Una richiesta al sindaco Marco Russo di costituirsi come parte civile nel processo che vedra coinvolti l'ex direttore generale di Ata dal 2013 al 2016 Luca Pesce e l'ex consulente amministrativo Giancarlo Zanini.
Lo hanno chiesto i consiglieri di minoranza, i capogruppo di Lega e Fratelli d'Italia Maurizio Scaramuzza e Massimo Arecco, dopo che ieri mattina si è svolta, davanti al Gup Emilio Fois e al Procuratore Capo della Repubblica Ubaldo Pelosi, l'udienza preliminare degli ex componenti del consiglio d'amministrazione di Ata, in merito ai bilanci dal 2011 al 2016 nei quali sarebbero stati esposti fatti non rispondenti al vero con lo scopo di avere un ingiusto profitto. A processo quindi andranno Pesce e Zanini, Luisella Bergero e Maria Angela Palazzo (ex membri del collegio sindacale e revisori dal 2014 al 2016) invece il pm Pelosi le aveva ritenute responsabili di omesso controllo, ma il giudice per le udienze preliminari ha disposto nella sentenza di non dover procedere.
Avevano invece patteggiato lo scorso febbraio 1 anno e sei mesi l'ex presidente Sara Vaggi, 1 anno e 4 mesi l'ex presidente del collegio sindacale dal 2008 al 2016 Paolo Grondona e 4 mesi gli ex membri del cda Roberto Pizzorno e Marco Ravera.
Vaggi era indagata per bancarotta fraudolenta, Pizzorno e Ravera invece in maniera marginale per bancarotta semplice per non aver controllato il comportamento degli altri membri del cda.
"Ata era un azienda eccellente, con enormi potenzialità produttive e occupazionali che è stata portata ad una condizione pre fallimentare. Dopo anni di battaglie politiche a difesa dell'azienda e dei lavoratori prendo atto che la giustizia sta facendo, bene, il proprio percorso - ha detto Arecco - Al tempo stesso sto aspettando di conoscere la risposta che il sindaco mi darà nel prossimo consiglio comunale relativamente alla eventuale costituzione di parte civile da parte del comune di Savona e l'eventuale conseguenza politica per il patteggiamento di un consigliere della maggioranza in comune".
"Credo sia importante che il comune si costituisca parte civile, poi la giustizia farà il suo corso - ha continuato Scaramuzza - Credo lo meritino soprattutto i cittadini savonesi, che sono stati presi in giro da questa amministrazione che aveva fatto di Ata il cavallo di battaglia della campagna elettorale e invece oltre ad essere ancora al palo nemmeno si espone sul merito della questione".
Al centro ci sarebbero le operazioni legate alla discarica Passeggi, il park del Sacro Cuore, la chiusura della discarica di Cima Montà oltre ai forni crematori. Lo scorso settembre 2021 nel palazzo di giustizia savonese davanti al giudice per le indagini preliminari, il consulente Botta aveva presentato una serie di conclusioni sui bilanci dell'azienda e aveva specificato che la situazione della stessa era già da molto tempo in predissesto avendo perso del capitale sociale già dal 2012.
La situazione di predissesto, come specificato dal perito, non sarebbe stata evidenziata nei bilanci grazie ad artifici contabili che avrebbero occultato quella posizione di difficoltà, aspetto questo che non aveva trovato d'accordo i periti e gli avvocati difensori. Ata nel 2019 era stata infatti ammessa al concordato preventivo ma l'emersione del predissesto se fosse emerso prima avrebbe evitato all'azienda di peggiorare il proprio stato finanziario.