Sanità - 23 marzo 2023, 18:42

Nuovo Piano Socio Sanitario, ecco come cambia il volto della sanità ligure (Video)

Nuove centrali del 118, ospedali di comunità, 9 punti nascite in tutta la regione. Le novità presenti nel documento che, al momento, resta ancora una bozza

È stata presenta oggi in Sala Trasparenza una prima bozza del Piano Socio Sanitario 2023-2025 che interesserà tutto il territorio ligure.

Il documento si pone l’obiettivo di programmare la gestione nei prossimi anni dell’attività territoriale e ospedaliere ligure. L’iter per l’approvazione definitiva è ancora lungo ma la bozza indica quali sono gli obiettivi che la Giunta Toti vuole perseguire sul tema della Sanità.

“Quello di oggi è il primo step formale importante – dichiara il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – verso l’iter di perfezionamento e definitiva approvazione in Consiglio regionale. Nei prossimi giorni questa bozza del Piano socio sanitario verrà inviato al ministero della Salute, a cui abbiamo anticipato i contenuti parlando con il ministro Schillaci. Aspetteremo le deroghe, sia a livello nazionale che regionale, per le autorizzazioni; l’assessore alla Sanità Gratarola aprirà quindi la fase di confronto in tutta la Liguria con i sindaci dei distretti sociosanitari, Federsanità e con tutti gli stakeholder per ascoltarli, illustrare i dettagli e recepire suggerimenti e osservazioni da portare in Consiglio regionale. Si tratta di un iter complesso, in cui si inseriscono anche il PNRR, con le Case della Salute e gli Ospedali di Comunità e le Centrali operative territoriali, il piano di edilizia ospedaliera pubblica finanziata anche da Inail, la riforma della professione medica, l’aumento del personale sanitario. L’obiettivo condiviso – conclude - è quello di offrire ai liguri una sanità più efficace, garantendo ai pazienti una migliore assistenza, da un lato con prestazioni più vicine a casa per quanto riguarda la bassa complessità e dall’altro con cure specialistiche per le patologie complesse nei centri ospedalieri maggiormente all’avanguardia anche dal punto di vista della ricerca scientifica, in una logica di hub e spoke, facendo tesoro dell’esperienza, anche molto dolorosa, della pandemia”.

LE PRINCIPALI NOVITÀ

Le centrali operative del 118 presenti in Liguria passeranno da 5 a 3. Una sicuramente rimane quella centrale presente al San Martino, ci sono invece più dubbi sulla disposizione geografica precisa delle altre 2.

“Al momento non so dove si posizioneranno le altre due centrali - dice l’Assessore alla Sanità Angelo Gratarola - Sicuramente la centrale operativa di Genova rimane dov’è. Bisognerà individuare le altre due sedi. Direi che quelle che ci sono attualmente non vanno bene. In particolare a Levante non va bene né quella di Spezia né quella di Lavagna, così come non va bene la centrale di Imperia per accogliere Savona e viceversa.

Bisognerà trovare insieme ai direttori generali delle Asl una collocazione migliore che sia baricentrica”.

Sui punti nascite la programmazione regionale prevede, nel rispetto degli standard ministeriali che garantiscano risultati e sicurezza ottimali per donna e bambino, 9 punti nascita presso le seguenti Aziende:  

- ASL 1 

- ASL 2 (n.2 punti nascita)

- ASL 3 Villa Scassi/Ospedale Evangelico di Voltri

- E.O. Galliera

- Policlinico San Martino

- Istituto G. Gaslini

- ASL 4

- ASL 5 

L’identificazione dei punti nascita ha seguito dunque criteri che assicurano i requisiti di qualità strutturale, tecnologica ed organizzativa e una dislocazione sul territorio ligure in grado di rispondere alla necessità di un’offerta di prossimità, garantendo, nel contempo, la centralità sul proprio ambito di pertinenza. 

