Attualità - 24 aprile 2023, 14:43

Pietra, l’8 maggio la presentazione del “Librociecato”: Sebastiano Gravina e Alessandra Munerol al Moretti

In calendario tappe anche al Salone del libro di Torino, alla Fiera del libro di Imperia, al Book Pride di Genova e molte altre per un libro “motivazionale”, ideale per tutti: qualsiasi difficoltà, con il giusto spirito e i giusti supporti, può essere affrontata

Da cosa nasce cosa. Da “Metamorfosi”, progetto multidisciplinare nato dall’idea dell’attrice, scrittrice e poetessa loanese Alessandra Munerol, diventato un commovente documento-spettacolo, sono nate tante perle: amicizie, legami fortissimi, collaborazioni, in un intreccio continuo sul filo di ricordi, emozioni, ma anche dell’ironia. Come con l’ultimo “figlio” di “Metamorfosi”: il “Librociecato”, scritto da Sebastiano Gravina con Alessandra Munerol, edito da People, che verrà presentato in prima nazionale lunedì 8 maggio alle 21 al Teatro Moretti di Pietra Ligure.

Lui, Sebastiano Gravina, è il capitano della Nazionale italiana di calcio a 5 non vedenti condotta per la prima volta nella storia al Mondiale. Ma “Seba” non è solo un calciatore di alto livello: è anche una persona molto attiva nel sociale, ambasciatore della Bandiera Lilla per il Comune di Pietra Ligure, soprattutto per dimostrare che la disabilità può non rappresentare un muro invalicabile nell'esistenza di chi è costretto a conviverci. Dopo l'irruzione nel mondo social con “Videociecati”, all'insegna dell'ironia, adesso anche un libro.

Lei, Alessandra Munerol, attrice, scrittrice e poetessa, ideatrice di “Metamorfosi”, viaggio introspettivo nato in piena pandemia, durante la primissima quarantena, quando l’Italia e il mondo intero hanno vissuto come in un tempo sospeso che, nelle menti più creative, ha fatto germogliare nuove e meravigliose idee. Un progetto che ha coinvolto persone comuni con voglia di raccontare la propria esperienza di madre, padre, figlia o figlio, imperniato sul rapporto genitori/figli, ma non solo, sui cambiamenti e sull’esigenza di aprirsi al mondo. È così che ha conosciuto “Seba”.

“Ero stata contattata da Shadia, la moglie di Seba, anche lei non vedente, che mi aveva raccontato la loro storia. Rimasi subito molto stupita – spiega la coautrice di Librociecato, Alessandra -, perché conducono infatti una vita normalissima, appagante, felice, con un livello di autonomia altissimo e tanti obiettivi per il futuro. Sebastiano e sua moglie non si sono limitati al racconto della loro storia, ma hanno poi deciso di rappresentarla sul palco per lo spettacolo che tutti insieme abbiamo preparato”.

Scrivere un libro e stare su un palcoscenico rientravano tra i suoi sogni e finalmente, grazie all’incontro con Alessandra, si sono potuti trasformare in realtà. Da cosa nasce cosa. “A un certo punto Seba viene invitato dalla Cpd, la consulta per persone in difficoltà di Torino, al Salone del Libro. Fabrizio Vespa gli propone di fare un intervento nella sua qualità di influencer ed è un successo enorme, tanto da proporgli, appunto, di scrivere un libro. Così mi contatta – racconta -. Un’occasione di crescita enorme per me e di scambio reciproco: lui ha avuto così l’opportunità di scrivere un libro, ma io, grazie a lui, ho potuto abbattere tutte le mie barriere mentali. Mi ha affidato la sua storia, a tratti divertente, ma talvolta anche cruda, e siamo diventati grandi amici. Il libro è il suo riflesso: goliardico, ironico, ma profondo, come lui”.

Ha una voglia di vivere e di fare trascinante, sempre allegro, con la battuta pronta, ma la vita di Sebastiano Gravina non è stata per nulla facile: “La disabilità – spiega Alessandra -, i problemi economici e familiari e poi la meravigliosa scalata verso il successo, prima con la condivisione di Selvaggia Lucarelli e la partecipazione a Radio Capital, e poi con la sua presenza al programma ‘Una pezza di Lundini’, con un fantastico Valerio Lundini che poi ci ha anche donato la sua prefazione”.

“Librociecato” vuole essere una pubblicazione motivazionale per tutti: qualsiasi difficoltà, con il giusto spirito e i giusti supporti, può essere affrontata. “È una persona fantastica – prosegue la scrittrice loanese -. Ha avuto l’eccezionale capacità di declinare i suoi sogni secondo le proprie possibilità: voleva fare il calciatore ed è diventato capitano della Nazionale non vedenti, voleva fare l’influencer e ci è riuscito mettendo a frutto il suo genio, riuscendo a fare addirittura video e foto da solo”.

Sebastiano Gravina, che ad agosto coronerà il suo sogno più grande, diventando papà, è riuscito a entrare nel cuore di tanti personaggi famosi, con la sua incredibile simpatia e prorompente voglia di vivere. Nulla lo ferma e ha percorso chilometri e chilometri per consegnare personalmente il “Librociecato” direttamente a Checco Zalone, suo mito citato anche nel libro, entrambi originari dello stesso paese in Puglia, Capurso.

Ora Sebastiano Gravina e Alessandra Munerol sono lanciati verso la tournée di presentazione del libro che li vedrà impegnati nei prossimi mesi, con tappe della massima importanza: dopo la prima nazionale al Moretti di Pietra Ligure, saranno ospiti del Salone del Libro a Torino (Alessandra qui presenterà anche “Il re della Savona”, scritto con Ibrahim Galdima), alla Fiera del libro di Imperia, al Book Pride a Genova e molte altre.

“Spero possa arrivare forte il messaggio di Sebastiano. Lui ripete sempre che nella vita il 10% è rappresentato dalle cose che ti capitano, il 90% invece è come reagisci e lui ne è l’esempio vivente – racconta Alessandra con ammirazione e rilascia un’anticipazione -: con la compagnia teatrale “Le mani e le nubi teatro”, di cui faccio parte, porteremo sul palco una storia ‘ciecata’ che coinvolgerà Sebastiano, che ci vede impegnati a creare un mix tra comico e drammatico”. Da cosa nasce cosa. Insomma, un vulcano di idee e certamente la sua presenza sta “spacchettando” tante idee e portando a meritatissimi successi.

“Perché scrivere un libro? Per mostrare la persona dietro al personaggio. Sui social Sebastiano Gravina esprime solo la sua parte ironica e comica, come richiedono le piattaforme, d’altra parte. Nel libro si conquista uno spazio narrativo differente, con la possibilità di raccontare anche ciò che era rimasto inespresso: la sua parte introspettiva e reale”, conclude Alessandra Munerol.