Attualità - 03 febbraio 2023, 11:49

"No alle fiabe nei bar", scoppia la polemica ad Altare. Il sindaco: "Strumentalizzazione politica, non vietiamo niente, ci sono luoghi più idonei"

"Iniziative lodevoli che vanno regolamentate. Perché nessuno parla del doposcuola? Forse non fa comodo", replica il primo cittadino Briano

Foto Google Maps

"Ad Altare non si possono leggere le fiabe nei bar". La polemica è divampata nei giorni scorsi dopo la convocazione dei commercianti in comune. Questa mattina è diventata di dominio nazionale quando una troupe della trasmissione Mediaset "Mattino Cinque" si è recata nei locali altaresi per approfondire l'argomento. 

"Potevano anche contattarci per sentire la nostra replica. Comunque, - commenta il sindaco Roberto Briano - noi non vietiamo niente a nessuno. Sono iniziative lodevoli per i bambini che però vanno regolamentate. Abbiamo convocato gli esercenti presso l'ufficio commercio, alla presenza di una consulente esterna, per spiegare cosa possono fare e cosa no. C'è una normativa regionale da rispettare". 

L'oggetto del contendere sarebbero alcune attività da parte di genitori, la lettura di fiabe appunto, ma anche esercitazioni di pittura e merende, organizzate nei bar o sala giochi senza informare il comune. 

"Ci sono luoghi più idonei per promuovere tali eventi, come la biblioteca e la scuola. Abbiamo promosso dei bandi che consentono di svolgere gratuitamente queste attività se fate volontariamente, oppure versando 10 euro all'ora al comune se organizzate a scopo di lucro", aggiunge il primo cittadino. 

"Oramai ogni occasione è diventata buona per attaccare la maggioranza. E' diventato uno scontro tra una parte del commercio e l'amministrazione comunale. Siamo stati criticati anche per i finanziamenti ottenuti per i danni alluvionali del 2021. Ovviamente noi non siamo contro i commercianti, anzi, siamo ben disponibili ad aiutarli, ma in modo serio e onesto". 

"La questione fiabe è stata strumentalizzata politicamente. Perché non hanno parlato del doposcuola organizzato per gli alunni dell'istituto secondario di primo grado? Un'iniziativa promossa dal comune grazie all'apporto di alcune maestre volontarie, che ringrazio sentitamente. Questa cosa è caduta nei meandri perché non fa comodo", attacca il primo cittadino.