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Eventi | 05 gennaio 2023, 08:36

Vado Ligure: a Villa Groppallo la conferenza "Un sano e sincero artista moderno", la pittura di Raffaele Collina tra le due guerre

Appuntamento fissato per domenica 8 gennaio alle ore 16

Vado Ligure: a Villa Groppallo la conferenza "Un sano e sincero artista moderno", la pittura di Raffaele Collina tra le due guerre

In occasione del finissage della mostra antologica su Raffaele Collina, prorogata sino a domenica 8 gennaio, alle ore 16 il Museo Arturo Martini di Vado Ligure ospiterà nella Sala Conferenze di Villa Groppallo la conferenza della storica dell’arte Giulia Fusconi "Un sano e sincero artista moderno".

La pittura di Raffaele Collina tra le due guerre. La conferenza si pone come ultimo evento di approfondimento della mostra Raffaele Collina (1899-1968) curata da Carla Bracco, Magda Tassinari e Donatella Ventura, organizzata dall’Associazione Lino Berzoini con il contributo del comune di Vado Ligure e della Fondazione De Mari e con il patrocinio di Regione Liguria e comune di Savona.

Il catalogo, edito da Sagep Editori, comprende oltre a saggi delle curatrici anche lo specifico contributo di Giulia Fusconi sulla pittura del periodo tra le due guerre.

Raffaele Collina, romagnolo di nascita (Faenza 1899) e vadese di adozione, incontra nel 1921 a Vado Ligure lo scultore Arturo Martini, che lo conduce verso una moderna visione dell’arte. Altro polo di riferimento per Collina sarà il pittore torinese Felice Carena, da cui accoglie una pittura dalle forme semplificate, ricca di materia cromatica,che guarda alle avanguardie francesi, ma anche alla pittura italiana del ‘500 e ‘600. Dopo il 1930 Collina si accosta al movimento milanese Il Novecento Italiano, fautore di un ritorno all’ordine, alla tradizione dell’arte italiana, in chiave semplificata, monumentale e idealizzata. Collina, tuttavia, non rinuncia a una pittura dalla calda umanità, insita nel suo solare temperamento di romagnolo, sia nella rappresentazione della figura umana, soprattutto femminile (La donna del marinaio, 1932), che del paesaggio. La prova più impegnativa, che corona questo percorso, sono le decorazioni ad affresco di due sale del comune di Savona (1935-’37), con vedute di Savona antica e di Savona moderna. Nel secondo ciclo il pittore è in grado di restituire con grande fedeltà topografica porzioni della città portuale, trasfigurandole attraverso luci rosate e toni azzurrini in visioni cristalline, quasi fiabesche, di marca neoquattrocentesca (si pensi a Pier della Francesca), dove tutto è silenzio e pace. Dopo questa impresa, inizia il suo graduale allontanamento dalle poetiche del Novecento Italiano (da tempo entrato in crisi) e il suo orientarsi verso un linguaggio di marca post-impressionista, che caratterizzerà la sua pittura anche nel ventennio postbellico. 

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