È stata una giornata ricca di emozioni e di grande valenza culturale la festa del primo anno di attività della sezione alassina della Fidapa, guidata da Cinzia Salerno. Di fronte ad un pubblico numeroso la presidente dell’associazione ha illustrato il progetto e spiegato i motivi della scelta di aderire al progetto botanico “UNA IRIS PER NON DIMENTICARE”. Un progetto dedicato a tutte le donne vittime di violenza ed in particolare a Paola Mostosi, uccisa da un camionista dopo una lite per un banale incidente stradale all’età di 24 anni. Il progetto vuole sensibilizzare l’opinione pubblica affinché le violenze di genere non vengano sottaciute e vengano eliminate.
All’incontro ha partecipato Cristina Mostosi, sorella di Paola, che da anni conduce una nobilissima campagna contro la violenza sulle donne in ricordo della sorella e che ha portato la sua testimonianza fra grandi applausi del pubblico. Presente all’incontro anche il sindaco, Marco Melgrati, che non si è limitato a portare il saluto e l’incoraggiamento dell’amministrazione comunale al progetto, sostenendo che "aderire a questa iniziativa rappresenta un’opportunità perché si diffonda una nuova cultura fatta di rispetto e di valorizzazione della donna", ma ha anche letto con accuratezza e garbo una poesia sul tema della lotta alla violenza contro le donne.
Cinzia Salerno, Marco Melgrati e Cristina Mostosi
Grandi applausi anche per la proiezione del video “Iris Guerriera” della regista Silvia Berretta, per le letture delle poesie dell’attrice Cristina Sarti, per gli interventi del pubblico fra cui quello della Past presidente distretto nord ovest Antonella Tosi.
“Abbiamo scelto di parlare alla nostra città - ha spiegato Cinzia Salerno nel duplice ruolo anche di responsabile Pari Opportunità dell'amministrazione comunale - e, soprattutto, ai nostri giovani, con un fiore che si è vestito di un messaggio epocale di rispetto e di sfida culturale positiva: quello dell’Iris Guerriera. Le Iris di Cristina raccontano una storia di brutalità e di bellezza. Sono piante tanto forti da sopportare il dolore di un femminicidio, e nel contempo sono tenaci più della terra nella loro lotta di bellezza affinché nessuno dimentichi ciò che accaduto. Come insegnante, insieme ad altre colleghe fidapine legate al mondo della scuola, ho desiderato fortemente innestare questo evento nelle menti e nei cuori dei nostri ragazzi partendo dal coinvolgimento degli allievi dell’Istituto agrario e alberghiero di Alassio, fin dalla realizzazione della bellissima locandina con i colori della parità, che proprio uno studente ha creato per questo evento. E sarà gestita sempre da loro la piantumazione e la cura dell’aiuola di piazzetta Airaldi che il Comune di Alassio ha gentilmente concesso alla nostra sezione per dare evidenza sociale al messaggio anti-violenza dell’iris guerriera. Questo progetto di pari-educazione si inserisce in un quadro di programmazione più ampia, cioè quello del tema nazionale adottato dalla Fidapa: “Unite verso un fine comune: sostenere un’istruzione e formazione di qualità e promuovere l’equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva”. Prende così il via, oggi, un percorso didattico che si propone di decostruire gli stereotipi di genere per favorire la costruzione di linguaggi e modelli di relazione orientati alla parità di genere nel pieno riconoscimento e rispetto delle differenze”.
Al termine dell’incontro, coordinato dal giornalista Claudio Porchia, nella piazza antistante la biblioteca i ragazzi delle scuole coinvolte hanno messo a dimora i rizomi portati da Cristina Mostosi.
"Accudire l’aiuola significa non dimenticare quanta cura ci vuole ogni giorno per creare rapporti fondati sul rispetto della persona – ha spiegato nelle conclusioni Cinzia Salerno - sbocceranno iris bellissime proprio come dal rispetto tra persone nascono relazioni forti e sane. Ogni donna è capace di resilienza proprio come le iris che ogni anno fioriscono più belle e forti di prima. Bellezza e Forza devono però essere rispettate con la consapevolezza del valore di ogni persona. Questo rispetto spesso manca e pertanto è fondamentale diffonderne la cultura”.