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Attualità | 24 marzo 2023, 16:23

Occupazione, Pasa (Cgil): "Dati in aumento nella nostra provincia, ma ancora troppo precariato"

"Donne e giovani le categorie più penalizzate. Servono tutti gli sforzi perché si concentrino le risorse e le politiche per costruire una occupazione di qualità"

Occupazione, Pasa (Cgil): "Dati in aumento nella nostra provincia, ma ancora troppo precariato"

"La provincia di Savona segna l’aumento maggiore dell’occupazione tra le Province Liguri 2022 vs 2021 con 108.335 occupati (+ 5.764 pari al +5,6%) con un tasso di occupazione più alto della regione 66% e un tasso di disoccupazione più basso 5%. Questa tenuta, anzi aumento del numero di occupati lo si deve alle imprese certo, ma anche al lavoro  che il Sindacato Confederale insieme alle categorie hanno svolto in questi anni difficili, in primis nel difendere con le unghie e con i denti le grandi imprese industriali savonesi contro tutti e tutti senza avere a fianco delle politiche industriali degne di questo nome". Così, attraverso una nota stampa, Andrea Pasa, segretario della Cgil Savona.

"Ma non è tutto oro quello che luccica - aggiunge PasaPurtroppo però ancora una volta i dati rilevano un aumento dell’occupazione precaria sia nel lavoro privato che pubblico e una forte penalizzazione del lavoro femminile e giovanile. E’ evidente che il mercato del lavoro continua a scaricare le proprie contraddizioni sui più deboli, in particolare le donne e i giovani. I dati numerici positivi sull’occupazione da soli non spiegano le grandi contraddizioni presenti nel mercato del lavoro in provincia di Savona  dove la precarietà continua ad essere preponderante; il 90% dei nuovi occupati ha un contratto precario. Inoltre la qualità dell’occupazione è in netto deterioramento lo si evince molto bene se si analizza l’occupazione per titolo di studio, infatti aumenta l’occupazione con titoli di studio bassi e diminuisce sensibilmente l’occupazione di laureati, inoltre continuiamo ad essere la provincia con la percentuale più alta rispetto al numero di abitanti di malattie professionali e di denunce di infortunio e abbiamo le media delle retribuzioni giornaliere nel lavoro dipendente che continuano ad essere le più basse dell’intera regione Liguria".

"Per questo è necessario che la politica si interroghi sulla qualità dell’occupazione e provvedere affinchè non si accentui la frattura sociale ed economica che già esiste nella nostra provincia - continua il segretario della Cgil savonese - L’aumento dell’occupazione in provincia di Savona nel 2022 + 5764 occupati sul 2021 è dovuto a un aumento nell’industria manifatturiera + 1411 , nelle costruzioni + 2005 , nel commercio e turismo +4180 mentre cala nelle attività di pesca e agricoltura – 987 , nei servizi -844  la provincia di Savona ha la più alta percentuale di lavoratori indipendenti oltre il 31% oltre 30 mila lavoratori sul totale dei 108 mila. Altro dato preoccupante è che il 75,7% dell’occupazione part-time è composto da lavoratrici donne, che sale addirittura all’81,4% nell’occupazione dipendente".

"Nel comparto turistico il 2022 ha segnato un buon risultato, anche se rimaniamo la provincia che ancora non ha recuperato tutto rispetto al 2019, gli arrivi sono il 26 % del totale regionale mentre le presenze segnano un terzo dei tutta la regione liguria. Nel 2022 si sono registrate rispetto al 2021 + 28% di arrivi e + 23 % di presenze la provincia di Savona continua ad essere in regione la provincia in cui ci sono più arrivi e presenze. Infine un dato su cui ci si sofferma sempre troppo poco, quello demografico, nel 2022 la provincia di Savona perde oltre 1400 abitanti, la città di Savona è la citta che ha il segno più negativo fra le citta liguri con un decremento di 340 abitanti nel solo 2022 con un meno 0,58% contro la media regionale del meno 0,44%. La provincia di Savona ha perso oltre 15 mila abitanti tra il 2012 e il 2022, il dato peggiore di tutto il Nord Ovest del Paese".

"Servono tutti gli sforzi perché si concentrino le risorse e le politiche per costruire una occupazione di qualità; più retribuita, più sicura e meno precaria" conclude infine Andrea Pasa.

Redazione

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