Comparto storico, strategico e fondamentale dell’economia ligure, concentrato per il 95% tra le province di Imperia (circa 3200 aziende di fiori e piante ornamentali) e Savona (circa un migliaio di imprese), il florovivaismo torna protagonista a Myplant & Garden – International Green Expo, principale fiera internazionale di settore presente in FieraMilano Rho da quest’oggi al 24 febbraio.
Per l’occasione, nella giornata di domani Coldiretti Liguria prenderà parte anche a un convegno organizzato in collaborazione con Assofloro, incentrato prevalentemente sulle produzioni in vaso, di cui la Liguria – e, in prima istanza, l’albenganese, “patria” di circa il 95% della produzione regionale – è rinomata produttrice. Presente all’evento anche il presidente Gianluca Boeri, giovane imprenditore agricolo di Taggia laureato in Florovivaismo e titolare dell’omonima azienda florovivaistica taggiasca, specializzata nella coltivazione di fiori recisi.
Proprio a inizio febbraio, inoltre, Boeri è stato confermato, per il secondo mandato consecutivo, Vicepresidente del COPA-COGECA, organizzazione ombrello dei sindacati agricoli e delle cooperative europee, unione di COPA (Comitato delle Organizzazioni Professionali Agricole convenzionali) e COGECA (Confederazione Generale delle Cooperative Agricole convenzionali) e dal 1958 il più forte gruppo di interesse per gli agricoltori europei.
“La Liguria – spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – è leader nazionale nella produzione di piante e fiori. La produzione floricola nel 2021 si è attestata su un valore di circa 386 milioni di euro (+4,6% sul biennio precedente). La stessa produzione floricola ligure rappresenta il 30-35% di quella nazionale e vale il 14% di tutta la produzione florovivaistica. Ad oggi, però, le serre e i vivai liguri e italiani stanno subendo un attacco a tenaglia su due fronti: da un lato ci sono i cambiamenti climatici, con lunghi periodi di siccità, caldo anomalo e gelate improvvise, che stanno mettendo a dura prova le piante. Dall’altro, invece, continuano a pesare le conseguenze economiche e commerciali della guerra in Ucraina, di cui ricorre il primo anniversario proprio il prossimo 24 febbraio”.
“Il florovivaismo Made in Italy vale 2,5 miliardi di euro – spiega la Confederazione Nazionale Coldiretti – con oltre 200mila occupati su 30mila ettari di territorio, coltivati a livello nazionale in 21.500 aziende agricole. Un comparto cardine dell’economia nazionale, oggi purtroppo sotto assedio da parte di piante e fiori stranieri, con le importazioni balzate del 35% nell’ultimo anno. Un dato preoccupante, che rappresenta il massimo di sempre”. Il florovivaismo è un comparto strategico per l’economia italiana, ma che purtroppo, nell’ultimo periodo è stato assediato dagli arrivi di prodotti dall’estero. Si parla, nel solo 2022, a circa 900 milioni di euro: un dato che, secondo proiezioni Coldiretti su dati Istat, è praticamente raddoppiato rispetto a 20 anni fa.
Una situazione tutt’altro che semplice, cui si sommano anche i rincari, che nel corso dell’ultimo anno sono arrivati a toccare anche un +95% dei costi per piante e sementi e un vero e proprio allarme rosso per i vivai travolti dai rincari dell’energia.
“Anche per questo – concludono Boeri e Rivarossa – rinnoviamo il nostro invito ai consumatori ad acquistare sempre prodotti locali, per avere un fiore fresco e di qualità, oltre che per sostenere un settore che da ormai un anno sconta le difficoltà legate alla pandemia e ai rincari energetici. Il florovivaismo ligure deve tornare a vivere un nuovo slancio e difendere le aziende, l’occupazione, l’ambiente e il territorio”.