Si svolgeranno a Londra, in forma privata, i funerali di Gianluca Vialli, che si è spento nella giornata di ieri, all'età 58 anni, dopo una lunga lotta contro il tumore al pancreas che lo aveva colpito.
A darne notizia sono le agenzie di stampa. La data in cui si svolgeranno le esequie non è ancora trapelata, anche se potrebbe essere già lunedì 9 gennaio. Certo è che la volontà della famiglia sia quella di poter dare l'ultimo saluto all'ex calciatore lontano dai riflettori.
Secondo quanto riportato dal "Gazzetta dello Sport", nei prossimi mesi potrebbe essere organizzata a Cremona una cerimonia pubblica in suo ricordo, città natale del campione e luogo in cui ha iniziato il percorso sportivo che lo ha reso uno dei più grandi giocatori del calcio italiano.
Il presidente blucerchiato Marco Lanna, ex compagno di squadra ai tempi dello scudetto con la Sampdoria, ha lanciato una proposta per ricordare Vialli: "Mi piacerebbe fare un trofeo con Chelsea, Sampdoria, Cremonese e Juventus in sua memoria: il trofeo Luca Vialli, il cui ricavato andrà in beneficenza. Mi piacerebbe poterlo realizzare, insieme a qualche altra iniziativa. Era un campione trasversale e tutti gli appassionati di calcio lo hanno apprezzato a prescindere dalla maglia indossata".
Oltre la tecnica, oltre ai colori, infatti, Vialli ha sempre mostrato una grandezza al di là del comune: durante una chiacchierata con Alessandro Cattelan della serie Netflix "Una semplice domanda", il calciatore aveva raccontato i suoi timori nel lasciare le figlie troppo presto, e quello che secondo lui è il segreto della felicità:
"Io sono convinto che i nostri figli seguano il nostro esempio più che le nostre parole. Quindi credo di aver meno tempo per essere da esempio ora che so che non morirò di vecchiaia. Spero di vivere il più a lungo possibile, però mi sento molto più fragile di prima e ogni comportamento mi porta a fare questo ragionamento, cioè: 'È la cosa giusta che sto mostrando alle mie figlie?'. In questo senso, cerco di essere un esempio positivo, cerco di insegnare loro che la felicità dipende dalla prospettiva attraverso la quale tu guardi la vita. Cerco di spiegare loro che non devi darti delle arie, devi ascoltare di più e parlare di meno, migliorarti ogni giorno, devi ridere spesso e aiutare gli altri. Secondo me, questo è un po’ il segreto della felicità. Soprattutto cerco di fare in modo che abbiano l’opportunità di trovare la loro vocazione. Mi sono reso conto che non vale la pena perdere tempo a fare delle stronzate, fai le cose che ti piacciono e il resto no. Non c'è tempo".