Attualità - 08 febbraio 2023, 09:57

Furia Blanco, la condanna dalla politica, Toti: "Nessuno tocchi i fiori di Sanremo"

Il vicepresidente Piana: “Un gesto che arriva in un periodo in cui le speculazioni sui prezzi e le difficoltà congiunturali appesantiscono i floricoltori”

Il gesto compiuto ieri sera da Blanco sul palco dell’Ariston durante la serata inaugurale del Festival di Sanremo non è piaciuto a nessuno. 

In queste ore sono in molti ad attaccare il cantante. A metà esibizione il vincitore di Sanremo 2022 ha iniziato a distruggere gli arredi floreali sul palco a causa di alcuni problemi tecnici.

"Caro Blanco, dietro alla scenografia di fiori che ieri sera hai distrutto con leggerezza ci sono la storia di una città intera e l'intenso lavoro dei nostri floricoltori - dice il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti rivolgendosi direttamente al cantante - Per questo ti voglio invitare personalmente a visitare le nostre serre per vedere con i tuoi occhi lo straordinario impegno e l’eccellenza dei professionisti che portano avanti una tradizione che è diventata patrimonio internazionale e fa parte del DNA della Liguria e di Sanremo, proprio come il Festival. È il migliore esempio che puoi dare a tutti i ragazzi che ti seguono e amano la tua musica. Alla tua età a volte si fanno degli sbagli ma si può sempre recuperare e anche dagli errori... può nascere un fiore".

“Non mi sentivo in cuffia, non sentivo la voce”, ha detto Blanco al termine della sua esecuzione sul palco dell'Ariston interrotta per problemi tecnici.

“Fuoriprogramma, scatti umorali o show per catturare l'attenzione non possono ledere la dignità del lavoro dell'uomo e quella sacralità che connota da sempre i fiori di Sanremo: solo chi è coinvolto in agricoltura sa quanta manodopera e quanti sacrifici stanno dietro ad un palco immerso di fiori, in una città che del fiore ha fatto il suo emblema, la sua storia e la sua tradizione - aggiunge il vicepresidente della Regione Liguria e assessore con delega all’Agricoltura Alessandro Piana - Un gesto che arriva in un periodo in cui le speculazioni sui prezzi e le difficoltà congiunturali appesantiscono i floricoltori, con costi di produzione più che raddoppiati, ma in cui i nostri imprenditori hanno dimostrato tenacia e forza per portare avanti il made in Liguria, senza trascurare il lavoro di chi allestisce e prepara le scenografie – continua il vicepresidente - Mi unisco quindi alla contestazione immediata sorta ieri sera da parte del pubblico del teatro: dato che sostengo i giovani e amo la musica, tanto più non posso che sottolineare come a prendere a calci i fiori sul palco di Sanremo sia un atto da condannare con forza. Si rifletta su questo affronto ad una delle più importanti eccellenze della Liguria: lo spettacolo sia pure ribelle, di protesta, ma costruttivo, mai esclusivamente negativo".

"Non mi va di sfruttare in negativo l’enorme audìence del Festival della mia città - commenta il senatore Gianni Berrino - Non mi stupisco per le sue stranezze, ne per la ricerca spasmodica di visibilità dei cantanti, più o meno famosi. Amo il rock e di chitarre e casse distrutte nei concerti, ne ho pieni gli occhi e le orecchie. Ma anche al “Tutto quanto fa spettacolo”, c’è un limite. 

Sanremo è la città dei fiori e delle canzoni. Vedere i fiori presi a calci e distrutti sul palco da Blanco mi ha dato profondamente fastidio, mi ha fatto profondamente girare gli attributi. Per i sanremesi i fiori rappresentano il sudore di bisnonni, nonni e genitori, rappresentano l’orgoglio territoriale. Sono parte di noi. Vederli prendere a calci sul palcoscenico, proprio sul palco dell’Ariston dove una volta regnavano indisturbati, è’ uno sfregio alla città, alla sua storia, alla sua identità e operosità!  Male, male, molto male.

Ps. la prossima volta spero di essere io a non sentire (lui) e non lui (a non sentire se stesso)".

Duro il commento anche di Coldiretti che, attraverso le voci Gianluca Boeri Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale, dice:

"I fiori di Sanremo non solo il simbolo del Festival, ma dell’intera città, della provincia di Imperia e della Liguria, di cui sono negli anni diventati vessillo nel mondo. Vederli presi a calci, distrutti e calpestati senza alcun rispetto né per i fiori stessi né, tantomeno, per la filiera, gli operatori e il duro lavoro che c’è dietro quelle composizioni è inammissibile, inaccettabile. Ancora di più sul palco dell’Ariston, davanti a milioni di spettatori attoniti.

Di chitarre e casse mandate in frantumi durante le esibizioni è piena la storia della musica, ma qui non si parla più di spettacolo: è questione di rispetto, che in questo caso è mancato totalmente. “La settimana del Festival di Sanremo rappresenta da sempre un momento importantissimo per i liguri e per gli italiani tutti – continuano Boeri e Rivarossa – e renderla teatro di uno scempio simile non è ammissibile. Disapproviamo fortemente il gesto di Blanco, perché irrispettoso anche nei confronti del duro lavoro delle nostre imprese e della filiera. I fiori sono simboli di pace, amore e bellezza, non di distruzione. Sanremo è la città dei fiori per antonomasia, e proprio i fiori sono ambasciatori nel mondo di una Liguria che ieri sera, in quel particolare frangente, non ha ricevuto il rispetto che un settore come quello florovivaistico, comparto storico della nostra regione, e il territorio che rappresenta meritano.

Filiera cardine dell’economia agricola regionale – concentrato per il 95% tra le province di Imperia e Savona – oltre che di quella nazionale, il settore florovivaistico da ormai più di un anno è purtroppo vittima dell’impatto della crisi, che continuano a mettere sotto pressione il settore con gli aumenti dei costi di produzione, arrivando a toccare anche un +95% dei costi per piante e sementi e un vero e proprio allarme rosso per i vivai travolti dai rincari dell’energia. “Oggi più che mai, e soprattutto di fronte a gesti come questo – concludono – è essenziale sostenere il settore florovivaistico nostrano, da sempre fiore all’occhiello della nostra economia nonostante l’importante impatto dei rincari. Disapproviamo il gesto irrispettoso del cantante e, in questo frangente, rinnoviamo ancora una volta il nostro invito ai consumatori adacquistare sempre prodotti locali, per avere un fiore fresco e di qualità, oltre che per sostenere il settore”.

 

Redazione