Con il congresso nazionale alle spalle, anche in Liguria si apre una nuova stagione per il Partito Democratico guidato a sorpresa da Elly Schlein. La candidata progressista ha infatti sovvertito le attese battendo il favorito Stefano Bonaccini alla segreteria nazionale, ma proprio in Liguria era stato lanciato un segnale dai circoli. La nostra era stata infatti l'unica regione in cui il voto interno riservato agli iscritti aveva premiato l'ex vicepresidente dell'Emilia Romagna.
“La Liguria come l'Ohio”, hanno sentenziato in molti. La definizione era già stata utilizzata in occasione di elezioni politiche e regionali del recente passato in cui proprio dalla Liguria era partito un cambio di rotta, vedi la vittoria del centrodestra di Toti dopo due mandati di Claudio Burlando. Il cambio di rotta in questo caso si chiama progressismo ed è ben incarnato da Schlein, ma anche da chi l'ha sostenuta alle primarie. Tra questi la sindaca di Rossiglione Katia Piccardo, attuale vicesegretaria provinciale che per un soffio non è diventata parlamentare alle scorse politiche. Di lei si fa insistentemente il nome per il futuro della segreteria regionale, posto attualmente occupato dalla Senatrice Valentina Ghio – anche lei sostenitrice di Schlein – che dal giorno della sua elezione in Senato si è detta pronta a un passo indietro per la guida del Pd ligure - A pesare in favore di Piccardo forse è l'appoggio a una sua eventuale candidatura da parte di Andrea Orlando, parlamentare e già ministro di ambiente, giustizia e lavoro nei precedenti governi di cui ha fatto parte il Partito Democratico (Letta, Renzi, Conte e Draghi).
L'effetto Schlein per ora ha generato una netta crescita nei sondaggi per il Pd, cresciuto di 2.6 punti percentuali a scapito del Movimento 5 Stelle che ha perso l'1.3 per cento. Una crescita inattesa che riassesta gli equilibri in una ipotetica coalizione di centrosinistra, ma per l'ex ministro, al di là dei possibili alleati nazionali o regionali conta la partecipazione al voto vista alle primarie. “L'obiettivo è capitalizzarla, - ha spiegato - non è un problema di sigle, ma di popolo. Quel popolo che ha partecipato alle primarie credo debba diventare un elemento da cui il Pd deve partire. Abbiamo visto in alcune realtà una partecipazione anagraficamente interessante, questo credo sia il dato su cui lavorare oggi. Alle europee misureremo lo stato di salute di un partito che, ricordiamo, fino alle primarie aveva dato segni di forte difficoltà”.
Il segnale agli iscritti che vogliono un partito diverso sull'impronta della neo segretaria, passa anche da un cambiamento interno e in questo Piccardo sembra avere le physique du rôle. Per ora la sindaca si limita a ringraziare per l'attestazione di stima e fiducia. “Non può che farmi piacere”, commenta a La Voce di Genova. “Non credo però che il congresso sarà nell'immediato, detto ciò ritengo che il Partito andrà gestito in maniera equilibrata, nel segno del pluralismo. Guai a disperdere energie verso una corrente piuttosto che un'altra. Bisogna lavorare in un'unica direzione per dare un contributo alla crescita del Partito Democratico, questo è il faro da seguire”.