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Attualità | 05 aprile 2023, 18:49

Emergenza siccità, dalla Regione chiesti circa 15 milioni al Governo per il savonese

Circa una sessantina gli interventi segnalati, ai quali vanno aggiunti quelli per i comuni dell'estremo ponente compresi nell'ambito imperiese

Emergenza siccità, dalla Regione chiesti circa 15 milioni al Governo per il savonese

14 milioni e 891.902 euro per l'Ato idrico del savonese. A tanto ammonta la richiesta avanzata dalla Regione Liguria nella lettera indirizzata al Dipartimento nazionale di Protezione civile contenente il Piano di interventi straordinari per contrastare gli effetti dell’emergenza siccità, anche in vista dell’arrivo dell’estate.

Conclusa l’istruttoria del Dipartimento Ambiente e Protezione civile regionale sulla base delle puntuali indicazioni dei territori, l’importo complessivo per la nostra regione supera i 58 milioni di euro, di cui 40 per il solo territorio imperiese nel quale però vanno considerati Andora, Testico e Stellanello.

Scendendo nel dettaglio, per l’Ato idrico Centro Ovest 1, nel quale le principali criticità derivano dall’impoverimento delle sorgenti e da pozzi poco profondi in falde di modesta capacità e dove la struttura acquedottistica delle zone collinari, alimentata prevalentemente da sorgenti, soffre inoltre della mancata interconnessione con le reti acquedottistiche locali, sono previsti 40 interventi. Questi puntano a integrare le sorgenti e i pozzi impoveriti con la captazione di nuove fonti di approvvigionamento e l’interconnessione con vasche di accumulo e tra reti acquedottistiche ora separate.

18 sono invece quelli previsti per l’Ato idrico Centro Ovest 2, dove le sorgenti continuano a presentare portate ridotte: la situazione di deficit idrico necessita di interventi che il gestore ha individuato come prioritari quali, ad esempio, opere di interconnessione di rete e realizzazione di nuovi pozzi ad integrazione delle sorgenti. Tra gli interventi più significativi la predisposizione di allacci emergenziali in favore del comune di Boissano partendo da Borghetto Santo Spirito (1 milione e 112mila euro) e la posa di circa 2 km di tubazione per captazione da una nuova sorgente da incanalare nella rete dell’acquedotto Rio Secco nel comune di Bardineto (1 milione e 200mila euro).

Il Piano conta oltre centottanta interventi con progetti già immediatamente eseguibili nel caso questi vengano finanziati. Si parla quindi di una seconda fase del piano emergenziale nazionale sul tema avviato già nella primavera 2022 che aveva visto l’assegnazione alla Liguria di 5,7 milioni di euro per interventi come posa o sostituzione di tubazioni, lavori per l’interconnessione di reti, potenziamento degli impianti, ripristino di pozzi, effettuazione di trasporti con autobotti, installazione di serbatoi provvisori e la realizzazione di mini invasi: opere in gran parte già realizzate o in fase di realizzazione su tutto il territorio regionale.

Le azioni messe in campo per l’emergenza siccità, in capo alla struttura di Protezione civile regionale, hanno lo scopo di contenere nell’immediato gli effetti negativi della scarsità di risorse idriche e procedono parallelamente ai progetti di lungo e medio periodo, che puntano ad esempio a migliorare e potenziare le strutture acquedottistiche. In contemporanea agli interventi d’emergenza, infatti, proseguono i cantieri e gli investimenti strutturali sulla rete d’acquedotti ligure; un esempio, il masterplan del Roja nell’imperiese, per il quale sono stati impiegati fondi del Pnrr.

L’auspicio è che il Governo accolga integralmente queste richieste, che abbiamo raccolto confrontandoci direttamente con gli enti locali e i territori per venire incontro alle le loro esigenze e criticità - dichiara il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - Si tratta di una richiesta imponente per un totale di oltre 58 milioni di euro, indispensabili per mettere in campo misure immediatamente realizzabili per ridurre gli impatti della siccità sul nostro territorio. Questo Piano è ovviamente altra cosa rispetto a quanto dovrà fare il futuro commissario nazionale per l'emergenza siccità che si occuperà, invece, di come affrontare il tema nei prossimi anni con interventi strutturali, come eventuali nuovi invasi, che richiedono investimenti ancora più rilevanti”.

Quest’anno le somme sono più rilevanti, visto che l’emergenza si prolunga ormai da più di un anno e che c’è sempre più la necessità di intervenire con misure immediatamente realizzabili, con l’obiettivo di ridurre il consumo idropotabile e migliorare l’approvvigionamento d’acqua in particolare nelle zone più critiche della nostra regione - commenta l’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone - Da oltre un anno lavoriamo incessantemente per gestire interventi emergenziali per ridurre i disagi legati alla siccità per cittadini e imprese, mentre nel frattempo proseguono i lavori per i progetti di medio e lungo periodo. Come nel 2022, anche quest’anno il Piano è stato il frutto di un’importante sintesi con i territori, a cominciare dagli ambiti provinciali che hanno competenza sulla gestione del servizio idrico, passando per i gestori del servizio e i singoli enti locali”. 

Importante - conclude l’assessore - anche il dialogo con i Comuni che gestiscono in modo autonomo i propri acquedotti in regime di salvaguardia, e che essendo al di fuori di un ambito idrico hanno maggiori difficoltà nel pianificare gli interventi e nell’ottenere finanziamenti”.

Tipologia di interventi

14 interventi comprendenti servizi di approvvigionamento con autobotti e installazione temporanea di serbatoi per la distribuzione dell’acqua con autobotti, noleggio di un desalinizzatole, installazione di sistemi di potabilizzazione ausiliaria e interventi di movimentazione di materiale in alveo volti a favorire la ricarica di falda;

83 interventi per il ripristino delle fonti di approvvigionamento esistenti o la loro integrazione tramite captazione di nuove fonti, la realizzazione di interconnessione tra reti approvvigionate da fonti differenti e realizzazione di serbatoi di compensazione comprensivi di sistemi automatici di controllo per consentire un uso più flessibile ed efficace della risorsa disponibile;

70 interventi di miglioramento delle reti esistenti volti a migliorarne la resilienza agli eventi siccitosi futuri riducendo il rischio di incorrere in nuove criticità nel corso di futuri eventi siccitosi.

Redazione

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