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Attualità | 14 marzo 2023, 11:05

Alassio: poesie contro la violenza sulle donne. (Video)

I testi delle poesie lette dal sindaco Marco Melgrati e dall’attrice Cristina Sarti nel corso dell’iniziativa della FIDAPA presieduta da Cinzia Salerno Consigliera Pari Opportunità

Cinzia Salerno, Marco Melgrati e Cristina Mostosi

Cinzia Salerno, Marco Melgrati e Cristina Mostosi

Nella giornata della festa del primo anno di attività della sezione alassina della Fidapa, guidata da Cinzia Salerno, consigliera alle Pari Opportunità, sono state lette tre poesie che hanno emozionato il pubblico presente.

La lettura delle poesie si è inserita nel progetto botanico “UNA IRIS PER NON DIMENTICARE”, dedicato a tutte le donne vittime di violenza ed in particolare a Paola Mostosi, uccisa da un camionista dopo una lite per un banale incidente stradale all’età di 24 anni. Il progetto portato avanti dalla Fidapa di Alassio vuole sensibilizzare l’opinione pubblica affinché le violenze di genere non vengano sottaciute e vengano eliminate.

La prima, “Femminicidio” di Andrea Melis è stata letta dal sindaco di Alassio Marco Melgrati ed è possibile ascoltarla in questo video.

Sono state lette dall’attrice Cristina Sarti, le altre due poesie di cui vi riportiamo il testo.

IN PIEDI DAVANTI AD UNA DONNA

In piedi, in piedi, signori, davanti a una donna,

per tutte le violenze consumate su di lei,

per le umiliazioni che ha subito,

per quel suo corpo che avete sfruttato

per l’intelligenza che avete calpestato

per l’ignoranza in cui l’avete tenuta

per quella bocca che le avete tappato

per la sua libertà che le avete negato

per le ali che le avete tarpato

per tutto questo

in piedi, Signori, in piedi davanti a una Donna.

E se ancora non vi bastasse,

alzatevi in piedi ogni volta che lei vi guarda l’anima

perché lei la sa vedere

perché lei sa farla cantare.

In piedi, sempre in piedi,

quando lei entra nella stanza e tutto risuona d’amore

quando lei vi accarezza una lacrima,

come se foste suo figlio!

Quando se ne sta zitta

nasconde nel suo dolore

la sua voglia terribile di volare.

Non cercate di consolarla

quando tutto crolla attorno a lei.

No, basta soltanto che vi sediate accanto a lei,

e che aspettiate che il suo cuore plachi il battito

che il mondo torni tranquillo a girare

e allora vedrete che sarà lei la prima

ad allungarvi una mano e ad alzarvi da terra,

innalzandovi verso il cielo

verso quel cielo immenso

a cui appartiene la sua anima

e dal quale voi non la strapperete mai

per questo in piedi

in piedi

davanti a una donna.

 

SIAMO STANCHE (di Giorgia Vezzoli)

Siamo stanche di morire.

Siamo stanche di essere insultate, maltrattate, derise, picchiate, violentate, minacciate.

Siamo stanche di vivere nella paura di un uomo per strada o di un uomo per casa.

Siamo stanche di dover pagare con la vita un rifiuto.

Siamo stanche.

Siamo così stanche.

Siamo talmente stanche che vorremmo non doverci più difendere.

Ma se non ci pensiamo, noi ed altre di noi soffriranno, subiranno, moriranno.

Ma siamo stanche.

Cari uomini, prendetelo un po’ voi, adesso, tutto questo fardello.

Il vostro fardello.

Perché siamo anche stanche di sentirci dire che è colpa nostra, di come eravamo vestite, di quello che abbiamo o non abbiamo fatto.

Siamo stanche di farci carico di qualcosa che riguarda tuttə.

Voi, prima di tutto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Redazione

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