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Attualità | 09 febbraio 2023, 14:25

Decesso in Tpl Linea, autobus non usciranno dal deposito se guasti: stop allo sciopero, il servizio riprende alle 17

Trovato un accordo tra i sindacati e l'azienda in Prefettura. I dipendenti doneranno la giornata di lavoro alla famiglia di Stefano Macciò

Decesso in Tpl Linea, autobus non usciranno dal deposito se guasti: stop allo sciopero, il servizio riprende alle 17

Via libera ad un protocollo per la gestione dei mezzi aziendali con i lavoratori che dovranno segnalare quali autobus potranno circolare e quali dovranno rimanere in deposito perchè guasti.

Questo lo sviluppo che è emerso a seguito dell'incontro in Prefettura tra le organizzazioni sindacali, l'rsu aziendale, la presidente di Tpl Linea Simona Sacone e il Prefetto Enrico Gullotti a qualche ora dal tragico decesso nel deposito di via Valletta San Cristoforo a Savona del capo officina 53enne Stefano Macciò, che ha perso la vita schiacciato in mezzo a due mezzi.

"L'azienda farà un ordine di servizio nel quale verrà specificato che se un mezzo ha un problema non deve uscire dal deposito ed è  tassativo che possano uscire solo gli autobus in ordine per viaggiare - ha spiegato Simone Turcotto, segretario Filt Cgil - è stata inoltre calendarizzata una delle riunioni per rimodulare il servizio dell'officina".

Lo sciopero di 24 ore del trasporto pubblico locale quindi proclamato ieri dalle organizzazioni sindacali si interromperà e il servizio riprenderà dalle 17.00.

L'azienda comunque non tratterrà la giornata di sciopero ai lavoratori e i dipendenti hanno già chiesto di poterla donare alla famiglia di Macciò.

"Dovrebbe essere la norma e non l’eccezione. Non dovrebbe servire la morte di un lavoratore, uno sciopero, un presidio e un incontro con il Prefetto per maturare questo semplice concetto Prima viene la salute e la sicurezza dei lavoratori e poi il resto - spiegano dalla Cgil di Savona e dalla Filt - Fermare i mezzi se non sono a norma è la sacrosanta richiesta che le Organizzazioni Sindacali , la Rsu e i lavoratori chiedono con forza all’azienda da diverso tempo insieme alle richieste di potenziamento di tutti i temi legati alla salute e sicurezza in azienda".

"Lo diciamo da tempo, troppo, in Tpl come nel resto della Provincia di Savona. Ora il vaso è colmo. Continuiamo ad essere fortemente preoccupati dalla situazione in Provincia di Savona perché non vediamo nessuna azione concreta da parte degli Enti preposti alle ispezioni , ai controlli e alla prevenzione sul potenziamento degli organici, ne discutiamo e lo denunciamo da almeno una decina di anni, e ogni volta le risposte non arrivano - continuano dal sindacato - E’ necessario che le Istituzioni Locali insieme alle Organizzazioni Sindacali pretendano dal Governo e dalla Regione più investimenti in personale. Il resto sono solo parole buttate all’aria. Così come stridono le dichiarazioni del Presidente della Regione Liguria rispetto all’importanza di investire sulla sicurezza nei luoghi di lavoro , ma poi in concreto si sta facendo l’opposto – in Asl 2 manca il medico specialista della medicina del lavoro da oltre 8 mesi e sul trasporto pubblico locale dove le risorse regionali verso la Provincia di Savona sono ridotte all’osso in termini di rimborsi chilometrici. La Liguria continua ad essere la Regione con il tasso più alto di denunce di malattie professionali , di infortuni e purtroppo di morti. Non è più accettabile".

“In attesa che la magistratura chiarisca le cause di quanto accaduto ieri sera, abbiamo lamentato la cronica mancanza di investimenti da parte dell’azienda in prevenzione e sicurezza, la presenza di pochi mezzi e troppo datati, di una manutenzione mai preventiva – hanno commentato Cgil Cisl e Uil unitariamente  – La Prefettura ha accolto la nostra richiesta di aprire un tavolo con Comune e Provincia, così come l’Azienda ha accettato un confronto risolutivo sul tema della manutenzione, così come di diffondere immediatamente un ordine di servizio che imponga a tutti gli autisti che si trovino di fronte al minimo segnale di pericolo del mezzo di fermarsi: abbiamo sempre fatto buon viso a cattivo gioco sulla scarsità dei mezzi e sul venire incontro alle esigenze dei cittadini, ma non tolleriamo altri compromessi sulla sicurezza a bordo” concludono. Allo stesso tempo i sindacati chiedono alla Regione Liguria di implementare i fondi a sostegno del trasporto pubblico locale nel savonese che a livello di chilometraggio è quello meno sostenuto a livello ligure. Su proposta dei sindacati e con l’assenso dell’Azienda, la mancata retribuzione dovuta allo sciopero di oggi verrà interamente devoluta alla famiglia di Stefano Macciò, a cui il sindacato intero rivolge le più sentite condoglianze.

"Siamo riusciti ad arrivare ad un verbale di accordo sulla gestione della sicurezza all'interno dell'azienda e dei mezzi aziendali - ha detto il rappresentante dell'rsu Giovanni Battista Sirombra - I lavoratori tramite un comunicato di servizio dovranno prestare attenzione ai livelli di sicurezza, potranno fermare il veicolo in caso di problematiche".

"A tutto il personale interessato - si legge nell'ordine di servizio aziendale - a seguito dell'accordo stipulato in data 9 febbraio 2023 in Prefettura, si precisa che in caso il conducente di esercizio ravvisi anomalie (ad esempio accensione di spia rossa) tale da rendere potenzialmente insicura la circolazione di un veicolo, con riguardo anche agli organi principali (freni, sterzo e pneumatici), il veicolo verrà fermato in attesa delle occorrenti verifiche manutentive". 

Luciano Parodi

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