“E' tempo di una guida femminile e femminista all'interno del Partito Democratico”. Con queste parole Elly Schlein si è presentata in piazza Don Gallo, nel cuore del centro storico genovese al comizio di chiusura della campagna elettorale per le primarie alla segreteria del Pd.
A Genova, capoluogo dell'unica Regione in cui dalle votazioni dei circoli è avanti rispetto a Stefano Bonaccini, Schlein ha trovato una piazza piena di militanti ed esponenti politici che la sostengono tra cui il segretario del Partito Democratico di Genova e capogruppo a Tursi Simone D'Angelo, la parlamentare Valentina Ghio, il vicepresidente del consiglio regionale Armando Sanna, i consiglieri regionali Luca Garibaldi, Ferruccio Sansa e Gianni Pastorino, i consiglieri comunali Davide Patrone, Claudio Villa e Rita Bruzzone, l'ex parlamentare Mario Tullo, la vice segretaria del Pd e sindaca di Rossiglione Katia Piccardo e la consigliera municipale di Levante Serena Finocchio. Ad aprire il comizio la capogruppo del Pd di Spezia e segretaria di circolo Martina Giannetti.
“Guardatevi intorno, - ha detto Schlein - c'è una straordinaria partecipazione, tanto entusiasmo e voglia di ricostruire, mi aspetto che questa partecipazione si tradurrà in una mobilitazione il giorno delle primarie che ci porterà a vincere per ricostruire il nuovo Pd che ritrovi credibilità presso l'Italia che fa più fatica. Che sia un Pd chiaro nella lotta contro le disuguaglianze, contro il lavoro povero e precario, al fianco di chi oggi fa più fatica e soprattutto dei giovani che oggi non vedono prospettive per il futuro e spesso per questo, dopo la formazione fanno la scelta di andare altrove perché con contratti così precari e salari così bassi non riescono a costruirsi un futuro in questo Paese. Noi saremo i peggiori avversari di quella paura di futuro e ci batteremo assieme a queste lotte anche per contrastare l'emergenza climatica con una vera riconversione ecologica che veda più coerenza da parte del Partito Democratico: un grande piano industriale verde, investire nelle energie rinnovabili, nell'efficientamento energetico, nella mobilità sostenibile, accompagnare l'agricoltura a cambiare i propri processi per ridurre le emissioni climalteranti. Questo vogliamo fare. Poi, più coraggio sui diritti, voglio guidare un Pd che non rifinanzi mai più la Guardia Costiera libica perché viola i diritti fondamentali e che riesca a battersi per la cittadinanza di coloro che sono nati e cresciuti in Italia, perché nessuno può negare loro il diritto di sentirsi a casa, così come proseguiremo le battaglie a fianco di tutte le famiglie, non solo quelle che piacciono a quelli che oggi governano, anche alle famiglie LGBTQ+”.
Schlein ha chiarito che non farebbe la vice di Bonaccini in caso di vittoria dello sfidante, ma se vincesse lei lo chiamerebbe in segreteria?
“Vedremo dopo l'esito del congresso, ora siamo impegnati a vincerlo. Vedremo le forme e i modi di eventuali collaborazioni. Credo che con tutti gli altri candidati, Bonaccini, ma anche Demicheli e Cuperlo bisognerà trovare un modo per lavorare in una direzione comune per ricostruire questo partito, per farlo risalire, per rialzare la testa. Però devo dire che come non ho offerto proposte a nessuno durante questa campagna elettorale non vorrei tradirmi adesso, non mi interessa questa discussione, anzi ho reagito l'altro ieri proprio perché mi sono dispiaciuta di sentire un'altra volta quanto il partito patriarcale sta a suo agio nel dire alle donne dove devono stare e nel vederle casualmente sempre bene, ma nel ruolo di vice. Io mi sono candidata proprio per spezzare queste dinamiche, per dimostrare che anche per il Partito Democratico è tempo di una guida femminile e femminista, soprattutto adesso che al governo c'è purtroppo una leader donna che ha deciso tutti i giorni di non contribuire a migliorare le condizioni di vita delle altre donne di questo Paese, che le colpisce sulle pensioni, diminuendo e restringendo 'Opzione Donna' e invece non fa passare un congedo paritario che aiuterebbe le donne perché redistribuirebbe il carico di cura all'interno delle famiglie”.