Attualità - 07 marzo 2023, 09:05

Plodio rivive la tradizione del "Canto delle uova": "Sun partì dalla mia cà fin dall'altra seira per ennive a salutè e deve la bunaseira..."

Con l'avvicinarsi della Pasqua è tornato ad echeggiare il consueto canto per le strade del paese valbormidese

Foto pagina Facebook "Pro Loco di Plodio"

Una tradizione che si perde nel tempo. Con l'avvicinarsi della Pasqua è ripartito il tour dei cantauova. Ieri sera per le strade di Plodio è tornato ad echeggiare il consueto canto.

"La prima serata in località Ciancaplino è appena terminata - si legge sulla pagina social della pro loco locale - Tanti cantori e suonatori, ma sopratutto tanti bambini. Le tradizioni sono importanti. Il nostro intento è quello di mantenerle e trasmetterle. Un grazie a tutti quelli che ci hanno ascoltato, ma soprattutto grazie a quelli che ci hanno rifocillato e dissetato. Domani sera busseremo alle porte di località Gamellona".

Il canto delle uova è una tradizione tipicamente piemontese che ha radici storiche molto profonde. Nelle serate/notti di quaresima che precedevano la Pasqua, gruppetti di giovani e meno giovani, musici e cantori arrivavano al limitar delle aie e lì cominciavano a cantare intonando: "Sun partì dalla mia cà fin dall'altra seira per ennive a salutè e deve la bunaseira..." .

E il canto continuava con diverse strofe sotto le finestre dei padroni di casa, aspettando che aprissero la porta. I contadini, spesso svegliati dall'abbaiar dei cani, aprivano la porta e scendevano nei cortili donando uova fresche o altri generi alimentari, che il gruppo di questuanti avrebbe conservato fino al lunedì dell’Angelo per preparare frittate durante la “merendina” di Pasquetta. A chi non apriva la porta erano riservate alcune strofe di “maledizione” che la comitiva intonava per castigare la casa e gli abitanti che non accoglievano di buon grado lo spirito benefico.

Redazione