Attualità - 18 gennaio 2023, 12:33

Andora, le associazioni di consumatori chiedono a Rivieracqua un cambio nella distribuzione: "Serve un gesto di serietà"

La richiesta di una diversa distribuzione: "450 metri cubi d'acqua sono il fabbisogno delle famiglie per sole 8 ore". L'appello quindi per un incontro con cittadini e Amministrazione

"Un gesto di serietà" nei confronti delle famiglie andoresi colpite dal problema relativo all'acqua salata dai rubinetti, che vada oltre la fornitura già prevista di bottiglie d'acqua potabile.

E' la richiesta che giunge al presidente di Rivieracqua Mangiante da parte delle associazioni Assoutenti e Onda Ligure assieme al Comitato Acqua - Cara Bolletta all'azienda che gestisce la rete idrica nel comune di Andora, dov'è stata prevista la distribuzione di circa 300.000 bottiglie da 1,5 litri per un totale di circa 450 metri cubi di acqua finanziate con i 70mila euro messi a disposizione dalla Regione Liguria.

"Chiediamo un comportamento consono a quello che avrebbe fatto lui nella veste di sindaco con i suoi concittadini lavagnesi se fosse capitato loro di ricevere analogo dono" scrivono in una lettera il presidente di Assoutenti Furio Truzzi, la presidente di Onda Ligure Consumo & Ambiente Valeria Muzio e Sabrina Grassa del Comitato Acqua – Cara Bolletta.

"La nostra proposta - spiegano - è quella di metterle a disposizione, su domanda degli utenti, a partire dalle comunità anche quelle più fragili (residenze protette, asili, scuole, mense diocesane, croce rossa). Una proposta fatta nella massima collaborazione per chiudere, con un atto di bene nei confronti di chi ha meno e sollevando anche per breve tempo l'intervento a favore di molti andoresi da parte del Comune, una brutta pagina di mala gestione della crisi idrica da parte di Rivieracqua".

"Al presidente Mangiante chiediamo inoltre di aprire al più presto un dialogo sincero incontrando congiuntamente il comune di Andora, che ringraziamo anche per aver dato, in questa occasione, la disponibilità dei propri locali e aver sottolineato per bocca del suo Sindaco l'assoluta inadeguatezza dei ristori agli utenti per i disagi e i danni patiti - aggiungono Truzzi, Muzio e Grassa - Un dialogo che non può non partire dal tentativo di evitare dispendiose cause legali per quanto avvenuto a migliaia di utenti e soprattutto che scaturisca dalla volontà di agire all'unisono nella massima trasparenza con la popolazione, con lo scopo di assicurare una stagione turistica che, senza la certezza degli interventi necessari, rischia di essere compromessa nonostante il miglioramento recente della qualità dell'acqua".

"Qualità che vorremmo venisse al più presto acclarata dalle analisi ufficiali che la società Rivieracqua fa o richiede agli enti preposti e che chiediamo di conoscere nel rispetto di un diritto di cittadinanza e non di sudditanza" concludono.

Redazione