Attualità - 16 febbraio 2023, 16:00

Porta a porta a Savona, assessore Pasquali: "Non ci sono ritardi". Consigliere Orsi: "Non si sa ancora cosa si intende per migliorie del servizio"

Interpellanza della minoranza sulle tempistiche: "Nel momento in cui si parla di non prima del 2024, c'è però una differenza tra gennaio e dicembre"

"Non c'è alcun ritardo, tutto si sta svolgendo come iter di gara".

Così l'assessore Barbara Pasquali in risposta all'interpellanza esposta a nome della minoranza dal capogruppo di PensieroLibero.zero Fabio Orsi sulle tempistiche legate al passaggio alla futura raccolta porta a porta e i passaggi che sta effettuando la newco, Sea-s che subentrerà al 49% ad Ata.

"Il cronoprogramma è ben delineato e prevede un tempo minimo di 6 mesi per la formazione, tutti i servizi che saranno migliorativi e che riguarderanno la stagione estiva dovranno essere concordati con l'aggiudicatario" ha proseguito l'assessore.

"Se il comune è pronto mi fa piacere, credo che però bisogna avere un'idea delle tempistiche - ha risposto Orsi - Nel momento in cui si parla di non prima del 2024, c'è però una differenza tra gennaio e dicembre. Non si sa ancora cosa si intenderà sulle migliorie del servizio".

Il servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti infatti, come aveva specificato l'assessore, dovrebbe partire, tempi tecnici ed informative ai cittadini permettendo, all'inizio del 2024.

Lo scorso ottobre il Tar aveva rigettato il ricorso di Iren/Sat definito inammissibile contro l'esito della gara per l'ingresso al 49% in Ata della New-Co Sea-s Srl. Nella prima udienza al Tribunale Amministrativo della Liguria erano stati contrapposti il comune e l'associazione temporanea di impresa composta dalle due società che avevano presentato ricorso chiedendo la sospensiva del bando per la futura gestione della raccolta porta a porta dei rifiuti che vedeva al primo posto il raggruppamento temporanea d'impresa composto da Egea, Idealservice e Dock Lanterna.

IL FUTURO SERVIZIO DI RACCOLTA PORTA A PORTA

Nel dicembre del 2020 nella prima commissione consiliare in comune era stato presentato il piano industriale da Contarina, società creatrice dello stesso ed era stato spiegato che Savona verrà divisa in due fasce che vanno dal centro urbano alla zona litoranea (da Zinola a Legino con l'inserimento di Lavagnola) passando per la zona standard (periferia del comune).

Per quanto riguarda il conferimento del secco non riciclabile nel centro urbano/litoranea le mastelle (da 30 litri) verranno ritirate due volte alla settimana e nelle zone a bassa densità i bidoni (da 120 litri) ogni 15 giorni; l'organico ogni 3 volte alla settimana nel centro/litoranea nelle mastelle da 25 litri, due volte alla settimana nelle zone a bassa densità; la plastica e i metalli 3 volte alla settimana in centro/litoranea, una volta a settimana nelle zone a bassa densità; la carta 2 volte alla settimana in centro/litoranea, ogni 15 giorni nelle zone a bassa densità; il vegetale una volta a settimana (ogni 15 giorni da novembre a marzo) nei bidoni da 120 e 240 litri sia nel centro urbano/litoranea che nelle zone a bassa densità. La raccolta del vetro non verrà invece coinvolta nel porta a porta ma continueranno ad esserci le "campane" stradali.

7 milioni e 673 mila euro saranno investiti per i nuovi mezzi e la sistemazione di quelli già presenti: verranno acquistati mezzi rimorchio di grandi dimensioni (che eseguiranno il trasporto) e semi rimorchio che svolgeranno la raccolta. Inoltre saranno presenti nel centro urbano degli "ecobus" che effettueranno brevi fermate a orari stabiliti e raccoglieranno due tipologie differenti di rifiuto alla volta. Il cittadino potrà andare al punto fisso stabilito e consegnare l'apposito sacchetto o contenitore direttamente all'operatore. Saranno previste 5 linee di servizio con circa 20 fermate.

Nel piano industriale è compresa la pulizia dei mercati, il servizio raccolta rifiuti urbani pericolosi, il ritiro a domicilio degli ingombranti, il servizio vuotamento cestini e il mantenimento del decoro centro urbano (non saranno presenti i cassonetti stradali), il netturbino di quartiere (che avrà lo scopo di prelevare i rifiuti abbandonati sia sulle strade che sulle rive dei fiumi), lo spazzamento meccanizzato, il lavaggio stradale, la pulizia delle spiagge, il servizio di raccolta presso le utenze non domestiche area Darsena e il servizio pulizia aggiuntivo nella zona balneare. 1 milione e 373 mila euro sono stati stanziati per il nuovo centro di raccolta e stazione di travaso di via Molinero a Legino che sarà aperto dal lunedì al venerdì per 6 ore al giorno, 8 ore al sabato. Ipotesi questa a più riprese smentita seccamente dal sindaco Russo che lavorerà per un'altra collocazione.

Per ogni informazione e consegna verrà inoltre aperto un ecosportello in piazza del Popolo, un contact center di base, uno sportello on line e sarà presente un distributore automatico di sacchetti. L'obiettivo del porta a porta sarà arrivare entro un anno al 75% di conferimento dei rifiuti (attualmente a Savona si attesta al 42/44%).

I lavoratori invece passeranno dagli attuali 114 a 157, 43 in più (130 operai, 26 impiegati, 1 dirigente). Prima dell'avvio del servizio verrà effettuata un'ampia informazione ai cittadini (anche nelle scuole) che al momento pagano circa 218 euro di Tari, con il porta a porta pagheranno invece dal 2023 circa 262 euro, con un aumento di circa il 6-10%. Comunque i cittadini in futuro pagheranno poi in base a quanti rifiuti produrranno.

La durata della concessione sarà di 15 anni e la gara ha avuto un importo complessivo di 210 milioni di euro (circa 12 milioni e 450mila il primo anno, poi 14 milioni 112 mila all'anno). E' stato previsto che la produzione di indifferenziata passi da 97 kg ad abitante dal 2023 ai 70.5 kg al 2036.

Per il primo anno comunque il servizio porta a porta e l'attuale sistema tradizionale di conferimento andranno a braccetto per fare abituare i savonesi a cui verranno consegnati i mastelli con microchip che saranno depositati all'ingresso dei portoni e che saranno così tracciabili per capire effettivamente quanto i cittadini producono. Come emerso dalla sentenza del Tar Egea Ambiente avrebbe proposto un servizio di raccolta differenziata per la fascia litoranea non già a porta a porta, come richiesto, ma in strada e mediante contenitori stazionari ed informatizzati. Proposta questa che aveva trovato l'opposizione in uno dei motivi aggiunti da parte di Iren/Sat.

“Il piano industriale posto a base di gara prevede l’applicazione a tappeto del modello di raccolta domiciliare [porta a porta, n.d.r.] su tutto il territorio della Città con alcuni distinguo territoriali di attrezzature e di frequenze di passaggio. Dichiarando sin d’ora la disponibilità del RTI a sviluppare tale modello posto a base di gara, si è ritenuto possibile migliorarlo grazie alla progettazione di servizi plasmati su singole aree e quartieri della Città che presentano caratteristiche molto diverse tra di loro e che quindi non si prestano ad una applicazione tout court di un unico modello su tutto il territorio” avevano detto da Egea Ambiente. Il porta a porta però, secondo il comune, sarà previsto per tutta la città.