Attualità - 20 febbraio 2023, 20:08

Vertenze industriali savonesi, la Cgil chiede al Governo una soluzione: "Senza è impossibile parlare di sviluppo"

La segreteria provinciale punta il dito contro il peso politico della Regione: "Non ha interlocuzioni con i livelli nazionali e le crisi industriali rischiano di precipitare al punto di non ritorno"

"Senza la soluzione delle vertenze industriali non si può parlare di sviluppo del territorio. È arrivato il momento di decidere quale politica industriale mettere in campo, quali sono i settori e i comparti su cui investire e costruire il futuro del nostro paese e territorio".  

E' questo l'ennesimo appello che giunge dalla Cgil di Savona al Governo che in questo anno, passando dal premier Mario Draghi al suo successore Giorgia Meloni, dal ministro Giorgetti a Urso, "nel 2022 passano di mano in mano oltre 70 tavoli di crisi industriale e i destini di oltre 100 mila lavoratori in tutto il Paese". Insomma, "Governo e Regioni alle prese con diverse crisi industriali in cui sono immerse tante, troppe aziende industriali nel Paese che interessano comparti e settori strategici".

"La situazione però in Italia non è tutta uguale - continuano dalla segreteria del sindacato - ci sono Regioni che hanno avuto la capacità di interloquire con il Governo e i Ministeri e hanno raccolto buoni risultati in termini di soluzioni per l'occupazione e lo sviluppo di molte imprese in difficoltà ed esistono Regioni, la Liguria è una di queste, dove l'autorevolezza della politica regionale continua ad essere ai minimi termini, non ha interlocuzioni con i livelli nazionali e le crisi industriali rischiano di precipitare al punto di non ritorno". 

"Politica regionale che stenta a trovare qualsivoglia soluzione per le innumerevoli situazioni che sono senza risposte da troppo tempo alcune di esse da molti anni - continuano - Basta ricordare la vicenda di Sanac con lo stabilimento di Vado Ligure oppure la vertenza che interessa la Piaggio Aerospace e la LaerH di Albenga".

Un'amministrazione regionale che quindi la Cgil definisce "senza idee, progetti, proposte di politica industriale ma soprattutto senza quell'autorevolezza che potrebbe garantire la presa in carico da parte del governo delle vertenze industriali savonesi".

"Sono mesi che il territorio, tutto, attende la calendarizzazione degli incontri richiesti ai ministeri interessati direttamente dal presidente Toti e dall'assessore Benveduti, mesi in cui neppure i ministeri del 'governo amico' all'amministrazione regionale da risposte. Attendiamo anche da diverse settimane una convocazione in regione (dagli assessori Benveduti e Scajola) per poter iniziare a discutere della formazione dei lavoratori ex Funivie per Potter essere pronti nel momento del riavvio dell'infrastruttura" continuano.

"Nel frattempo le criticità aumentano, le professionalità continuano a disperdersi, i carichi di lavoro a esaurirsi e si avvicina sempre di più lo spettro della cassa integrazione a zero ore per le lavoratrici e i lavoratori interessati e la possibilità che il punto di non ritorno sia dietro l'angolo, dopo anni di mancate decisioni che hanno interessato gli ultimi 3/4 Governi del Paese" chiosa la Cgil savonese.

Redazione