Il centro hub regionale è costituito dall’integrazione funzionale tra IRCCS pediatrico G. Gaslini, con la Terapia Intensiva Neonatale e tutte le competenze specialistiche pediatriche e l’IRCCS Policlinico S. Martino, dotato di rianimazione e di ogni competenza specialistiche dell’adulto. Ovvero all’ospedale Gaslini saranno affidate le gravidanze complesse nelle quali esiste la presenza di patologia fetale/neonatale, mentre l’IRCCS San Martino si farà carico delle gravidanze complesse nelle quali è presente una grave patologia materna.

Altra novità consiste nell’attivazione di auto infermierizzate a supporto delle auto mediche. Su questo progetto si partirà a breve con una sperimentazione in Val Bormida). 

Il Piano prevede l’attivazione di una rete territoriale con strutture sanitarie presenti su tutto il territorio in maniera diffusa. E proprio con questo obiettivo saranno realizzate in tutta la Liguria 32 case di comunità, strutture, in rete con il sistema informativo sanitario, in cui operano equipe multi professionali composte da Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Specialisti ambulatoriali, Infermieri di Comunità e altri professionisti della salute. 

Si aggiungono poi 11 ospedali di comunità, con interventi sanitari a bassa intensità clinica. Questa struttura è rivolta a pazienti con deficit funzionali e/o cronici stabili dal punto di vista clinico provenienti dall’ospedale, dalle strutture residenziali sociosanitarie o dal domicilio.

Le centrali operative territoriali (COT) dovrebbero facilitare l’attivazione dell’assistenza e la continuità della presa in carico attraverso una piattaforma informatica comune ed integrata con i principali applicativi di gestione aziendale e di interconnessione con tutti gli enti/strutture del territorio.

Per quanto riguarda l’elisoccorso al momento in Liguria sono presenti due basi operative: una a Genova e una ad Albenga. Nel nuovo Piano è previsto l’inserimento di una terza base a Levante, più precisamente a Luni, che fino ad oggi restava l’area più scoperta.

POLEMICHE E CRITICHE

Sulle voci di una possibile fusione tra l’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena e il Policlinico San Martino l’Assessore smentisce categoricamente.

“Sarà una integrazione tra i due ospedali - precisa Gratarola - In una fase storica come questa in cui la carenza del personale è un problema nazionale, mettere a fatto comune alcune risorse di alcuni ospedali vicini significa riuscire a garantire gli stessi livelli di cura con un numero minore i personale”.

Alcune critiche al Piano arrivano poi dal Partito Democratico che denuncia i ritardi nella presentazione di questo documento: 

“Anche sul Piano sociosanitario la Giunta Regionale non si smentisce. Viene presentato con tre anni di ritardo dopo averlo frettolosamente ritirato a novembre, utilizzando il solito metodo: prima gli annunci sui giornali e le conferenze stampa, poi, solo dopo, il confronto istituzionale coi sindacati, con i territori, con le conferenze dei Sindaci e il Consiglio regionale”, dichiara il Gruppo del Partito Democratico in Regione Liguria.

La replica della Lista Toti:

"Questa volta il Pd si indigna per la presentazione del piano sanitario che, secondo i suoi componenti, non avrebbe ascoltato le necessità territoriali per vivere di annunci a cose fatte. Posto che se ciò fosse vero vorrebbe dire che tutte le fasi della prassi di approvazione sarebbero state compiute e dunque anche quei passaggi che coinvolgono l’opposizione, vogliamo ricordare proprio gli step utili all’approvazione per rinfrescare le conoscenze ai consiglieri e per rispondere alle critiche infondate.

Quello di oggi è il punto di partenza, è la prima bozza del Piano approvato in Giunta ed è il documento sulla base del quale, come previsto dall'iter istituzionale appunto, si aprirà il confronto con il territorio e poi la discussione in Consiglio Regionale, cui spetta l'approvazione definitiva.