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Attualità | 25 aprile 2023, 15:43

25 Aprile ad Albenga, il sindaco Tomatis ricorda i martiri della foce: “Quei nomi nei nostri cuori per sempre”

“Per noi albenganesi ha un significato particolare, perché sul gonfalone della nostra città è affissa la Medaglia d’oro al Valore Civile a riconoscenza di un sacrificio umano enorme di Albenga e del suo entroterra”

25 Aprile ad Albenga, il sindaco Tomatis ricorda i martiri della foce: “Quei nomi nei nostri cuori per sempre”

78esimo anniversario della Liberazione: grandissima partecipazione dei cittadini di Albenga, città Medaglia d’oro al Valor Civile, alle celebrazioni che si sono svolte stamani a partire dalle 9, con la funzione religiosa nella cattedrale san Michele Arcangelo, poi proseguite con la deposizione dei fiori presso il Monumento ai Caduti di piazza IV Novembre,  la deposizione della corona d'alloro al Monumento dei Partigiani e, successivamente con il corteo, accompagnato dal corpo bandistico "G. Verdi", verso il sacrario della foce del Centa per l'omaggio ai martiri.

Presente il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, il vicesindaco Alberto Passino, membri del consiglio comunale, di maggioranza e minoranza, autorità civili e militari, associazioni combattentistiche e d’arma, associazioni di volontariato e pubbliche assistenze, sindacati  e una commossa folla di cittadini che con forza e coraggio, anno dopo anno, portano avanti gli ideali di libertà, celebrando l’anniversario della liberazione del Paese dal nazifascismo.

Prima dell’orazione dell’avvocato Carlo Speranza, figlio di Lelio, noto dirigente sportivo e partigiano, i saluti e l’introduzione del primo cittadino, che ha esordito ricordando le parole dell’indimenticato Presidente della Repubblica Sandro Pertini, ligure, savonese come noi: “Dico al mio avversario: io combatto la tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi al prezzo della mia vita perché tu la tua idea la possa esprimere sempre liberamente”.

È l’essenza della democrazia, che è figlia della libertà. E la libertà è figlia della Liberazione – spiega Tomatis -. Il 25 aprile è una festa di tutti, che deve unire. Questo 25 aprile per noi albenganesi ha un significato particolare, perché sul gonfalone della nostra città è affissa la Medaglia d’oro al Valore Civile a riconoscenza di un sacrificio umano enorme di Albenga e del suo entroterra alla crudeltà della guerra: 59 uomini e donne che sono stati trucidati alla foce del fiume Centa.  Lo scorso anno è stato inaugurato il Cammino della Memoria, che simboleggia l’ultimo percorso fatto dei martiri. Ho visto tante persone che, leggendo quei nomi piangevano, per ciò che è accaduto, ma anche per la paura di ciò che può ancora accadere”.

Quei nomi sono scritti sul nostro gonfalone, ma anche nel cuore di tutti i cittadini del territorio e devono essere tramandati nella memoria e nella storia – ha continuato -. La memoria è molto importante perché è l’unico strumento che abbiamo per combattere quel revisionismo storico che sta cercando di riscrivere la storia. La storia non si può riscrivere, la storia si studia, si vive tornando su quei luoghi dove è nata la Costituzione, come ha detto Calamandrei. La storia si vive tornando sui luoghi degli eccidi, vergogna del genere umano, come ha fatto il nostro Presidente della Repubblica andando ad Auschwitz, ma ahimè lo stesso giorno, con un tempismo che definirei vergognoso, un ministro del governo italiano è tornato a parlare di sostituzione etnica, uno dei temi complottistici dei totalitarismi fascisti. Questo deve scuotere le nostre coscienze e deve darci ancora più voce per dimostrare quanto sia importante la libertà. Lo dimostra il fatto che l’Italia non sempre è stato un Paese libero, ma è sicuramente è stato un Paese liberato”, ha concluso.

Sono onorato e orgoglioso di essere ad Albenga, città Medaglia d’oro al Valor Civile – l’esordio del lungo discorso di Carlo Speranza -. Quel giorno di 78 anni fa segna l’inizio del sogno di realizzare una società nuova basata su rinnovati principi di libertà, fratellanza, solidarietà, tolleranza, rispetto che consentì ai nostri padri costituenti di mettere da parte le loro differenze e divergenze per condividere un progetto di nazione, un’idea di Stato che trova ancora oggi nei principi della Costituzione tutti i valori e lo spirito che animò e spinse quelle italiane e quegli italiani all’azione comune per opporsi al conformismo forzato liberticida, xenofobo, per andare oltre la temporanea indignazione o la comoda attesa per rinsaldare i vincoli preziosi del bene comune mettendo al centro la difesa della dignità umana, l’uguaglianza, la solidarietà, il rispetto dell’altro”.

Sul palco di piazza del Popolo la studentessa del liceo musicale Giulia Calzamiglia, tra i “Giovani amici dell’Anpi” ha poi intonato l’inno di Mameli, Fischia il vento e Bella Ciao e con la sua splendida voce Albenga si commuove. Viva la libertà, viva il 25 aprile, viva l’Italia.

Maria Gramaglia

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