Politica - 09 marzo 2023, 16:57

Pietra, il consigliere Carrara all'attacco sulla strada che dovrebbe collegare via Crispi con via Ranzi: "Il sindaco non ha tutelato l'interesse pubblico"

L'esponente di minoranza punta il dito contro il primo cittadino: "Da anni continua a fare il bello e cattivo tempo con l'edilizia di Pietra Ligure"

"Battaglia consueta in Consiglio comunale a Pietra Ligure: questa volta, in particolare, sulla fine che farà il dancing Flora sul lungomare e sulla vergognosa vicenda della nuova strada che dovrebbe collegare via Crispi, cioè la zona del torrente Maremola, con via Ranzi ed il casello dell'autostrada, opera a carico di costruttori privati e che, per responsabilità (o compiacente benevolenza) di chi ha gestito le deleghe all'edilizia e all'urbanistica fino ad oggi, dopo 13 anni attende ancora di essere ancora fatta e completata". Lo afferma, attraverso una nota stampa, Mario Carrara, consigliere di minoranza a Pietra Ligure.

"Cominciamo proprio da quest'ultimo caso - prosegue la nota diffusa dopo la seduta del parlamentino pietrese dello scorso 7 marzo- la strada che la "Blau Meer srl" società di costruzioni, avrebbe già dovuto aver fatto, aver completato e finito e che oggi, nel 2023, avrebbe, quindi,  già dovuto, da tempo, essere in funzione e percorribile. Poiché nulla si muoveva al riguardo, l'anno scorso il 12 ottobre 2022, abbiamo depositato una mozione consiliare per sollevare il caso nella sede istituzionale adeguata, "metterlo in piazza" e farlo conoscere all'opinione pubblica. Anche perché, e qui sta l'aspetto più grave e clamoroso della questione, a garanzia che l'opera sarebbe stata realizzata, vista la sua importanza, il Comune ha in deposito una forte fideiussione di ben €. 613.084, che avrebbe potuto già ben incamerare per eseguire l'opera direttamente, bypassando l'inerte costruttore obbligato. Ma finora il Comune non l'ha fatto". 

"Anzi, se vogliamo, non ha potuto farlo perché una clausola messa nella relativa convenzione urbanistica tra comune e costruttore, sfacciatamente strafavorevole a quest'ultimo, l'art.11, stabilisce, in sintesi, che il costruttore stesso è obbligato a "completare e rendere agibile l'opera nel termine di 18 mesi che decorre dalla data di acquisizione (da parte di quest'ultimo) di tutte le aree di proprietà di terzi su cui passa il tracciato della strada - aggiunge Carrara - Il fatto è che, quando è stata scritta la convenzione, non è stato stabilito un termine massimo entro cui il costruttore avrebbe dovuto completare l'acquisizione  delle aree necessarie per la strada così, come era da aspettarsi, il costruttore in questi anni ha fatto i propri comodi prendendosi i  tempi che più gli piacevano e, fino alla data di presentazione della mozione, non aveva ancora acquisito tutte le aree stradali in questione". 

"Chi ha gestito direttamente tutta la questione, detenendo dal 2004 al 2014 la delega all'urbanistica, cui si è sommata per sua volontà anche quella all'Edilizia privata dal 2009 al 2014, quindi tutta la completa gestione edilizia del territorio è l'attuale Sindaco De Vincenzi. Dal 2014 e per un buon tratto della successiva Amministrazione comunale le stesse deleghe sono state gestite dal suo fido e sodale attuale suo assessore Amandola e, quindi, dal 2019 ad oggi, di nuovo interamente dal Sindaco De Vincenzi. Quindi, che non si vengano ad accampare scuse per scaricare le responsabilità: tutte le responsabilità sono di chi da anni continua a fare il bello e cattivo tempo con l'edilizia di Pietra Ligure, gestendola come un feudo nel quale può "fare e disfare" a proprio piacimento. E i risultati si vedono". 

"In consiglio comunale De Vincenzi, arrampicandosi su uno specchio, ha cercato di dimostrare che fino al 2014, anno in cui cessò il suo mandato, la stessa strada era fatta per i due terzi e che quindi quello che poteva fare lui l'aveva fatto - evidenzia ancora l'esponente di minoranza - Sì, abbiamo obiettato ed obiettiamo noi, ma quel "pezzo" di strada,  da via Crispi alle nuove case edificate alla Rocca delle fene, era stato fatto dall'impresa nel suo solo interesse perché senza strada, almeno quel tratto, non avrebbe potuto né costruire le case, ben 6136 metri cubi in località Rocca delle Fene, né, tanto meno, avrebbe potuto venderne gli alloggi, che, in massima parte, in questi anni, ha già venduto. 

Disinteressandosi, o meglio, "prendendosela comoda", come quella (benevola) convenzione urbanistica le dava facoltà di fare, per quel che riguarda  la costruzione della strada verso Ranzi: quella sì, di grande valenza ed interesse pubblico. Da notare che se l'è presa talmente comoda che, come attesta un atto della pratica edilizia è già dal 21 Luglio 2006 che essa ha dichiarato di essersi attivata con i proprietari delle aree necessarie per fare la strada; ad oggi 2023, sono ben 17 anni: un record". 

"E chi doveva tutelare "l'interesse pubblico" fino ad oggi, cos'ha fatto? Di certo, nonostante il vuoto "bla bla" senza argomenti sentito dal Sindaco in Consiglio comunale, ben poco; anzi, sembra danneggiando l'interesse pubblico del Comune e della città. Ciò perché se pure De Vincenzi ha dichiarato, lo riportiamo sinteticamente, che "...l'Amministrazione Comunale è disposta ad "escutere" la somma della fideiussione per fare direttamente l'opera" (..alla buon'ora…!), è purtroppo vero che oggi i 613.084,71 euro della stessa fideiussione valgono molto meno dei 613.084,71 euro di dieci e più anni fa. Somma con la quale allora si sarebbe riusciti a far tutta la strada in questione, oggi non si sa". 

"Alla fine, nonostante che il Sindaco abbia dichiarato, come dicevamo, la disponibilità "ad escutere" la somma della fidejussione per sostituirsi all'impresa privata e fare direttamente l'opera pubblica (che è proprio quello che, in sostanza, chiedevamo nella mozione), ha respinto la mozione stessa. Ma di ciò poco ci importa perché quello che preme è sollevare le questioni nella sede istituzionale del Consiglio e farle conoscere all'opinione pubblica pietrese". 

"Di certo c'è che, come abbiamo scritto e come gli abbiamo direttamente detto "in faccia", in un caso come questo si ha la sensazione che sia valso il detto: "forti con i deboli e deboli con i forti ", perché non sappiamo se tanta indulgente comprensione e disponibilità sarebbero state usate nei confronti di altri, se non, invece, un "legale rigore". Per di più siamo convinti che, sebbene la mozione stessa sia stata respinta, se essa non fosse mai stata presentata, ben difficilmente "qualcosa" si sarebbe "mosso" e tutto sarebbe ancora allo stato di prima" ha infine concluso il consigliere Carrara.

Redazione