Sanità - 01 marzo 2023, 14:55

Il 4 marzo Giornata mondiale di lotta al papilloma virus HPV, l'impegno di Regione, Alisa e Lilt

"Vaccinazione e screening insieme contribuiscono sinergicamente alla riduzione del carico di patologia dovuto al cancro del collo dell’utero e a ridurre significativamente l’incidenza delle altre patologie HPV-correlate"

In preparazione alla Giornata mondiale di lotta al papilloma virus HPV del 4 marzo, per ridurne l’impatto attraverso lo screening e la vaccinazione, oggi ha avuto luogo in sala Trasparenza un incontro di sensibilizzazione organizzato dalla Regione con la partecipazione di Alisa e Lilt Genova.

Per capire l’importanza della vaccinazione anti-papillomavirus (anti-HPV) basta ricordare che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), fin dal 2020, per velocizzare l’eliminazione dei tumori provocati da questo microrganismo, ha definito una strategia sanitaria globale per affrontarlo come problema di sanità pubblica.

Globalmente 694.000 persone ogni anno sviluppano tumori HPV-correlati, di questi 570.000 sono nuovi casi di tumore della cervice uterina.

In Italia si stima che ogni anno vi siano oltre 2.500 casi di neoplasia del collo dell’utero risultando così il 5° tumore per frequenza in donne < 50 anni.

L’infezione da HPV può condurre allo sviluppo di altri tumori non solo dell’apparato genitale femminile e maschile ma anche del distretto testa-collo (orofaringe), con oltre 500 casi all’anno nel nostro Paese; HPV causa, inoltre, lesioni benigne ma dal notevole impatto sulla qualità della vita, come i condilomi genitali.

L’intervento preventivo più efficace per ridurre il rischio di sviluppare questi tumori è rappresentato dalla vaccinazione: "La prevenzione del contagio riveste un ruolo fondamentale nella salute pubblica e Regione Liguria, in accordo con il Piano nazionale prevenzione vaccinale, raccomanda e offre attivamente il vaccino anti HPV a determinate categorie di soggetti – sottolinea Angelo Gratarola, assessore alla Sanità di Regione Liguria – ricordando che la vaccinazione è il più importante strumento di prevenzione primaria del tumore della cervice uterina".

L’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia ha determinato situazioni critiche in tutti i settori del servizio sanitario e, anche in ambito di prevenzione, è stato registrato un calo delle coperture vaccinali, non fa eccezione la vaccinazione anti-HPV. Giancarlo Icardi, Direttore unità operativa Igiene Ospedale Policlinico San Martino sottolinea "I dati del Ministero della Salute evidenziano come il valore di copertura vaccinale nazionale nelle ragazze nella coorte più giovane (2009), che hanno compiuto 12 anni nell’anno 2021, sia al 32,22%, (Liguria 39,41%), mentre quello della coorte 2008 (che compiono 13 anni nell’anno di rilevazione) sia al 53,53 %, (Liguria 64,42%), e analoghe considerazioni si possono porre per i ragazzi della coorte più giovane (2009), che compiono 12 anni nell’anno 2021, dove la copertura è stata del 26,75%, (Liguria 29,39%), mentre quello della coorte 2008 (ragazzi che compiono 13 anni nell’anno di rilevazione) è al 43,99%, (Liguria 49,89%)”.

Ribadisce Icardi “Il vaccino anti-HPV 9-valente rappresenta oggi il migliore strumento di prevenzione disponibile per la più ampia copertura verso le patologie HPV-correlate in entrambi i sessi in quanto contiene i 9 tipi di HPV che più frequentemente provocano tumori: 9 tumori anogenitali su 10 potrebbero infatti essere prevenuti con questa vaccinazione, per questo è importante ricordare ancora una volta la sua importanza".

 

È fondamentale che la prevenzione primaria insieme alla vaccinazione facciano parte di una strategia integrata e coordinata che preveda anche la prevenzione secondaria attraverso i test di screening per il tumore della cervice uterina: "Vaccinazione e screening insieme contribuiscono sinergicamente alla riduzione del carico di patologia dovuto al cancro del collo dell’utero e a ridurre significativamente l’incidenza delle altre patologie HPV-correlate – chiarisce Paolo Pronzato, coordinatore del Diar oncoematologico di Alisa – ricordando che la vaccinazione anti-HPV costituisce un’occasione di prevenzione contro i tumori negli adolescenti e nell’adulto a rischio che oggi è ampiamente sottoutilizzata".

"La pandemia ha drasticamente ridotto l’aderenza alla vaccinazione contro l’HPV – sottolinea Paolo Sala presidente di Lilt Genova – ricordando che il nuovo piano oncologico nazionale ha adottato per la prima volta la risoluzione europea del 2020, circa l’eliminazione del cancro della cervice uterina. Questo potrà essere ottenuto portando il tasso di vaccinazione per HPV oltre il 90% degli aventi diritto. Le regioni dovranno perseguire questo obiettivo e saranno monitorate a livello nazionale. LILT sarà come sempre al fianco delle istituzioni per favorire l’attuazione di questo importante obiettivo, in particolare attraverso le sue campagne di prevenzione e i progetti di educazione alla salute nelle scuole".

 

“Il 4 marzo è una data importante per sensibilizzare e ricordare a tutti, uomini e donne, ragazze, ragazzi e famiglie, quanto la prevenzione sia fondamentale per una migliore qualità della vita – spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – Vaccinazione e screening precoce anti HPV restano gli strumenti migliori per prevenire i rischi collegati a questo virus: è importante ricordarlo oggi, nella giornata dedicata a un tema così rilevante per la salute, in particolare delle donne, ma è altrettanto fondamentale ricordare che la prevenzione, per essere efficace, va fatta giorno per giorno. Per questo lavoriamo tutto l’anno per diffondere la cultura della consapevolezza. Il mio appello è di sottoporsi al test e di vaccinarsi, sia per la donna sia per l’uomo, per arrivare al nostro obiettivo più ambizioso, sconfiggere i tumori causati da questo virus”.

 

Vaccinazione HPV, a chi è offerta

Regione Liguria, in accordo con il Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-19 (quello 2023-2025 è in via di approvazione) raccomanda e offre attivamente il vaccino anti HPV:

• gratuitamente alle ragazze e ai ragazzi di 11-12 anni secondo le raccomandazioni ufficiali del vaccino in uso;

• gratuitamente alle ragazze che a suo tempo non avevano aderito all’offerta attiva e gratuita, fino al compimento del 18° anno di vita, che potranno affluire liberamente a tutti gli ambulatori dell'Igiene e Sanità Pubblica;

• gratuitamente ai ragazzi a partire dalla coorte 2004 fino al compimento del 18° anno di vita;

• gratuitamente alle donne di 25 anni di età in occasione della chiamata allo screening (nel 2022 coorte di nascita 1997 e così a seguire negli anni successivi) e alle donne trattate per lesioni precancerose (CIN 2 e CIN 3);

• in regime di co-pagamento, ossia in compartecipazione alla spesa sanitaria rispetto al costo della vaccinazione, per le femmine dal 18° al 45° anno e per i maschi dal 18° al 26° anno di vita.

Per informazioni, rivolgersi agli ambulatori dell'Igiene e Sanità Pubblica della propria Asl di appartenenza.

Redazione