Sabato 11 Marzo 2023 al Mercato della Terra di Slow Food a Cairo Montenotte si terrà la quarta edizione del GelsoDay. Questa importante iniziativa è nata dopo lo straordinario successo del MelaDay, su iniziativa della Condotta Slow Food che dal 2011 si è posta l’obiettivo di salvare dalla naturale estinzione le antiche varietà di mele.
Nel corso degli anni il MelaDay ha consentito di individuare oltre 20 accessioni di antiche varietà appartenenti a piante centenarie e ormai prossime alla naturale estinzione. Grazie ad appassionati fornitori di “innesti” in questi anni sono state innestate oltre 4000 nuove piantine di melo con le varietà selezionate.
La collocazione delle piantine ha interessato complessivamente 57 comuni non solo della Valle Bormida e con oltre 2400 nuovi meli e l’aiuto di oltre 300 “melocustodi”. Il 2023 dopo quasi tre anni di limitazioni conseguenti la pandemia si riparte con il GelsoDay.
“Quest’anno – spiegano gli organizzatori - sarà possibile “adottare” un Gelso di una straordinaria varietà il Morus alba ‘Kokuso” che produce grossi frutti allungati di colore viola scuro intenso, molto succosi, molto dolci e molto profumati. Le piantine sono state prodotte da “talea radicale” e non da innesto, tecnica che, consente nella malaugurata ipotesi di danneggiamento da parte di caprioli e altri animali, dalle radici possa ricrescere la stessa varietà. Gli alberi di gelso sono semplici da coltivare. Il modo più semplice per coltivare queste piante è proprio quello di acquistare giovani esemplari già provvisti di radici e di potare i giovani alberi a fine inverno per permettere loro di sviluppare forti rami strutturali. Una volta che la pianta sarà cresciuta, prendete in considerazione la potatura estiva dei rami per rendere l’albero più di forma arrotondata. Fertilizzare in primavera con compost e pacciamare per mantenere il terreno uniformemente umido fin quando la pianta non sarà grande e robusta. Il gelso può essere coltivato dal livello del mare fino a un’altitudine di 1 000 m. Oggi è maggiormente usato come albero ornamentale e la presenza di alberi di gelso da frutto è attualmente piuttosto rara e gli esemplari presenti sono spesso molto vecchi, come nel caso del Gelso ultracentenario di Cengio oggetto di segnalazione come albero monumentale. Esemplari vecchissimi si trovano in tutta la Valle Bormida a testimonianza di una storia locale spesso dimenticata”.
“Gran parte dell’attività che la Condotta Slow Food delle Valli della Bormida, ora APS , ha svolto in questi ultimi 18 anni è stata nel nome della conservazione e valorizzazione della biodiversità che rappresenta il perno centrale della sua politica a difesa dei beni comuni – conclude Giampietro Meinero della condotta Slow Food della Valle Bormida - Una biodiversità strettamente legata all’agricoltura e al cibo, un insieme di culture, tradizioni e saperi che appartengono al nostro territorio, tramandate di generazione in generazione. A questi saperi, e alla cultura che li sottende, abbiamo sempre fatto riferimento nella costruzione di progetti che hanno trovato realizzazione sul territorio”.