"Più salario e sicurezza, meno precarietà, formazione mirata e apertura del mondo lavoro, in maniera seria, ai migranti". Questa la ricetta della Cgil Savona.
"Le aziende non trovano personale? Sappiamo dove andare a prendere i lavoratori: in Italia con più formazione e sicurezza, maggiore retribuzione e meno precarietà. Basta cancellare la Bossi-Fini. Se Confartigianato è disponibile possiamo fare un comunicato unitario e un accordo provinciale", aggiungono dal sindacato.
"In Italia e nella nostra Regione abbiamo le retribuzioni più basse d'Europa, in provincia di Savona la percentuale di denunce di infortuni e malattie professionali è la più alta della Liguria. Inoltre si registra una precarietà vergognosa: ogni 100 nuovi occupati, 93 sono precari). Poi manca la formazione, quella vera, senza andare a riempire le tasche a decine di società che fanno tutto tranne che formare".
"Serve una formazione permanente in tutta la vita lavorativa. Infine, c'è la questione dei lavoratori migranti: è molto semplice, come detto in precedenza, se Confartigianato è d'accordo, chiediamo la cancellazione della Bossi-Fini, nonché delle leggi profondamente sbagliate che in questi anni sono state messe in campo dai vari governi. Invece di accogliere e integrare, allontanano, disgregano e fanno morire", conclude la Cgil Savona.