Economia - 25 gennaio 2023, 07:00

Marketing e Generazione Z: la sfida per i brand

Nuovi consumatori si affacciano nel panorama mondiale, con esigenze diverse e un diverso modo di comunicare

Nuovi consumatori si affacciano nel panorama mondiale, con esigenze diverse e un diverso modo di comunicare. Al marketing il compito di conquistarli.

Le nuove generazioni hanno portato una ventata di cambiamento nel modo di socializzare e di comunicare. Una mutazione che non si è limitata ai social network, ma al loro intero mondo - online e offline - costringendolo a un rinnovo di linguaggi e temi, condizione essenziale per poter stabilire un contatto.

È dunque solo così che il mercato potrà conquistare questa fetta di consumatori già imponente, ma che si prospetta avrà una rapida crescita entro la fine di questo decennio.

Non si tratta solo di “parlare la lingua dei giovani”, ma si tratta di una vera e propria rivoluzione di ideali e convinzioni, anche rispetto alle generazioni più vicine in termini di età.

Stiamo parlando soprattutto della Generazione Z, quella dei nati fra il 1997 e il 2012, che ha precise preferenze e sceglie di non accontentarsi di messaggi patinati che cercano di conquistare la più grande fetta di pubblico possibile. Sono giovani determinati, con gusti chiari e idee precise, che preferiscono l’autenticità alla finzione, l’inclusività all’esclusività, la collaborazione alla passività e la fluidità rispetto alla rigidità.

Perni importanti attorno ai quali i brand dovranno quindi lavorare sodo per la conquista di questi nuovi ed esigenti clienti, il cui potere di acquisto si aggirerà attorno ai 33 trilioni di dollari entro il 2030. Il che si traduce in un obiettivo primario per i diversi marchi che intendono proporre prodotti e servizi ai giovani adulti di domani.

Le possibilità per farlo sono parecchie e c’è chi ha già iniziato a mettersi avanti. Per capire a fondo una generazione nata e cresciuta all’interno del web, non c’è miglior strumento che la stessa informatica, e i brand di casinò online lo hanno capito immediatamente, mettendosi all’opera per cercare di intercettare questa frangia di utenti nativi digitali.

Già, perché ogni singola azione che compiamo - e, addirittura, quelle che non compiamo - nel corso della nostra permanenza online può dire moltissimo sui nostri gusti e sulle nostre preferenze e può essere utilizzata per creare un profilo dettagliato di ogni singolo utente. Una raccolta ed elaborazione di dati, a partire da quelli più basici come quelli anagrafici, per arrivare a quelli più impliciti, come i carrelli semi-pieni che abbandoniamo nel corso di un acquisto su un e-commerce, per finire con il numero di minuti che destiniamo a esaminare una determinata pagina web o persino la posizione in cui puntiamo il cursore del mouse nel corso delle nostre navigazioni.

E, una volta determinato un profilo sufficientemente preciso, il brand sarà in grado di ideare soluzioni ad hoc per il singolo utente o per gruppi di utenti con gusti affini, come quelle riportate in questa pagina e relative alle diverse proposte studiate da varie piattaforme di gioco. Un metodo che permette ai marchi di raggiungere target precisi a cui offrire promozioni e soluzioni adeguate alle relative esigenze.

Addio quindi alle soluzioni virali, che verranno sostituite da quelle che mettono in primo piano la rilevanza.

Niente più comunicazioni a senso unico. Partecipazione e interazione caratterizzeranno il mercato di domani.

Sono questi, infatti, i pilastri fondamentali pere entrare in contatto con le nuove generazioni e costruire quel senso di community per loro imprescindibile e alimentato, negli ultimi anni, dalla crescita del live streaming.

È stato quest’ultimo fenomeno, infatti, a dare spazio alla democratizzazione della produzione dei contenuti, grazie a semplici strumenti come una webcam e una connessione internet, che hanno concesso agli utenti una maggiore libertà di espressione e una maggiore partecipazione diretta del pubblico.