Resteranno sospese le autorizzazioni per l'attivazione di nuovi forni crematori nella Città Metropolitana di Genova e nelle province di tutta la Liguria fino a che non verrà emanato il nuovo Piano Regionale di Coordinamento in materia.
Di fatto potrebbe trattarsi di una frenata temporanea ai nuovi forni di Staglieno, al raddoppio di quelli esistenti a Savona (per i quali vi erano state difficoltà relative alla costruzione nei mesi scorsi) e La Spezia, e del nuovo progetto di Imperia.
Lo ha stabilito il voto espresso da una maggioranza decisamente eterogenea del parlamentino di via Fieschi nella seduta odierna che ha visto tra i 20 favorevoli non solo i consiglieri dei gruppi di minoranza Pd-Articolo Uno, Lista Sansa, Movimento5Stelle e Linea Condivisa, ma anche gli esponenti di Forza Italia, i consiglieri della Lista Toti Boitano, Bozzano, Cerri, Lauro, Menini e Vaccarezza, ma anche Brunello Brunetto e Mabel Riolfo del gruppo Lega.
Questi ultimi due voti, in particolare, hanno marcato la spaccatura all'interno della rappresentanza del partito di Matteo Salvini, coi colleghi Sandro Garibaldi, Gianmarco Medusei, Alessio Piana e Stefano Mai astenutisi insieme agli esponenti di Fratelli d’Italia e del gruppo misto.
L'ordine del giorno approvato nell'assise regionale segue la discussione avvenuta nella giornata di ieri (17 aprile, ndr) durante la seduta della II Commissione Salute e Sicurezza Sociale dove sono stati auditi non solo i tecnici incaricati della redazione del piano, ma anche il Comitato dei cittadini di Staglieno.
Tuttavia, il testo approvato dal Consiglio Regionale quest'oggi ha subito un paio di modifiche con gli stralci di due punti in premessa al testo riguardanti l'inquinamento e il numero dei forni presenti.
Un cambio di rotta lo hanno praticamente definito Rossetti, il quale ha proposto la modifica condivisa anche dal capogruppo totiano Vaccarezza, e il collega Pastorino in una nota stampa, dove la leggera e nemmeno troppo velata accusa alla maggioranza è quella di aver "sconfessato in parte quanto votato" nella commissione precedente, "chiedendo modifiche in aula allo stesso documento votato, per tutelare gli interessi di pochi".
E se da parte loro i membri della Lista Sansa, oltre a ritenere il numero dei forni crematori presenti in Liguria già sufficiente, come peraltro detto anche dai colleghi di Pd e Articolo Uno, hanno voluto porre l'accento sulla questione ambientale, anche il presidente della II Commissione, Brunello Brunetto, ha sottolineato la necessità di ulteriori verifiche da questo punto di vista rispedendo al mittente le .
"Sono assolutamente a favore della pratica della cremazione e ieri sera ho votato convintamente il testo pur in presenza di due affermazioni forti che però dovevano servire a sollevare il problema e auspicare una rapida conclusione del lavoro di chi sta redigendo il piano - spiega il consigliere nonché presidente della Commissione Brunetto - Una volta venuti a conoscenza del fatto che alcuni forni come quello di Savona brucino bare in zinco, che è un metallo inquinante, credo sia mio dovere iniziare a inarcare il sopracciglio e far sì che si possa approfondire il tema prima di proseguire coi lavori".
In serata è quindi arrivata anche la precisazione dell'assessore alla Sanità, Angelo Gratarola, il quale ha ricordato come quanto approvato quest'oggi sia "un impegno della Giunta a normare un percorso futuro" e non sia al contempo "vincolante per i progetti in essere, che non subiscono alcuno stop".