Nella giornata della festa del primo anno di attività della sezione alassina della Fidapa, guidata da Cinzia Salerno, consigliera alle Pari Opportunità, sono state lette tre poesie che hanno emozionato il pubblico presente.
La lettura delle poesie si è inserita nel progetto botanico “UNA IRIS PER NON DIMENTICARE”, dedicato a tutte le donne vittime di violenza ed in particolare a Paola Mostosi, uccisa da un camionista dopo una lite per un banale incidente stradale all’età di 24 anni. Il progetto portato avanti dalla Fidapa di Alassio vuole sensibilizzare l’opinione pubblica affinché le violenze di genere non vengano sottaciute e vengano eliminate.
La prima, “Femminicidio” di Andrea Melis è stata letta dal sindaco di Alassio Marco Melgrati ed è possibile ascoltarla in questo video.
Sono state lette dall’attrice Cristina Sarti, le altre due poesie di cui vi riportiamo il testo.
IN PIEDI DAVANTI AD UNA DONNA
In piedi, in piedi, signori, davanti a una donna,
per tutte le violenze consumate su di lei,
per le umiliazioni che ha subito,
per quel suo corpo che avete sfruttato
per l’intelligenza che avete calpestato
per l’ignoranza in cui l’avete tenuta
per quella bocca che le avete tappato
per la sua libertà che le avete negato
per le ali che le avete tarpato
per tutto questo
in piedi, Signori, in piedi davanti a una Donna.
E se ancora non vi bastasse,
alzatevi in piedi ogni volta che lei vi guarda l’anima
perché lei la sa vedere
perché lei sa farla cantare.
In piedi, sempre in piedi,
quando lei entra nella stanza e tutto risuona d’amore
quando lei vi accarezza una lacrima,
come se foste suo figlio!
Quando se ne sta zitta
nasconde nel suo dolore
la sua voglia terribile di volare.
Non cercate di consolarla
quando tutto crolla attorno a lei.
No, basta soltanto che vi sediate accanto a lei,
e che aspettiate che il suo cuore plachi il battito
che il mondo torni tranquillo a girare
e allora vedrete che sarà lei la prima
ad allungarvi una mano e ad alzarvi da terra,
innalzandovi verso il cielo
verso quel cielo immenso
a cui appartiene la sua anima
e dal quale voi non la strapperete mai
per questo in piedi
in piedi
davanti a una donna.
SIAMO STANCHE (di Giorgia Vezzoli)
Siamo stanche di morire.
Siamo stanche di essere insultate, maltrattate, derise, picchiate, violentate, minacciate.
Siamo stanche di vivere nella paura di un uomo per strada o di un uomo per casa.
Siamo stanche di dover pagare con la vita un rifiuto.
Siamo stanche.
Siamo così stanche.
Siamo talmente stanche che vorremmo non doverci più difendere.
Ma se non ci pensiamo, noi ed altre di noi soffriranno, subiranno, moriranno.
Ma siamo stanche.
Cari uomini, prendetelo un po’ voi, adesso, tutto questo fardello.
Il vostro fardello.
Perché siamo anche stanche di sentirci dire che è colpa nostra, di come eravamo vestite, di quello che abbiamo o non abbiamo fatto.
Siamo stanche di farci carico di qualcosa che riguarda tuttə.
Voi, prima di tutto.