Cambiare prospettiva, vedendo la sospensione da scuola non come una semplice punizione ma come un'opportunità da sfruttare per riflettere sull'errore commesso e conoscere, anzi, quei modi coi quali il tempo può essere utilizzato per aiutare chi ne ha bisogno.
Questo il concetto alla base del progetto avviato dalla Consulta del Volontariato di Finale insieme all'istituto superiore "Migliorini-Da Vinci" che prevede, attraverso una convenzione, come gli studenti colpiti dalla sospensione disciplinare svolgano attività presso le associazioni aderenti all'iniziativa, la quale parte dalla possibilità offerta dallo "Statuto degli Studenti e delle Studentesse" e recepito dal regolamento della scuola finalese di convertire le sanzioni disciplinari che prevedono l'allontanamento dalla scuola in attività a favore della comunità scolastica.
Concetto, quest'ultimo, allargato al contesto territoriale e, quindi, alla comunità cittadina che nel finalese può vantare diverse realtà dedicate al volontariato, dando così modo allo studente di confrontarvisi migliorando anche il proprio voto di condotta.
Lo scorso mercoledì 21, dopo alcune settimane dal suo avvio, ha visto il primo incontro degli attori coinvolti per un punto della situazione: "Questo progetto è nato per coinvolgere i ragazzi senza lasciarli a casa davanti a uno schermo e metterli a conoscenza, come già fatto coi progetti nel passato, di quello che è il mondo del volontariato - spiega il presidente della Consulta, Emanuele Gerardi - Stamattina (il 21 dicembre, ndr) abbiamo voluto fare un primo punto della situazione con le realtà interessate di un progetto che devo dire è partito in maniera soddisfacente. Già un ragazzo, per esempio, si è interessato oltre al tempo del progetto al volontariato".
Ad appoggiare l'iniziativa anche il Comune: "Crediamo molto nel reintegro delle persone, sia con lavori socialmente utili sia attraverso il volontariato - afferma la consigliera Laura Salpietro - La semplice sospensione a volte può essere vista come un'occasione per restare a casa qualche mattina di più, in questo modo si cercano di avvicinare i giovani a un mondo come il volontariato a cui tanti di loro, per i più diversi motivi, spesso non si avvicinano".