qualche aggiunta – l’ultima, la nona, nel 2009 - sempre con la classica veste editoriale degli Itinerari Liguri dell’Istituto, la Guida aveva da anni necessità di essere riproposta: lo richiedevano ormai gli aggiornamenti degli studi e lo stesso aspetto.
L’opera, voluta e in parte scritta dal rimpianto Presidente dell’Istituto Cosimo Costa, è stata realizzata in équipe con l’apporto di specialisti, tutti dell’Istituto, dei vari settori degli studi, dall’archeologia alla storia romana, medievale e moderna, dall’architettura e urbanistica alla storia dell’arte, con un forte sguardo al territorio e all’ambiente. Albenga infatti nasce come capoluogo di popolazione almeno in età preromana – VII-VI sec. a.C. - proprio per la sua straordinaria posizione in un’ampia piana su cui convergono quattro vallate, altrettante vie di comunicazione con l’entroterra padano fin dalla più antica preistoria: come dimostrano recenti importantissimi scavi.
La difficile conquista da parte di Roma, testimoniata dalla dettagliata descrizione di Tito Livio, segna il cambiamento ma anche la continuità da un passato vitalissimo fino ai nostri giorni: lo dimostrano tuttora la pianta dei resti romani della città e la foto aerea attuale, identiche, che nel testo sono proposte affrontate. La città continua fino ai nostri giorni nella sua vita di capoluogo reale ma anche spirituale di un vasto territorio, di cui sono testimonianza sia il comune sia la Diocesi e gli straordinari documenti tardo romani e medievali che costituiscono ancor oggi la molteplice ricchezza della città: pensiamo al Battistero con i suoi mosaici e sculture, alla prima Cattedrale coeva, ma anche alla lapide di Costanzo, testimonianza civile della storia cittadina che è un vero unicum; e poi risalendo nella storia guardiamo alle strutture urbane, alle torri, alle dimore medievali, rinascimentali e barocche, alla grande ricchezza pittorica e scultorea delle chiese e dei conventi, ricerca quest’ultima quasi tutta dovuta a studi recenti e alla conservazione di un ricchissimo patrimonio archivistico.
Le immagini, quasi duecento, sono tutte in colore e tutte nuove anche se talvolta ricalcano le inquadrature classiche. La pubblicazione è stata resa possibile grazie al sostanziale contributo della Fondazione De Mari, aiuto che ne sottolinea la sensibilità e l’attenzione alle necessità culturali: ciò permetterà inoltre di offrire la Guida a un prezzo accessibile a tutti.
Aggiungiamo infine che la descrizione è estesa al territorio del comune medievale che comprende la costa da Alassio a Borghetto, la piana e buona parte delle valli, anche perché la loro storia è molto legata a famiglie cittadine; per esse, rappresentate in città da notevoli palazzi e per la committenza di opere d’arte, è stato aggiunto un approfondimento storico, come è spesso richiesto dal turista che più si sofferma sulla visita: appunto da quel “turismo colto” cui è dedicata la guida, oltre che a tutti i cittadini di Albenga amanti della loro terra e ai giovani.