Potrebbe essere domani, 30 marzo, una delle giornate più importanti per una concreta ripresa in carico da parte di Ministero delle Infrastrutture e Anas per la realizzazione del tunnel di Capo Noli.
L'ordine del giorno approvato lo scorso 7 marzo dall'intera assise regionale di via Fieschi, e prima ancora i disagi periodicamente ripetutisi in questi anni tra crolli, chiusure e relativi cantieri di messa in sicurezza, ha riacceso non solo una speranza tra i favorevoli all'opera (alcuni di vecchia data) ma anche qualche sussulto di preoccupazione in chi qualche perplessità sul progetto l'ha sempre avuta.
Sul tavolo dell'incontro tra l'assessore regionale Giampedrone e il ministro Salvini dovrebbe esserci la non trascurabile questione legata al reperimento delle risorse economiche per l'eventuale realizzazione, per capire se la lunga galleria verrà inserita o meno nel piano di opere prioritarie per la Liguria. A preoccupare alcuni nolesi però è la tipologia di progetto da finanziare.
Remore espresse in una lettera che un gruppo di cittadini nolesi ha voluto inviare alla Regione Liguria chiedendo un incontro col presidente Toti e coi consiglieri regionali, soprattutto quelli del savonese, invitandoli a un confronto pubblico "per spiegare le criticità in modo oggettivo e tecnico [..] in modo da chiarire tutti gli aspetti e avere un quadro completo della situazione".
"Tutti i cittadini di Noli hanno ben presente la situazione vivendo direttamente i disagi che si verificano quando la strada statale Aurelia si trova bloccata o con impianto semaforico", scrivono nella missiva auspicando "che il Governo voglia destinare tante risorse economiche per la risoluzione del problema", conoscendo quindi però "le problematiche prima di impegnare delle risorse pubbliche in un progetto che presenta delle criticità, non risolve il problema della viabilità definitivamente (tante frane e blocchi stradali si verificano anche dopo Capo Noli), con il rischio di peggiorare la situazione (anche ambientale) e sprecare dei finanziamenti pubblici".
Il vecchio tracciato era stato proposto nel 2009 sotto l'allora Giunta regionale guidata dal presidente Burlando con l'attuale referente regionale di Italia Viva Raffaella Paita assessore. Una pratica che, ricordano i nolesi preoccupati, "aveva subito ripetute bocciature da parte della Commissione responsabile della Valutazione Impatto Ambientale (VIA) e del Consiglio Comunale nolese".
"E poi chi si prenderebbe carico del tracciato della Via Aurelia una volta dismesso? I Comuni di Noli, Spotorno e Finale Ligure? con una quota di imposta di soggiorno? - commentano i firmatari della lettera - Prima si dovrebbe fare un calcolo di quale sia il costo medio annuale per la manutenzione di quel tratto di via Aurelia (chiedendo ad Anas si potrà avere tale dato) e capire quali siano le risorse a disposizione prendendo le somme incassate ora dai tre Comuni per avere un'idea. Ma poi i Comuni di Finale e Spotorno saranno disposti a impegnare tutti i lori introiti per il tunnel di Capo Noli? Sull'intero importo dell'imposta ci sono delle somme 'indisponibili' per legge - ricordano - oppure si pensa che quel tratto di Aurelia, una volta dismesso, venga gestito da altri soggetti oltre i Comuni?".
"Siamo tutti d'accordo che il problema di Capo Noli sia urgente e da risolvere - ribadiscono - ma quel progetto presenta tante criticità e si rischia che appena iniziati i lavori ci sia una frana su Capo Noli e tutto venga bloccato (sia la costruzione del tunnel che l'Aurelia) come successo per l'Aurelia bis".
L'invito è quello di confrontarsi si sulle criticità, ma anche per valutare l'esistenza di alternative, ossia "progetti che risolverebbero il problema viabilità con costi minori di quelli all'epoca prospettati (oltre 50 milioni di euro, oggi saranno il doppio?), con tempi di realizzazione inferiori e più certi e con un minor impatto ambientale preservando quel tratto di via Aurelia tra i più suggestivi d'Italia" in ottemperanza al vincolo previsto dal Decreto Ministeriale 20/03/1956.