Anche presso il Comando Provinciale Carabinieri di Savona bambini e donne vittime di violenza avranno a disposizione un locale sicuro dedicato alla loro audizione protetta da oggi rinominato ufficialmente la “Stanza Janira”.
A presentarla nella mattinata odierna è stato il comandante Colonnello Vincenzo Barbanera, con la partecipazione di Tiziana e Rossano D’Amato, genitori della giovane Janira, della dottoressa Fiorenza Giorgi, presidente vicario del settore Gip/Gup del Tribunale di Savona e presidente della sezione savonese di Soroptimist International, del dottor Luciano Pasquale, presidente della Fondazione de Mari e di una rappresentanza di Carabinieri che hanno preso parte alle indagini sul triste evento.
La “Stanza rosa” dei Carabinieri di Savona, intitolata a Janira, si inserisce nell’ambito del programma denominato “Una stanza tutta per sé” avviato con Soroptimist International d’Italia che ha consentito di allestire nei Comandi dell’Arma più di 150 stanze su tutto il territorio nazionale, da utilizzare nelle fasi di ricezione di querele o attività di escussione. Si tratta di locali che per tipologia di arredo, colorazione di pareti, presenza di decori, giochi e peluche presenti, facilita l’approccio con la vittima cercando di metterla a proprio agio.
Importante è stato il contributo della Fondazione de Mari di Savona, che ha partecipato attivamente al progetto, a dimostrazione del costante impegno nei confronti della Provincia di Savona e delle iniziative di valore, con l’acquisto di parte del materiale e delle attrezzature tecniche presenti nella stanza.
L’iniziativa supporta anche la cosiddetta “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere”, un apparato avviato nel 2014 su scala nazionale dall’Arma dei Carabinieri, che ha il peculiare compito di creare sinergia fra l’Autorità Giudiziaria, la “Sezione atti persecutori” del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche e i reparti investigativi periferici, con l’intento di fornire il maggior apporto possibile nella fase di prima valutazione e successiva linea d’azione nel contrasto di questo esecrabile fenomeno.
Personale specializzato, dotato di particolare sensibilità ed empatia, formato attraverso la frequenza di corsi specifici altamente qualificanti, opera ormai già da diverso tempo nelle “Stanze rosa”. Il primario obiettivo è sempre la creazione di autentico contatto umano, che faccia nascere spontaneamente le condizioni giuste affinché da subito emergano tutti gli aspetti che caratterizzano ogni singolo caso.
La consapevolezza di quanto possa essere tragicamente devastante subire l’azione violenta, è il primo passo verso la comprensione delle grandi difficoltà che può avere la vittima nell’aprirsi e raccontare ciò che vive quotidianamente. Ed è esattamente per questo che è nata l’esigenza di un luogo protetto e discreto che possa far sentire al sicuro le donne indecise a denunciare la violenza subita.
Durante l’inaugurazione è stata scoperta la targa di commemorazione per la dedica della stanza alla giovane Janira D’Amato, che quel tragico 7 aprile del 2017 fu assassinata dal suo ex fidanzato all’interno della sua abitazione di Pietra Ligure, al culmine di una serie di atti persecutori dei quali fu vittima, che portarono alla tragica conseguenza.
Nella circostanza, il colonnello Vincenzo Barbanera, ha donato alla mamma di Janira un mazzo di fiori, “non la tradizionale mimosa, ma dei fiori di campo, a rappresentare la semplicità, la spontaneità e la bellezza, qualità proprie di Janira e di Voi genitori, che portate nel vostro cuore questo dolore lacerante, ma che forti e resilienti come i fiori di campo mantenete vivo il ricordo di Janira e la testimonianza nella lotta alla violenza sulle donne. Da oggi, voglio pensare che Janira, con questa stanza, sarà protetta dal calore e dal vigore dei Carabinieri del Comando Provinciale di Savona che vedranno in Lei un elemento di forza per alimentare il quotidiano impegno nella lotta agli abusi e alla violenza sulle donne”.