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Attualità | 08 marzo 2023, 08:30

Spazzamento e svuotamento cestini a Savona, sentenza contro Ata del Tar: annullato l'affidamento

A presentare ricorso la cooperativa Il Miglio Verde. Tutte le motivazioni. Il consigliere Orsi: "Emerge un quadro davvero poco rassicurante, cosa ne pensa la giunta?"

Spazzamento e svuotamento cestini a Savona, sentenza contro Ata del Tar: annullato l'affidamento

Stop all'affidamento del servizio di spazzamento da parte di Ata ad Ecology Srl.

Questa la sentenza del Tar Liguria contro la società partecipata comunale savonese per l’annullamento del verbale del 31 gennaio 2023 in merito all'affidamento in favore della società del servizio di spazzamento manuale e svuotamento cestini stradali nel comune capoluogo.

La coooperativa Il Miglio Verde ha quindi presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale ligure, "previa declaratoria di inefficacia del contratto eventualmente sottoscritto, o, in subordine, al risarcimento del danno per equivalente pecuniario".

Il Miglio Verde infatti contesta che, all’esito di un procedimento di affidamento diretto, Ata, abbia deciso di scartare la sua offerta, nonostante recasse il prezzo più basso di 69mila 657,47 euro, per stipulare il contratto con Ecology s.r.l., che aveva proposto l'importo superiore di 75mila 612 euro.

Nel verbale dello scorso 31 gennaio, la stazione appaltante aveva dichiarato inaccettabile l’offerta de Il Miglio Verde, specificando che il contratto collettivo nazionale del lavoro sulle cooperative sociali, non soddisferebbe l’articolo 51 del decreto legislativo numero 81/2015, perché non “sottoscritto da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale nel settore dell’appalto oggetto di affidamento”.

Successivamente nella determina integrativa dell’8 febbraio Ata aveva confermato la scelta compiuta, motivando che, in forza del potere discrezionale di cui dispone nell’affidamento diretto, ha giudicato l’offerta di Ecology s.r.l. “globalmente…più conveniente” per via dell’adesione dell’impresa controinteressata al C.C.N.L. servizi ambientali. Nella memoria difensiva depositata in giudizio Ata aveva spiegato di preferire quest’ultimo contratto collettivo per le più ampie tutele accordate ai lavoratori, i quali sarebbero così stimolati a rendere prestazioni qualitativamente migliori.

Il Tar però ha specificato che "pur godendo l’ente di lata discrezionalità in seno all’affidamento diretto e pur potendo prediligere il contratto collettivo maggiormente favorevole ai lavoratori, subordinando il principio di economicità ad esigenze sociali, è tuttavia necessario che tale opzione sia esercitata in conformità ai principi di trasparenza e buona fede. Rilevato allora che, come denunciato dall’esponente, i principi di cui all’articolo 30 del decreto legislativo 50/2016 non sono stati in concreto rispettati" in quanto: "né nella richiesta di offerta, né nel capitolato speciale, ATA s.p.a. ha segnalato la sua preferenza per il C.C.N.L. servizi ambientali, tenendo un atteggiamento poco trasparente nei confronti della cooperativa sociale interpellata, la quale, in assenza di diverse indicazioni, applica “fisiologicamente” il contratto collettivo di riferimento".

Quindi il Tribunale Amministrativo Regionale ha specificato "che con siffatta condotta ambigua ed ingannevole, l’ente resistente abbia violato i fondamentali canoni di clare loqui, lealtà e correttezza, che costituiscono una “stella polare” dell’azione amministrativa, ai quali non è possibile derogare nemmeno in sede di affidamento diretto, giacché altrimenti l’esercizio del potere discrezionale trasmoderebbe in arbitrio".

Per questo il ricorso è stato accolto con l'annullamento degli atti impugnati. Ata però non verrà condannata ad aggiudicare il servizio a Il Miglio Verde "non essendo configurabile un autovincolo della stazione appaltante a concludere necessariamente il contratto con l’impresa che abbia presentato l’offerta più bassa".

Rimarrà nella discrezionalità di ATA affidare il servizio alla cooperativa sociale solo se la stessa, "soddisfacendo l’esigenza di continuità di impiego dei sette lavoratori già operanti presso il contraente uscente, manifestata dall’Amministrazione (questa sì) nella trascritta clausola della richiesta di offerta, ne assicuri l’immediato riassorbimento".

Critico il consigliere di minoranza, capogruppo di PensieroLibero.Zero Fabio Orsi.

"In attesa di conoscere quali saranno le indicazioni che il comune fornirà alla nuova società per migliorare il servizio estivo, mi pare un pessimo segnale gestionale la sentenza n. 280/2023 del Tar Liguria, pubblicata il 3 marzo, con la quale è stato annullato l’affidamento alla cooperativa Ecology srl del servizio di spazzamento e svuotamento cestini su ricorso della cooperativa Il Miglio Verde. Dalla sentenza che ho esaminato emerge un quadro davvero poco rassicurante - dice Orsi - Ata, che è stata anche condannata alla rifusione delle spese legali, soldi dei contribuenti non va dimenticato, aveva estromesso, dopo averla invitata, la cooperativa Il Miglio Verde ritenendo il “contratto cooperative” non sufficientemente tutelante rispetto ai lavoratori, sebbene l’offerta di quest’ultima fosse, come si legge in sentenza, oltretutto di 6 mila euro inferiore e sebbene la cooperativa, che per anni aveva assunto lo stesso incarico, applicasse per i lavoratori proprio lo stesso contratto de Il Miglio Verde".

"La prima considerazione che corre l’obbligo di fare è come sia possibile che una società in concordato preventivo , come Ata, possa optare per un preventivo più oneroso per lo svolgimento di un servizio (svuotamento cestini e spazzamento) che non ha caratteristiche peculiari e di particolare complessità. Quanto alla sentenza, emessa addirittura in forma semplificata per la sua facile elaborazione all’udienza fissata per la sospensiva, essa parla di “infondatezza dell’assunto dell’ente”, di “mancato rispetto dei principi di correttezza non discriminazione e trasparenza”, di “atteggiamento poco trasparente nei confronti della cooperativa interpellata” e addirittura di “condotta ambigua ed ingannevole” con “violazione dei fondamentali canoni di lealta’ e correttezza” mi sembrano espressioni molto gravi" continua il consigliere comunale.

"Qualunque cosa accadrà ora, ed in attesa di sapere cosa ne sarà del servizio, Savona e i suoi cittadini ne avranno avuto un significativo danno economico e un poco edificante danno all’immagine. Mi chiedo cosa ne pensi la giunta, visti i ruoli e i compiti di legge che il comune riveste verso la sua partecipata e alla luce della scelta operata di recente sul nuovo amministratore. Ho come l’impressione che ovunque metta le mani in questo momento la giunta, sulle varie partite che riguardano città e provincia, ne esca davvero male" conclude il capogruppo di PensieroLibero.zero.

Luciano Parodi

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