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Attualità | 29 dicembre 2022, 14:33

Beigua, nuovo ricorso al Consiglio di Stato per effettuare le ricerche minerarie nell'area protetta

La compagnia mineraria fa il terzo ricorso dopo averne persi due, il presidente del parco del Beigua Daniele Buschiazzo: "La vicenda giudiziaria si trascina dal 2015 e continua a impegnare ingenti risorse del Parco che potrebbero essere usate meglio"

Beigua, nuovo ricorso al Consiglio di Stato per effettuare le ricerche minerarie nell'area protetta

Prosegue il tira e molla sulla possibile apertura di attività minerarie nella zona del Beigua. Non avendo finora avuto esiti favorevoli, la CET – Compagnia Europea per il Titanio torna alla carica presentando un ennesimo ricorso (il terzo). Questa volta si rivolge al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR Liguria dello scorso maggio, che di fatto ha confermato il divieto di effettuare ricerche minerarie nell’area del Monte Tarinè.

A tale proposito l'ente Parco del Beigua commenta "La vicenda giudiziaria si trascina dal 2015 e continua a impegnare ingenti risorse del Parco del Beigua. Risorse che vorremmo impiegare per favorire lo sviluppo turistico del territorio, ma che dobbiamo invece usare per proteggerne l’elevata qualità ambientale dell’area e di conseguenza la qualità di vita delle persone che ci vivono. Non a caso qui insistono un’area protetta, la più grande della Liguria, un Geoparco riconosciuto dall’UNESCO e diverse ZSC – zone speciali di conservazione"

"Il ricorso al Consiglio di Stato non giunge certo inatteso – dice Daniele Buschiazzo, Presidente dell’Ente - Il Parco del Beigua e tutte le sue comunità faranno valere le proprie ragioni come hanno sempre fatto. Ci aspettiamo che si costruisca anche la Regione Liguria assieme a noi.

Non possiamo però fare a meno di rilevare il fatto che un territorio riconosciuto dall'UNESCO sia sotto questa spada di Damocle dal 1976. Sarebbe bene una volta per tutte mettere la parola fine su questa vicenda che ci fa disperdere risorse che potrebbero essere utili per il nostro territorio. Tanto più in un momento in cui la zona infetta dalla Peste Suina è estesa su tutto il Parco da ormai un anno, creando notevoli problemi a tutte quelle attività che contribuiscono a mantenere il nostro territorio."

Redazione

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