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Attualità | 22 aprile 2023, 08:00

Stadio Bacigalupo, l'assessore Rossello a 360⁰: "Dichiarazioni di Scaramuzza sconcertanti, paghiamo la scelta di 4 anni fa della sua amministrazione"

L'esponente della giunta savonese è intervenuto sull'impianto concentrandosi sul Pnrr, il manto, il protocollo con Cima e Università e la manifestazione d'interesse

Stadio Bacigalupo, l'assessore Rossello a 360⁰: "Dichiarazioni di Scaramuzza sconcertanti, paghiamo la scelta di 4 anni fa della sua amministrazione"

"Mi ero riproposto, dopo le ultime dichiarazioni dell’opposizione in consiglio comunale di non replicare ulteriormente. Lo faccio oggi per un’ultima volta, perché non posso stare in silenzio di fronte a dichiarazioni dell’ex assessore Maurizio Scaramuzza che, francamente, sono sconcertanti se vengono da parte di chi ha amministrato la città".

Interviene l'assessore allo sport del comune di Savona Francesco Rossello dopo il duro attacco del capogruppo consiliare della Lega Maurizio Scaramuzza che come già fatto negli ultimi mesi ha criticato aspramente la gestione dello stadio Bacigalupo rispondendo anche alle critiche del presidente della Consulta dello Sport, consigliere del Pd Aureliano Pastorelli.

"Scaramuzza ha ragione quando dice che le conseguenze delle scelte operate si pagano nel medio lungo periodo. Infatti, oggi noi stiamo pagando la scelta operata 4 anni fa dalla sua Amministrazione che ha lasciato che l’impianto entrasse nella procedura fallimentare, benché non fosse proprietà della società fallita. Abbiamo trovato lo stadio in condizioni pietose e adesso, chi non ha fatto niente ci dice che dovremmo fare qualcosa che comunque la precedente amministrazione non ha fatto - spiega Rossello che punta il dito proprio contro l'operato dell'ex assessore allo sport della giunta Caprioglio - Quanto ai bandi del Pnrr non abbiamo partecipato per una motivazione molto semplice: perché non c’erano bandi adatti sia per la tipologia dei bandi stessi, sia per le implicazioni connesse al fatto che lo stadio sia in zona rossa, problema enorme, cosa che chi ha amministrato e spera di tornare a farlo non può far finta di non sapere".

Rossello ha anche ricordato il protocollo d'intesa con il Cima, l'Università di Genova e il Seminario per riqualificare il quartiere di Legino e quindi anche l'impianto sportivo di via Cadorna.

"Con Unige e Cima abbiamo avviato un percorso che, attraverso un’analisi puntuale dei rischi d’esondazione, dovrà consentirci di riprogettare uno stadio moderno ed adatto alla situazione. Ma tutto questo avverrà nel medio lungo periodo. Nel breve bisogna provare a riaprire l’impianto così come è, con le risorse disponibili e farlo rapidamente, perché più lo stadio sta chiuso più si deteriora. Per riaprirlo peró, ci vuole un soggetto che sia disposto a gestirlo" prosegue.

Non erano mancate anche le critiche sul manto del campo e i lavori di ripristino. Il comune lo scorso anno aveva stanziato circa 40mila euro (cifra recuperata dalla riscossione della fideiussione dell'ex società del Savona Calcio) per effettuare la manutenzione e successivamente per una cifra che si attestava sui 32mila 700 euro aveva l'affidato l'incarico alla ditta "Il Rastrello".

"La polemica sul manto in erba è stucchevole. La nuova amministrazione si è insediata a fine ottobre 2021, abbiamo impegnato fondi disponibili da febbraio. Volendo, poteva spenderli chi c’era prima. Perché non è stato fatto? Rimettere a posto il campo in erba era funzionale ad una rapida riapertura (che purtroppo non c’è stata). Continuare a garantire la manutenzione del prato dopo il mancato buon esito dei primi due bandi è stata la scelta meno dispendiosa per evitare che il campo tornasse come prima e dover poi fare un ulteriore investimento di recupero nel momento in cui dovesse andare a buon fine la manifestazione -  puntualizza l'assessore savonese - In questo anno ne ho sentite di tutti i colori, se il comune decideva di fare giallo ci dicevano che si doveva fare verde, se facevamo verde, ci spiegavano che avremmo dovuto fare giallo. È evidente che la coperta sia corta, quindi è facile evidenziare la parte che rimane scoperta. Però noi almeno stiamo provando a fare qualcosa dopo che, quando siamo arrivati, abbiamo trovato solo macerie".

La manifestazione d'interesse per lo stadio scadrà fra due settimane e anche se titubanti dopo il sopralluogo i vertici societari del neo "Città di Savona" pare siano interessati a partecipare. Resta da capire se poi altre realtà vorranno prendersi in carico la gestione.

"Noi continuiamo a confidare che il Bacigalupo possa rivivere. Benché il Savona calcio in particolare attraversi forse il momento peggiore della sua storia, c’è un fermento nella città che non ci fa perdere la fiducia. Purtroppo, non ci sembra che ci sia la fila di facoltosi imprenditori disponibili ad investire nello stadio. Per questo dobbiamo andare per gradi e con responsabilità in base alle nostre possibilità. Se poi vogliamo raccontare che il Savona è costretto a giocare in Prima Categoria, perché il Comune ha investito sul prato anziché dare il bianco negli spogliatoi, ognuno potrà farsi un’opinione in base al proprio buon senso" conclude Rossello che "punzecchia" anche Pastorelli.

Luciano Parodi

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