“La precarietà continua ad essere la cifra dell’occupazione ligure e questo non va bene”. Così Maurizio Calà, Segretario Generale Cgil Liguria, commenta i dati sull’occupazione in Liguria e aggiunge: “La precarietà è più pesante nei settori a prevalente lavoro femminile ma questa degenerazione colpisce anche i giovani e i migranti che rimangono l’anello debole della catena. Bisogna ragionare di iniziative apposite nei vari settori. Penso ad esempio al Patto per il turismo, esperienza che può essere allargata con l’allungamento dei periodi lavorativi e mirando ad incentivare soprattutto la stabilizzazione dell’occupazione femminile”.
Il settore commercio-turismo vale il 23,1% del totale occupazionale della Liguria nel 2022 e aumenta di 13.246 unità pari al +10,3%; sul totale delle assunzioni però solo il 12,5% sono a tempo indeterminato. Anche se l’occupazione cresce, il tasso di occupazione è ancora inferiore alla media del nord ovest. I dati rilasciati da Istat sul mercato del lavoro in Liguria nel 2022 confermano il trend degli ultimi mesi con segni positivi solo in apparenza: il record di 616.115 occupati come media e +21.515 sull’anno precedente non cancella la performance negativa del tasso di occupazione che con il 66 per cento relega la Liguria all’ultimo posto delle regioni del nord ovest con l’aggravante delle questioni di genere. Tra tutte le regioni del centro-nord Italia, infatti, il differenziale nel tasso di occupazione è di 17,4 punti percentuali (74,7 quello maschile contro il 57,3% femminile) mentre nell’occupazione il divario è di 24 punti percentuali (349.775 occupati maschi contro 266.341 occupate femmine). La Liguria continua a marginalizzare l’occupazione femminile: l’incidenza dei contratti part time per le donne registra un incremento dell’8,8 per cento, mentre cala del 3,6 per cento per i colleghi maschi.
“Uno dei segnali di deterioramento della qualità dell’occupazione in Liguria è dato anche dall’aumento dei titoli di studio bassi (+2,4% sul 2021) e dalla diminuzione degli occupati con laurea (-0,7% sul 2019) – commenta Marco De Silva, responsabile dell’Ufficio Economico Cgil Genova e Liguria che ha elaborato i dati – e sono le occupate laureate a perdere terreno: dal 2018 sono scese da 84.805 a 81442, al contrario dei colleghi maschi laureati che pur essendo occupati in numero inferiore hanno guadagnato posizioni passando da 69.541 a 70.273”.
Rispetto ai settori, l’occupazione aumenta nell’industria del 7,3% (+8.606 unità) e nei servizi del 3,7% (+17.077) mentre è in caduta libera nell’agricoltura: -29,3% (- 4.168). A livello provinciale l’incremento in percentuale maggiore si riscontra a Savona con il +5,6%, seguita dall’area metropolita di Genova con il +4,1% mentre Imperia è allineata al dato regionale del +3,6%. In calo l’occupazione solo a La Spezia -0,6%.