Economia - 19 febbraio 2023, 08:00

Concorso 'Il Piatto d'Oro': la Famja Albeisa ha riordato la vittoria del 'Corona Grossa' di Cortemilia

L'occasione è stata domenica 12 febbraio, nei locali dell'Apro di San Cassiano

Erano gli anni tra il 1961 ed 1963 quando grazie alla lungimiranza di Luciano Degiacomi della Famija Albeisa in cui venne ideato e realizzato il concorso de “Il Piatto d’Oro”.

Tale competizione era riservata ai ristoratori allo scopo di valorizzare la gastronomia ed i vini di Langa.

Parteciparono all’evento oltre 80 ristoranti e tra questi ne vennero selezionati sei. Commissari segreti ed ispettori sconosciuti vagliarono le caratteristiche di ognuno con riferimento alle vivande, alla loro presentazione, al prezzo, all’ospitalità e cortesia, i servizi igienici. Chi segue le trasmissioni proposte dai vari chef sui vari canali TV si renderà conto che niente di nuovo è stato inventato.

All’opera delle commissioni segrete, si aggiunse il giudizio dei consumatori, espresso a mezzo di apposite cartoline che i ristoratori consegnavano ai loro avventori alla fine del pasto e fu lanciato con un eccezionale pubblicità in Piemonte, Liguria e Lombardia. Mille manifesti, migliaia di depliants, centomila manifestini distribuiti agli automobilisti in transito sulle autostrade.

I sei finalisti che compresero da subito l’importanza di tale evento furono: da Felicin di Monforte, Dell’Angelo di La Morra, Italia di Mango, Corona Grossa di Cortemilia, Diana di Diano d’Alba e Bellavista di Bossolasco.

Vittorioso fu il Ristorante Corona Grossa di Cortemilia.

Per ricordare questo straordinario evento che ha anticipato la realtà enogastronomica del territorio di Langa, domenica 12 febbraio la Famja Albeisa ha voluto rievocare questo spezzone di storia presso i locali dell’Apro di San Cassiano con gli allievi dell’Istituto coadiuvati dagli insegnanti riproponendo quel famoso menu.

Sono stati presentati quindi i funghi trifolati, le “grive”, la fonduta con tartufi neri, tajarin al sugo, faraona in salmì su crema di patate, tume, torta di nocciole e frutta accompagnati da Grignolino d’Asti e Brachetto d’Acqui (Bersano Vini di Nizza Monferrato), Dolcetto d’Alba (Drocco Luigi di Alba), Nebbiolo d’Alba d’Alba “Valmaggiore” di Vezza d’Alba (Cantina del Nebbiolo di Vezza d’Alba), Barolo Riserva 2013 (Azienda Vitivinicola Piazzo di Alba).

"Questi tesori culinari e molti altri ancora - dice Gigi Cabutto - sono contenuti in una grande opera edita dalla Famija Albeisa che si chiama 'Il Grande Libro della Cucina Albese' ormai esaurito e vorremmo poterlo rivedere e ristampare per quanti hanno a cuore le nostre tradizioni".

I.P.