Attualità - 28 febbraio 2023, 10:20

Albenga, Cav. Anna Camoriano incontra il sindaco Tomatis: nel 2020, fece attraccare la Costa Luminosa a Savona per curare i malati Covid

Diversi porti europei avevano espresso diniego. La dottoressa Anna Camoriano è stata insignita dell’onorificenza dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”, conferita dal Presidente della Repubblica nel dicembre 2022

Gestì la delicatissima e drammatica situazione a bordo della nave da crociera Costa Luminosa nel marzo 2020 a causa dell’emergenza Covid e per questo Anna Camoriano, genovese di nascita, ma albenganese di adozione, lo scorso dicembre 2022, è stata insignita dell’onorificenza dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”, conferita dal Presidente della Repubblica con Decreto del 2 giugno 2022, insieme ad altri nove cittadini emeriti, con una cerimonia tenutasi presso il Palazzo di Governo di Savona, alla presenza del Prefetto Enrico Gullotti.

Nei giorni scorsi la dottoressa Camoriano è stata ricevuta dal sindaco di Albenga Riccardo Tomatis presso la sede del Comune per ripercorrere insieme quei giorni dell’inizio della pandemia, quando il personale medico si trovò di fronte ad una malattia che nessuno conosceva ancora. “Quando sono stato invitato alla cerimonia di consegna della benemerenza di ‘Cavaliere’ in Prefettura a Savona non sapevo che avrei incontrato anche quella che è un’amica d’infanzia – afferma il sindaco -. È stato un vero piacere e un onore per me poter essere presente in quell’importante momento”.

Anna Camoriano è direttrice dell’Ufficio di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera di Savona. Si laurea in medicina, con specializzazione all’Istituto Scientifico Tumori (IST) di Genova. Dopo la specializzazione, decide di spostarsi nel ponente ligure (le sue radici sono di Ortovero), scegliendo Albenga, suo luogo del cuore, come città in cui vivere insieme al marito. Entra a far parte dell’Ufficio Sanità Marittima, ente che dipende direttamente dal Ministero della Salute, con unità dislocati omogeneamente su tutto il territorio nazionale, in porti, aeroporti e alle frontiere.

Sulla base del codice della navigazione, che risale al 1800, ma che è valido ancora oggi (salvi aggiornamenti e modifiche), una nave non può entrare in alcun porto senza una certificazione sanitaria rilasciata dall’ufficio competente. A marzo del 2020, sulla Costa Luminosa, la situazione era drammatica a causa del Coronavirus e diversi porti avevano espresso il diniego per l’attracco. Ripercorrendo quei terribili giorni, la dottoressa Camoriano racconta: “Il 21 marzo 2020 è una data che non potrò mai dimenticare. La Costa Luminosa era partita per una crociera molto lunga ai Caraibi, prima dell’inizio del Covid. Quando scoppiò l’emergenza, erano in navigazione e le notizie poche e confuse. Sulla nave probabilmente arrivavano frammentate e lontane, tanto che nessuno si preoccupò molto quando apparvero, tra alcuni pazienti, i primi sintomi della malattia. Pensarono a un’influenza. Non potevano immaginare”.

Ma quella non era un’influenza normale: era il Covid, il “primo Covid”, che mieteva vittime e si manifestava in forme molto forti. “Erano alle Mauritius quando morì il primo paziente, un uomo di Bologna – prosegue Camoriano -. Il medico di bordo capì che non si poteva proseguire oltre. Nel frattempo, arrivavano le informazioni sulla pandemia e la Costa Luminosa fece ritorno in Europa ottenendo però il rifiuto ad attraccare in diversi porti. Io diedi il mio assenso a farli entrare in porto a Savona. C’erano delle persone che andavano curate!”.

Negli occhi della dottoressa scorrono le immagini di quei giorni così pesanti e prosegue nel racconto: “Valutammo la situazione attentamente. Facemmo sbarcare alcuni passeggeri che andarono a casa scortati dalla Protezione civile. Decidemmo di curare molti altri a bordo, per non affollare gli ospedali già strapieni”.

Ricordo le lunghe telefonate con il direttore dell’unità di crisi di Roma per confrontarci sui protocolli per gestire al meglio la situazione, i confronti con il medico di bordo che si occupava insieme a noi della gestione dei pazienti nelle loro stanze o nell’ospedale di bordo – spiega -. Neppure lui, inizialmente, sapeva bene quale fosse la reale situazione sulla nave. Molti pazienti non avevano dichiarato la loro malattia pensando non fosse nulla più di una forte influenza. Solo quando salimmo a bordo, ci rendemmo conto”.

Rimasi lontana dalla mia famiglia per mesi, fino a che non terminammo le visite a tutti i pazienti. Eravamo bardati con mascherine, tute e tutto il necessario, ma c’era una grandissima paura di essere contagiati, ma ancora più di poter portare quel terribile virus a casa, alle nostre famiglie. Feci ritorno dai miei cari solo a maggio”, conclude la dottoressa Camoriano, che poté quindi riabbracciare i suoi cari solo dopo due lunghi e interminabili mesi di paura e grandissima responsabilità.

Nella giornata di venerdì 24 febbraio ho avuto il piacere di poter accogliere la dottoressa Camoriano in Comune e ripercorrere con lei quei giorni dell’inizio della pandemia, quando ci trovavamo di fronte ad una malattia che nessuno conosceva ancora – spiega il primo cittadino di Albenga -. Anche io nella mia qualità di sindaco e di sindaco medico ho vissuto momenti di grandissima tensione. Non vi erano protocolli chiari, era una situazione che nessuno aveva mai dovuto gestire. Le informazioni si susseguivano, cambiavano settimanalmente ad ogni dpcm e, nel frattempo, le persone si ammalavano, molti purtroppo morivano”.

La dottoressa Anna Camoriano ha gestito al meglio quella situazione di emergenza assoluta a bordo della Costa Luminosa, senza tirarsi mai indietro. Sono felice di poterle fare i complimenti per il titolo ottenuto meritatamente a nome di tutta la città”, conclude il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis.