Proveranno ancora una volta a conciliare le posizioni al momento nettamente distanti tra i comuni del levante provinciale e quelli dell'estremo ponente, dopo i primi tentativi nelle scorse settimane, i sindaci di Loano e Borghetto, Lettieri e Canepa, sul tema dell'acqua pubblica.
Dopo l'incontro molto acceso tenutosi a inizio settimana tra soci del Consorzio di Depurazione Acque Savonesi e quelli di SCA, i due principali azionisti di Servizi Ambientali rilanciano una proposta transitoria per salvare il processo di unificazione del servizio idrico integrato nell'ato provinciale mantenendo pubblica la sua gestione e avviare al contempo l'operatività del soggetto unico già designato, ovvero il consorzio Acque Pubbliche Savonesi.
La strada scelta sarà quella dello studio di una forma momentanea di collaborazione: "La scelta di determinare tutto e subito partendo da posizioni estremamente distanti e dopo anni di oggettivo immobilismo non ha consentito di superare dubbi e resistenze che, anzi, negli ultimi giorni si sono ulteriormente cristallizzate determinando una fase di stallo che mette a serio rischio la tenuta dell’affidamento del servizio ad APS e, di conseguenza, il mantenimento pubblico del Servizio idrico integrato - spiegano gli stesi primi cittadini - Per questo motivo abbiamo dato mandato al presidente di Servizi Ambientali e membro del CdA di APS, l'avvocato Barbara Balbo, di predisporre una proposta per una regolamentazione del periodo transitorio del processo che obbligatoriamente dovrà condurci verso una gestione unitaria che preveda solo le condizioni minime ma essenziali per innescare l’operatività di APS".
La proposta sviluppata dai soci di maggioranza di Servizi Ambientali, che è stata comunicata in una lettera indirizzata alla Provincia e ai presidenti delle società mira ad "una semplificazione e uno snellimento delle procedure di avvio dell’operatività di APS" che "potrebbe consentire di superare dubbi e resistenze che da più parti sono emerse in questi mesi di confronto".
"Molto sinteticamente suggeriamo di optare per il mantenimento dello schema consortile nelle more della definizione della strada definitiva da percorrere (consorzio stabile, fusione o conferimento rami d’azienda), fissando un orizzonte temporale e ciò al fine di valutare quale sia l'assetto tecnicamente e politicamente più confacente. Questo consentirebbe ad APS di procedere con il ribaltamento di tutti i costi sostenuti sulle consorziate - si legge nel documento firmato da Canepa e Lettieri - Le tre società potranno continuare a emettere le bollette e a incassare, ma la bollettazione sarà fatta a nome e per conto di Aps, la quale, in quanto concessionaria del servizio, detterà le modalità di emissione ed incasso (in modo da evitare differenziazioni delle procedure e costi differenti) esercitando pertanto un'attività di controllo sulle consorziate finalizzato al rispetto della normativa ARERA".
"L'attività di controllo e coordinamento di APS verrà estesa anche ad altri settori (quali il rispetto del regolamento ARERA e la gestione dei relativi rapporti, della convenzione d'ambito e degli investimenti). Previo accordo tra le tre società potranno essere attribuite ulteriori funzioni alla consortile (a titolo esemplificativo la riscossione coattiva dei crediti nei confronti degli utenti). I dipendenti non saranno trasferiti, tuttavia le tre società dovranno rendersi disponibili ad un distacco parziale del personale necessario al funzionamento di APS - continuano nella missiva i sindaci - Infine APS quale 'soggetto attuatore' beneficiario del co-finanziamento PNRR dovrà coordinare gli interventi con le tre società operative anche mediante la stipula di appositi accordi necessari a regolamentare l’esecuzione delle opere nelle modalità operative e nelle tempistiche indicate dal MASE".
"Siamo convinti che una volta decantate le tensioni degli ultimi giorni e sulla base della nostra proposta possa riaprirsi un dialogo costruttivo sia tecnico che politico" il pensiero conclusivo di Canepa e Lettieri, soci di maggioranza di Servizi Ambientali.